Capitolo 3

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Sono in cucina a preparare il pranzo. Oggi è il giorno della mietitura e potrebbe essere l'ultimo pranzo con la mia famiglia e ho deciso che avrei cucinato io per tutti. Sto preparando una zuppa di pesce e verdure e delle bruschette di pane con olio e erba gatta. Appena tutto è pronto chiamo tutti a tavola. Chiacchieriamo ma nessuno accenna alla mietitura e credo che a tutti vada bene così. Per fortuna mio fratello è troppo piccolo per essere estratto ma io ho paura per me stessa. Sentiamo un leggero bussare alla porta, mia madre si alza per aprire, è la zia di Cecilia. "Ciao Nency" dice mia madre "Ciao Margaret, sono passata per lasciarvi queste." Ci mostra delle bellissime scarpette bianche. " Pensavo che Shay può indossarle...ehm...per....per oggi". "Oh, grazie mille non so come ringraziarti" dice mia madre "Sono Bellissime, vero Shay ?""Si, sono fantastiche" rispondo. "Sono contenta che vi piaccia,dopo tutto quello che avete fatto per me durante i giorni bui, è il minimo. Ora devo andare, beh.....buona fortuna." "Ciao Nency". Parlava di quando abbiamo nascosto la sua famiglia durante la rivolta, è così che ho conosciuto Cecilia.
Appena finito il pranzo vado a farmi un bagno, poi indosso un bellissimo vestito verde che mi ha confezionato mia mamma e mi lego i capelli in una crocchia sulla testa. Appena i miei genitori mi vedono sorridono poi mia mamma mi porge le scarpe bianche, le indosso e la stringo forte. "Ora dobbiamo andare." dice tristemente mio padre. Così ci incamminiamo verso la piazza che è stata divisa in sezioni, davanti al palco i ragazzi dai 12 ai 18 anni e dietro tutti gli altri.
Sul piccolo palco allestito per l'occasione ci sono il sindaco, una signora di Capitol city e un ragazzo di circa vent'anni . La capitolina è vestita in modo osceno. Indossa una parrucca verde e un vestito acqua marina, le scarpe sono di almeno quattordici centimetri e la pelle è tinta color magenta. Il ragazzo ha i capelli neri e una corporatura massiccia da taglialegna, dev'essere del nostro distretto. Oltre a loro ci sono anche due bocce piene di biglietti di carta bianca, su uno di quelli c'è scritto il mio nome.
Il sindaco ci da il benvenuto e ci parla dei giorni bui, poi lascia il palco alla capitolina che dice di chiamarsi Cindy. "Che emozione, che emozione, voi non siete emozionati ? È la prima edizione degli Hunger Games !"
dice "bene iniziamo" si avvicina alla boccia delle ragazze e dopo un "prima le signore" infila la mano nella boccia in cerca dello sfortunato biglietto. "Bene, la fortunata è.....Shay Mason" il mondo mi crolla addosso in un colpo solo, mi manca l'aria nei polmoni e il mio cuore smette di battere. Sono io, quel biglietto sono io. La gente si guarda intorno in cerca di quella povera ragazza. Piano piano mi avvio verso il palco, ma non verso una lacrima, devo essere forte. Cindy mi tende una mano per aiutarmi a salire sul palco ma io la rifiuto, mi metto al suo fianco senza dire una parola e tenendo lo sguardo fisso davanti a me. " Oh, che bello, ora il tributo maschio" mentre la capitolina va alla ricerca del biglietto guardo la mia famiglia, mia madre stringe mio fratello al suo fianco e mio padre la tiene per mano, le lacrime solcano i loro visi. "Joshua Samer" ecco che anche il tributo maschio viene scelto. È un ragazzino, avrà circa tredici anni, sta piangendo ma riesce con dei piccoli passi a raggiungere il palco. "Che bello, non siete contenti ? Ecco i tributi del distretto 7, Shay Mason e Joshua Samer" nessuno fiata, nella piazza regna il silenzio " Ragazzi stringetevi la mano." Lo facciamo, poi dei pacificatori che sono le guardie della capitale, ci accerchiano e ci scortano all'interno del palazzo di giustizia. Mi lasciano all' interno di una stanza che è la cosa più lussuosa che io abbia mai visto. Le pareti sono di color rosa cipria con decorazioni color pesca, vi si trovano un divano blu e due poltroncine del medesimo colore e altri mobili in mogano appoggiati alla parete. Su ognuno di essi vi si trova almeno un soprammobile dorato e dall'unica enorme finestra si vede la piazza.
Tento di aprire il finestra e ma dev'essere sigillata, allora mi siedo sul divano. È morbidissimo e ci sprofondo dentro. Dopo dieci minuti la porta da cui sono entrata si apre e dei pacificatori spingono dentro la mia famiglia. I miei genitori si mettono al mio fianco e mio fratello si accoccola sulle mie gambe. "Mi dispiace tesoro, io...io" mia madre non finisce la frase perché scoppia in lacrime, allora inizia a parlare mio padre "Tesoro mio ascoltami, noi ti vogliamo bene e sappiamo che ce la puoi fare, ma tu lo sai ?""Io, proverò a vincere" dico a quel punto mio fratello inizia a giocare con un ciuffo di capelli che mi è sfuggito dalla crocchia e dice "Sei brava con l'ascia e sai riconoscere le piante commestibili, c'è la farai" poi mi da un bacio sulla guancia . La porta si apre e ne spunta un pacificatore che ci dice che il tempo è scaduto allora mia mamma si sfila la collana del suo fidanzamento che ha come ciondolo una foglia di quercia in rame "Per portarti fortuna" dice, poi escono dalla porta. Due minuti dopo entra Cecilia mi stringe forte, non parla. L'unica cosa che mi dice prima di uscire è " Vincerai ne sono sicura." Poi mi bacia la guancia e un pacificatore la trascina fuori. So che ho delle possibilità di vincere il problema è, ce la farò ?

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Unicorn00

I primi hunger gamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora