Capitolo 2

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-Ecco. Questo è lo studio Marshall. Tuo e di tuo padre-
Dice Hancock tirando via le tende dalla finestra.
Ember si guarda intorno, lo studio è spazioso, arredato con gusto.
C'è persino un salottino stile barocco, quello preferito da sua madre.
Sulla scrivania ci sono alcune fotografie proprio di lei e di suo padre insieme.
Nonostante lo abbia lasciato per un'altra, suo padre è sempre innamorato di lei.
Ember lo sa.
-Sta lavorando a qualche progetto?-
Domanda Ember guardando sugli scaffali colmi di progetti arrotolati e ammucchiati tra loro.
Hancock arriccia le labbra e dice:
-Beh! Si. Stava per finire questo-
Dice, andando a cercare un progetto in particolare e srotolandolo sul tavolo.
Ember lo guarda attentamente e dice:
-Sembra... il progetto di una piazza-
-Si. Ma non una piazza qualsiasi. Sarà dedicata ai bambini, per la precisione-
-Non è da mio padre. Perché avrebbe dovuto progettare una piazza!-
-Non saprei. Non ha mai voluto dirmelo-
Ember osserva il progetto e strizza gl'occhi.
-Conoscendo mio padre, credo che questo progetto sia finito da parecchio, ma sembra che manchi qualcosa.
Il tocco finale-
-Tocco finale?-
-Credo che voglia metterci qualcosa che renda questa piazza, la piazza-
Hancock arriccia le labbra e dice:
-Tipo, qualcosa che stupisca. Che appena la vedi dici 'Wow'!-
-Esattamente-
-Allora, credo spetti a te trovare il fatitico 'Wow' di tuo padre. Ora devo proprio andare. Buon lavoro, Ember-
-Grazie, Hancock-

Hancock lascia lo studio e subito dopo, qualcuno bussa alla porta.
-Avanti-
Ember guarda verso la porta che si apre e vede entrare un tizio con due caffè da asporto in mano.
-Salve! Posso? Sono Kendal Zeigler. Un grande amico di tuo padre. Ho lo studio proprio a fianco sl suo-
Ember sorride e dice:
-Certo. Entra pure. Io sono Ember-
-Ember. Davvero un bel nome e... bella tuta-
Ember trattiene una risata e afferra il caffè che Kendal le porge.
-Grazie. Adoro il caffè. La tuta, è la prima cosa che ho trovato stamattina per vestirmi e arrivare a lavoro il più in fretta possibile-
Justin scoppia a ridere, poi dice:
-Ti capisco. Anch'io la mattina faccio parecchia fatica a svegliarmi. Per non parlare di quando devo mettere la cravatta, e fare il nodo...-
Ember annuisce e sorseggia il suo caffè mentre ascolta Kendal attentamente mentre parla.
-Sono single, purtroppo, e stirare le camicie, è la cosa che odio di più. Accidenti!-

.

Darren lascia lo studio di Jacob, ma non appena vede che Kendal si trova nello studio di Ember, torna indietro.
-Andiamo! Muoviti!-
Escalma, facendo cenno a Jacob di uscire dallo studio.
-Che ti prende ora?-
Domanda Jacob, accigliato.
-Andiamo a conoscere la figlia di Marshall, no? Kendal è già da lei. Ha bisogno del nostro sostegno-
-Meglio che io non venga-
Replica Jacob, mettendo nuovamente gl'occhi sul suo progetto.
-Ok. Come vuoi. Vado da solo-
Darren giunge allo studio Marshall e poi bussa alla porta.
Ember da' anche a lui il permette di entrare.
Darren sgrana gl'occhi.
Ember ha un viso davvero bellissimo.
Dai lineamenti dolci e delicati. Due occhi grandi e azzurri e labbra sensuali e carnose.
-Io... sono Darren Wilson-
Dice, sentendosi un pò impacciato.
-Sono Ember. Lieta di conoscerti-
-Mi chiedevo se, ti andava di venire con noi a pranzo, alla trattoria italiana qui di fronte. Si mangia benissimo-
Dice Darren, quasi imbarazzato.
Ember inarca le sopracciglia e sorride.
-Mi piacerebbe. Adoro la cucina italiana-
Kendal si volta e guarda l'amico e collega storto.
-Non hai da fare... Darren?-
-Ci vediamo tra un paio allora. Ciao, Ember-
Darren solleva la mano in segno di saluto e poi lascia lo studio Marshall per tornare da Jacob.
-Dio! È stupenda! Capisco perché Kendal non si è più mosso di lì-
Esclama mettendosi a sedere su uno sgabello girevole.
-Bene. Sarà una sfida all'ultima freccia allora-
Dice Jacob, divertito.
-Freccia?-
Domanda Darren, stranito.
-Per chi dei due riuscirà a fare breccia nel suo cuore-
-Un pò come cupido- Replica Darren -Beh! Una ragazza così bella, dubito che non abbia un fidanzato-
Darren si alza dallo sgabello, va' verso la porta e dice:
-Ci vediamo a pranzo più tardi. Ho inviato anche Ember-
Jacob solleva il capo e inarca un sopracciglio.
-Ember?-
-La figlia di Marshall. A dopo-

...

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