Capitolo 6

2.8K 25 0
                                    

Ember gli sorride, apre lo sportello lato guida e ci si mette a sedere.
-Cosa diamine credi di fare. Esci dalla mia macchina. Adesso-
Jacob alzando la voce e si innervosisce.
-Sei ubriaco. Non sei in grado di guidare-
Replica lei mettendo in moto la macchina.
Lui ride e la afferra per un braccio per costringerla a scendere.
Ma Ember non si muove di in centimetro.
-Ti consiglio di andare sul lato passeggero-
Gli dice con voce autorevole.
Jacob si mette le mani sui fianchi e poi fa' un respiro profondo.
-Bene. Vado soltanto perché non sono dell'umore di litigare-
Si mette a sedere sul lato passeggero e Ember fa' partire la macchina.
-Hai bevuto perché hai litigato con la tua fidanzata?-
Domanda lei senza troppi giri di parole.
-Non ti riguarda... gira a destra-
-Ok. Come non detto-
-Anche tu stavi in quel locale?-
-Già! Che coincidenza-
-Non sei obbligata a portarmi a casa. Sono in grado di guidare-
-Ti ci porto. Che tu lo voglia o no-
-Come torni a casa?-
-Prendo un taxi-
Jacob si fruga le tasche dei pantaloni e tira fuori una banconota da venti dollari.
-Pago io il taxi. Gira qui a sinistra-
-Non voglio i tuoi soldi-
-Siamo arrivati, fermati qui-
Jacob apre lo sportello e scende all'istante dalla macchina per raggiungere Ember al lato passeggero.
Le porge i soldi e dice:
-Avanti. Prendili-
Ember nasconde le mani dietro la schiena e si rifiuta di farlo.
Jacob la afferra per la vita e la attira a sé.
Poi le infila la banconota dentro il reggiseno in modo sfacciato.
La guarda negl'occhi mentre continua a stringerla a sè.
Lei gli mette le mani aperte sul torace nel tentativo di respingerlo, ma lui continua a tenerla stretta e fa' anche di più, si impossessa delle sue labbra e la bacia.
La mano di Jacob scivola dietro la nuca di Ember, socchiude le labbra e tenta di infilare la sua lingua nella bocca di lei.
Ember socchiude le labbra e risponde a quel bacio a cui non riesce a dire di no.
La sua lingua e quella di Jacob si intrecciarono, le labbra si incollarono e lui le spinge una coscia muscolosa tra le sue.
Contiua a baciarla con vorace lentezza. Assaporano l'uno le labbra dell'altra, sospirando di piacere, mentre Jacob strofina la coscia contro la fica di Ember, facendola gemere di piacere.

Il clacson di una macchina poco distante gli fa' sussultare entrambi.
Jacob si stacca da Ember per primo e si strofina le mani sulla faccia, cercando in tutti modi di riprendersi.
-Maledizione! Che sto facendo!-
Impreca contro se stesso, per ciò che ha appena fatto, mentre Ember si stringe le braccia al petto come se sentisse improvvisamente freddo.
-Meglio che vada-
Dice lei, camminando a passo svelto e raggiungendo la via principale per trovare un taxi.
Jacob la lascia andare.
Si assicura che Ember salga sul taxi appena giunto e poi, entra nel suo appartamento.

.

La suoneria del cellulare sveglia Ember il mattino seguente.
Era riuscita finalmente a prendere sonno, dopo aver passato la notte a pensare e ripensare al suo bacio con Jacob e a quanto le era piaciuto.
Prende il telefonino in mano e risponde.
È Cristal.
-Ember. Era preoccupata per te. Mi domandavo se oggi stavi meglio-
-Si. Sto meglio, grazie per aver chiamato, sei un'amica-
Ember scende dal letto e va' verso la cucina.
-Non ti ho chiamata solo per chiederti come stai, tesoro-
-Ah no? Sentiamo. te la sei fatta stavolta-
-Indovina? Con un amico di Jon. Si chiama Simon. Stasera, uscita a quattro. Fatti sexy. Mi raccomando-
-Dio Cristal! Sei un genio-
Ember mette giù il telefono e con gioia si prepara la colazione.
Jon è un ragazzo che ha adocchiato l'anno scorso ad una festa privata di Halloween.
Vestito da vampiro, l'aveva fatta invaghire di lui all'istante. Un colpo di fulmine.
Da allora aveva cominciato a cercare informazioni sul suo conto e c'era riuscita, ma senza mai riuscire ad avvicinarlo.
Oggi finalmente, dopo un anno, avrà l'onore di conosce Jon ed uscire con lui.

.

Jacob apre la porta di casa e si trova davanti Coline.
Chiude gl'occhi un'istante e poi li riapre.
Poi sbotta.
-Che ci fai qui-
La lascia entrare e lei chiude la porta alle sue spalle, poi lo segue in cucina.
-Oh! Che accoglienza!-
Esclama lei, incrociando le braccia sul petto.
Jacob prende un bicchiere e si versa dell'acqua, poi la beve.
Poggia il bicchiere vuoto sul tavolo con forza e poi la guarda.
-Non mi va' di litigare anche oggi per quella maledetta questione-
-Mi dispiace. È colpa mia. Avrei dovuto dirti che ho smesso di prendere la pillola-
-Non ho più fiducia in te ora. Maledizione! Come hai potuto ingannarmi?-
Lei scrolla le spalle, e con voce sarcastica dice:
-Beh! Non sono rimasta incinta almeno-
Lui stringe forte la mascella, poi le punta un dito contro, colmo di rabbia.
-Ti ho detto mille volte che non mi sento pronto per diventare padre. Ma hai voluto fare di testa tua. Cazzo! È una cosa che non sopporto!-
Gl'occhi di Coline si riempiono di lacrime.
-Mi lascerai per questo?-
Jacob fa' un lungo sospiro, poi dice:
-Ho bisogno di pensarci. Per cui, ti prego, non cercarmi fino a quando non avrò preso la mia decisione.
Coline annuisce e si pulisce le lascrime con il dorso della mano.
-D'accordo. Farò come vuoi tu-

...

Tentazioni  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora