Evelyn.4

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Non seppe spiegarsi perché si sentì infastidito, d'altronde conosceva quella ragazza solo da pochissime ore non poteva esserne geloso, eppure, fu solo quando si ritrovò al piano di sopra con la mano che ancora stringeva quella di lei, che riuscì a calmarsi.

Evelyn dal canto suo si sentì strana, erano anni che non provava quella sensazione di benessere in compagnia di un'altra persona e non avrebbe mai immaginato di provarla con qualcuno che nemmeno conosceva.

Rimasero in silenzio per un po' prima che lei stessa dicesse: <<Dovrò stare qui per un po' immagino>>

Rafael annuì solamente e abbassò lo sguardo per controllare il piano di sotto, si rese subito conto che la stanza era diventata spoglia e fredda e quando aguzzò la vista capì perché quella sensazione, e non era dovuta alla salma ma era dovuta alla mancanza delle foto che la ritraevano. Aggrottò le sopracciglia e la domanda gli uscì spontanea: <<Perché?>>

<<Come la spieghi la presenza di certe fotografie a persone che non sanno nemmeno che esisto>>

<<Lasciatelo dire Evelyn, per essere una che non esiste la tua assenza è una presenza persistente>>

Evelyn, sorpresa dalle parole di lui si voltò per guardarlo negli occhi e un piccolo sorriso le illuminò lo sguardo.

<<Joseph Williams>> proruppe lui che continuò a mantenere invece lo sguardo basso <<Si dice sia il quarto uomo più potente di questo mondo>> continuò

<<E tu cosa ne pensi?>>

Rafael sorrise e disse <<E' solo un coglione che si sente Dio sceso in terra>>

La risata di Evelyn riecheggiò fra quelle pareti e dovettero fare due passi indietro per non essere visti, Rafael la guardò ammaliato e si disse sicuro di non aver mai sentito suono più bello, così com'era sicuro che lei non ridesse da tanto.

<<Cos'è la commissione?>> chiese di getto Evelyn

Rafael sgranò leggermente gli occhi <<Davvero non lo sai?>>

<<Era Trevor che veniva istruito su queste cose, io...>>

<<Tu venivi addestrata come un soldato>>

<<Forse anche peggio, non avevo orari a volte il mio addestramento durava giorni interi senza mai fermarmi>>

Il viso di Evelyn si rabbuiò e quando tornò a guardare di sotto un moto di rabbia le incendiò le vene.

<<E stata creata per mantenere una parvenza di pace, credo. Come una sorta di governo, chiunque non muove un passo se non sono loro ad acconsentirlo>> spiegò brevemente Rafael

<<Immagino che la cosa non valga per te>> lo schernì lei

<<Mi hai visto? Io non sono il tipo che prende ordini>>

Un altro uomo entrò in casa e Rafael si premurò di dirle chi fosse.

<<Da chi è stata creata?>> chiese ancora lei, ma prima che lui potesse risponderle l'attenzione dei due venne attirata dall'ingresso di altri due uomini.

<<Edward Baker, anche lui fa parte della commissione in una scala gerarchica è un gradino sopra Williams, il compare accanto è Parker Richmond>>

<<Capo del clan di Brooklin>> rispose subito lei.

Aveva avuto a che fare con Parker ma questo lei non lo disse. Quando riabbassò lo sguardo notò che gli occhi di Edward erano già su di lei.

Fu come una calamita quella ragazza per il giovane uomo che faceva parte della commissione, la prima persona che notò in quella stanza fu lei.

Forse furono i capelli lunghi e neri o magari il fatto che fosse l'unica donna dentro quella casa.

<<Le mie più sentite condoglianze Trevor>> disse poi al ragazzo

Trevor si limitò ad annuire per poi puntare il suo sguardo sull'uomo, non era passato inosservato agli occhi di Trevor come Baker guardò sua sorella e per lui, questo, non portava a niente di buono.

<<E' una vera tragedia>> aggiunse Parker

<<Hai idea di chi possa essere stato?>> chiese di nuovo Edward

<<Quando sono tornato l'ho trovato così>>

Edward non era stupido e questo Trevor lo sapeva, così come sapeva che avrebbe aspettato la riunione per porre le sue domande, ciò che sperò però era che non chiedesse di Evelyn.

L'uomo sollevò di nuovo lo sguardo verso Evelyn e dopo averlo riportato su Trevor disse: <<Non appena arriverà Alek discuteremo di tutto>>

Evelyn guardò tutta la scena e tutti i suoi sensi si allertarono, ma fu quanto udì il nome di Alek che rimase interdetta.

"Quante possibilità ci sono?" Si chiese.

<<Qualsiasi cosa succede, Evelyn, stai alla larga da lui>>

L'avvertimento di Rafael la fece irrigidire ma cercò di nasconderlo, non aveva intenzione di avvicinarsi a quell'uomo eppure sapeva, dentro di sé, che non avrebbe potuto evitarlo a lungo, continuò a guardare quella sala e non poté non notare che non vi era nessuna presenza femminile. Si sentì disgustata vedendo quella scena e Rafael come lei.

Entrambi volevano cambiare le regole, entrambi, per ragioni diverse volevano radere al suolo quel modo e crearne uno nuovo.

<<Cambierò le cose>> fu quasi una promessa quella di Evelyn e Rafael non poté che essere d'accordo sempre più convinto di aver scelto la persona giusta per mettere in atto il suo piano.

<<Tu sei la chiave di tutto Evelyn>>

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