CAPITOLO 6

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Ho il tempo di togliermi il copricostume e abbandonare occhiali e borsa sulla sdraio prima di ritrovarmi con le braccia di Antonio a tenermi stretta: una sotto le gambe e una intorno alla vita

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Ho il tempo di togliermi il copricostume e abbandonare occhiali e borsa sulla sdraio prima di ritrovarmi con le braccia di Antonio a tenermi stretta: una sotto le gambe e una intorno alla vita.

Che aveva detto Diego? Antonio è timido? Si vergogna a prendere iniziativa? Dove, precisamente?

O Diego ha tentato di abbassare le miei aspettative o l'Antonio che conosco io non è il vero Antonio di cui mi ha parlato il fratello.

Eppure non possono pensare che questo meraviglioso ragazzo che mi tiene stretta a sé mentre si immerge nell'acqua fredda, con le miei grida mischiate a risate nelle orecchie, possa star fingendo.

Non si può fingere una risata come la sua - così frizzantina e spensierata -, ne tanto meno la luce che gli brilla negli occhi.

Recupero in tempo un profondo respiro prima che Antonio si tuffi del tutto sott'acqua trascinandomi con lui.

Il mondo si silenzia quando l'acqua circonda le mie orecchie. Apro gli occhi e tutto quello che vedo sono acqua, sabbia, gli addominali di Antonio e poi più in alto i suoi occhi che mi scrutano.

Quando riemergiamo mi tiene ancora stretta, solo che questa volta le mie gambe sono allacciate stretta intorno al suo busto.

Il sole che mi batte sulle spalle mi riscalda il corpo, infreddolito dall'acqua gelida.

Mi godo il contatto con la sua pelle e mi devo ricredere sul mio ragionamento: tra il morire prima - con lo stomaco pieno e la bocca che ancora sapeva di pistacchio e Nutella e succo di frutta alla pera - e il morire adesso - tra le braccia di Antonio, forse preferire morire ora.

Mi accarezza la schiena mentre incomincia a passeggiare, una vera e propria culla in cui rischio quasi di addormentarmi.

Non mi curo degli schiamazzi dei miei fratelli in sottofondo, ne della sigla dell'animazione che annuncia l'inizio delle attività giornaliere. Ecco che la nostra bolla si è riformata. Una bolla che si fa via via sempre più spessa ogni volta che ci entriamo. La mia testa è svuotata da tutti i pensieri, acquietata da tutto. Una sensazione che fino ad ora accadeva solo quando mi fermavo in riva al mare a parlare con Mimmo.

«Hai dei muscoli durissimi», borbotto con la bocca spiaccicata contro il suo petto. Il suo corpo trema contro il mio.

«La mia trippa si sente discriminata.»

«Quale trippa?»

«Quella che c'è al posto degli addominali»

«Oh», scendo con una mano dalla sua schiena alla sua pancia assestandogli un piccolo pizzico «Intendi questa cosa qua che ho voglia di morsicare dopo il tuo culo?»

Le sue mani si sciolgono rapidamente dalla mia schiena ad afferrare le mie braccia in una morsa facendomi rimanere aggrappata a lui solo con le gambe, «Ieri sera non mi sembravi così feroce»

Sei il mio sogno d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora