Si sentiva il corpo pesante, stanco, mentre la guardava sconvolta.
Ben presto la sorpresa e il sollievo di rivederla viva, vennero sostituiti dal disprezzo di vederla tra le sue mani.
"Incantevole, non trovi?" il suo tono uscì strascicato e seducente "Quando L'Oscuro Signore me l'ha proposta come premio ecco.. non ho proprio saputo dirgli di no"
Hermione la guardava.
I suoi occhi puri, erano contaminati da emozioni di vergogna e paura.
Lacrime scintillanti le rigavano le guance, mentre la sua gola continuava ad essere trattenuta nella stretta e soffocante presa di Snape.
Una stretta, che Minerva McGranitt sentiva premere sulla sua stessa gola.
L'odio bruciò tutto di lei, dal sangue che le scorreva nelle vene, al più piccolo pensiero nella sua mente.
"Perché?" la voce uscì estranea, dimenticata.
Come se ogni sillaba avesse faticato e lottato per essere pronunciata nell'ordine giusto.
"Perché era in mio diritto" La voce scura e morbida come il miele "Ed era in mio diritto prendermi ciò che mi apparteneva"
"Dimmi che non stai alludendo a quello che credo" Gli occhi di Rolanda si erano fatti incandescenti, come solo i raggi del sole potevano essere.
Il suo sguardo emanava potenza e potenza era emanata dal suo corpo fremente, ebbro di violenza, mentre i muscoli scattanti e allenati della donna, si tendevano sotto la divisa.
Le dita strette attorno alla mazza da battitore.
"Allusione?" per qualche istante si finse confuso, poi dalle sue labbra sgorgò un riso pesante, reso roco e suadente dalle parole della professoressa Hook "Oh, capisco.. ma sai, anche se non credo che la nostra vita privata ti riguardi.. credi forse che io non.. come dire.. non colga le occasioni che mi si presentino davanti?"
Snape sembrava vestito di un colore più scuro del nero.
Così denso, che pareva in grado di inghiottire Hermione in lui.
Per qualche momento Minerva si sentì incapace di capire quello che aveva detto. Le sue parole si erano già dissolte nell'aria e le fu difficile rimetterle assieme.
Ma poi arrivò la consapevolezza e quelle stesse parole si fecero pesanti, travolgenti al punto che era sicura si sarebbe spezzata.
Le sue iridi saettarono sconvolte su di lui e si ritrovò a guardarlo con una nuova paura nello sguardo.
Al pensiero che la inghiottisse davvero.
Che Snape la annullasse nella notte.
"No.. questo non può essere vero" il viso di Poppy era lugubre, il suo sguardo correva sui presenti con rapidi guizzi e nella sua espressione vide sgomento e confusione.
Durante le ultime settimane, Poppy, aveva provato ad avanzare l'ipotesi che Snape non le avesse davvero tradite, che ci dovesse essere qualche spiegazione, qualsiasi spiegazione che potesse giustificare quello che era successo.
Minerva aveva voluto crederci, per qualche istante.
Adesso, con Hermione tra le sue mani sporche di sangue, aveva la prova della sua colpevolezza, la prova di quanto marcio fosse il suo animo.
Allora scivolarono in lei domande viscide, scomode: da quanto? Da quanto la desiderava avere per sé?
E come aveva fatto a non accorgersi della bramosia in lui, dei sentimenti ambigui, malati di un uomo che aveva creduto amico?
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L'orchidea Fantasma
FanficEra sempre stata certa che esistesse una linea sottile che separasse il male e il bene. Il tramonto e l'alba. La realtà e l'illusione. Solo che.. Solo che adesso.. Hermione non era più sicura di sapere dove finisse una e iniziasse l'altra. Non era n...