ricomporre i pezzi

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erano passati due mesi da quel messaggio che mi era stato inviato da Duccio, due lunghi mesi nei quali la mia vita non era cambiata per nulla, la routine era sempre la stessa: università, casa e qualche festa il sabato sera per interrompere quella monotonia che la città portava con sé, l'unica cosa cambiata era il luogo in cui vivevo, ormai casa mia si trovava a Milano, in particolare ero andata a convivere assieme a Diego e Simone, il suo migliore amico, che si erano subito offerti di condividere casa con me per aiutarmi con le spese viste anche quelle universitarie, erano stati gli unici ad essersi effettivamente interessati a me, aiutandomi in tutto e per tutto.
d'altro canto i ragazzi che avevo conosciuto ad Empoli avevano smesso di cercarmi ed interessarsi alla mia vita, lasciando un vuoto immenso dentro di me, l'unica di loro con cui ancora parlavo era Margot, che piano piano, capendo che la versione di Duccio non reggeva a pieno, aveva deciso di scrivermi per avere anche il mio punto di vista, in quei mesi ci eravamo anche viste passando diverse giornate assieme per raccontarci come stavano andando le cose, lei mi parlava sempre della vita a Villanova, di tutto quello che facevano i ragazzi e di tutti i traguardi che Serena stava raggiungendo, ero sempre fiera di lei nonostante non parlassimo più, perché alla fine lei era stata l'unica ragazza con cui mi ero trovata così bene, l'unica per cui quell'amore che provavo non sarebbe mai cambiato.

presi coraggio e decisi di uscire finalmente dall'hotel, uscendo da quella stanza dove ormai stavo 24 ore su 24, passai per prima cosa a fare colazione prendendo il mio solito espresso senza zucchero e poi mi diressi verso l'Ariston dove Francesco, Enrico e Matteo mi stavano aspettando; per quella settimana avevo il biglietto che mi aveva mandato Duccio, ma per non far notare la mia presenza decisi di rimanere nascosta e di vederli performare dalla mia stanza d'hotel in modo da non rovinare l'esperienza ai ragazzi portando tensione e litigi nella loro quotidianità per colpa mia e di tutti i segreti arretrati che Duccio portava con sé; Diego, quindi, aveva deciso di chiedere ai suoi amici, nonché membri della sad, se potessero ospitarmi e loro fortunatamente accettarono facendomi rimanere nel loro hotel, in quel frangente di tempo però continuavo a vedermi con Margo che aveva già iniziato ad accennare la questione a Marco, ormai i due si erano fidanzati e fortunatamente il biondo ossigenato si fidava delle mie parole incoraggiandomi spesso ad uscire allo scoperto per parlarne con Duccio per risolvere finalmente con la mia migliore amica anche se alla fine però tutte quelle idee svanivano al pensiero di rovinare il festival a tutti quanti.

« siamo già arrivati all'ultima serata, è pazzesco come il tempo sia passato così in fretta » dissi sedendomi sul divanetto del camerino di Matteo, lui ormai era diventato il mio fratellone, mi faceva sempre stare nel suo camerino quando serviva, visto che era anche l'unico dei tre che non si vergognava a farsi vedere mentre si cambiava.

« è stato bellissimo però, mi spiace che si stia già concludendo tutto » disse lui sistemandosi la giacca sulle spalle, quella sera i ragazzi avevano deciso di mettersi delle giacche abbinate al loro colore di capelli, i vestiti che indossavano erano tutti borchiati, sicuramente a loro non piaceva passare inosservati.

« come ti vesti questa sera che stai in platea? » chiese puntano il suo sguardo su di me, effettivamente non avevo pensato a quel piccolo particolare, quella sera sarei stata tra il pubblico ed ovviamente avrei dovuto tenere un certo decoro, non mi ero portata nessun vestito, niente di niente, probabilmente mi sarei sentita terribilmente a disagio in quell'ambito, ma cosa potevo farci? ormai ero lì.

« non ci ho minimamente pensato, sai? » dissi distogliendo lo sguardo cercando di farmi tornare in mente i vestiti che avevo in valigia, niente era adatto a quella serata, « ci penso io » disse lui uscendo velocemente dal camerino e tornando dopo poco assieme a Vivi, la fidanzata di Enrico nonché colei aveva ideato tutti i costumi per i ragazzi, sicuramente l'idea del ragazzo dai capelli verdi era quella di farmi consigliare cosa mettermi da lei; la bionda per quella sera decise di farmi provare diversi vestiti, tutti molto eleganti ma nessuno era nel mio stile, erano tutti molto attillati e scollati, e diversi di questi portavano degli spacchi nella gonna che facevano uscire una delle mie cosce, mi sentivo messa a nudo, non potevo andare in giro vestita così.

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