Addio

289 16 8
                                    

(German)

Eccomi, davanti alla mia auto, ad aspettare Violetta ed Angie per salutarle, prima di commettere, probabilmente il peggior errore della mia vita. So che è una cosa stupida andarmene, so di amare Angie, so di non voler lasciare Violetta, ma non posso più continuare così, so che sarebbe un errore colossale.

(Angie)

Io e Vilu ci dobbiamo sbrigare se vogliamo arrivare in tempo per salutare German. Perchè??? Perchè se ne vuole andare??? Non è giusto, nessuno di noi se lo merita.

Arrivate alla macchina, Violetta ed Angie andarono a salutare German.

V: papà... Sei proprio sicuro di volertene andare?

Violetta non rousciva più a trattenere le lacrime.

G: si Vilu, è la cosa migliore per tutti. Ma ti prometto... Ti prometto che prima o poi tornerò. Devo solo avere un periodo di riposo per rinfrescarmi le idee. Poi qua avrai Angie, Olga, Roberto, Angelica, e tutti i tuoi amici.

V: papà... Mi mancherai...
G: anche tu piccola mia...

E l'abbracciò forte...

V: bè, ora vi lascio soli...
A: ci vediamo dopo, Vilu.

Appena andata via Violetta, anche Angie si mise a piangere forte...
Si avvicinò a German, e lo guardò negli occhi, con uno sguardo deluso e triste.

A: non dovevano andare così le cose.
G: lo so... Tutto si è complicato...
A: tu l'hai complicato German!
G: io??? Ma se tu sei andata a baciare quel Pablo!
A: ti ripeto per l'ultima volta che io non l'ho bac...
G: basta. Non sono qui per litigare.
A: no, infatti, sei qui per fare un'altro atto di codardia.
G: Angie, per favore...
A: ascoltami, guardami negli occhi e dimmi che non provi più niente per me.
G: lo sai benissimo che non posso dirlo. Non so come andranno le cose, mi serve solo un momento, un periodo per riflettere.
A: ok, quindi non posso più fare niente per convincerti a restare.
G: no, mi dispiace.

Si avvicinò a lei e l'abbracciò.

A: allora addio.
G: arrivederci.

E si girò per entrare nell'auto, mise la mano sulla maniglia della portiera, ma si bloccò. Si girò di scatto, prese il viso di Angie fra le mani e unì le sue labbra a quelle di sua cognata, la stessa donna che l'aveva fatto perdutamente innamorare. Dopo un po' si staccò e la guardo negli occhi.

A: che significa? (Disse con un filo di voce)
G: che non posso partire senza averti salutato a dovere.

E senza dire altro, entrò nella macchina, guardando finchè potè Angie, che ricambiò lo sguardo.

Germangie se...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora