capitolo 3

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mi sveglio di colpo a causa di alcuni rumori provenienti dalla stanza affianco, controllo l'ora e sono le 2, cerco di capire cosa sia fin quando non inizio a sentire dei gemiti, ma non possono fare più piano cazzo.
Cerco di non farci caso per contnuare a dormire ma urla troppo forte quella gallina, allora mi alzo e vado a bussare.
Ad aprirmi è- o mio dio tony effe nonostante lo stupore ero comunque incazzata "potreste fare meno rumore che vorrei dormire" "cos'è sei gelosa che a lei la scopo e a te no?" madonna ha un sorriso così irritante che vorrei tirargli uno schiaffo
"non me ne frega niente di chi ti scopi, io voglio solo dormire" " come sei aggressiva, dai passami il tuo instagram che do una botta anche a te" mi squadra dalla testa ai piedi e continua "non sei mica male" "fottiti coglione" e gli sbatto la porta in faccia.

La mattina mi svegliano delle botte fortissime alla porta quindi mi alzo e vado ad aprire per poi trovarmi di nuovo lui con del cibo in mano "ti ho portato la colazione" "perché?"
"volevo farmi perdonare per ieri" questa volta non aveva più un sorrisino da strafottente ma era calmo e gentile
"ah si? prima mi deridi poi mi porti la colazione?" non me ne fregava un cazzo che era tony effe non mi deve sfottere "dimentichiamoci di ieri sera, come ti chiami?" "Rebecca, comunque ancora non capisco cosa vuoi da me, non ti ha soddisfatto la troia di ieri? "no per niente, tu invece mi hai colpito" mi davano così fastidio i suoi modi prima mi sfotte e poi fa tutto il gentile "e cosa ti avrebbe colpito?" "beh tutte quando mi vedono mi cadono ai piedi, tu invece no" "tu sembri solo un puttaniere e sicuramente lo sei"
"hai proprio ragione, ma quindi sta colazione c'è la mangiamo?" " va bene dai entra"

Lo faccio entrare, ci accomodiamo sul letto e iniziamo a parlare "ma non sei di Roma vero?" inizia lui "no sono di Torino sono venuta qua a studiare" "bella Torino, cosa studi?" "giurisprudenza" a questa parola rimase a bocca aperta "minchia allora sei secchiona" quanto mi urta sto ragazzo "non proprio però volevo tentare" "e come mai stai in hotel non c'è l'hai una casa?" non capivo perché si interessava così tanto a me "non devo ancora trovarla" "per caso ti scoccia la mia presenza che hai sta faccia" "si, non mi faccio prendere per il culo da te, cosa vuoi portarti a letto pure me? non diventerò una delle tue troie" forse sono stata un po' aggressiva, lui per un momento si zittisce
"volevo solo conoscerti, va bo dai tolgo il disturbo" si alza e se ne va sbattendo la porta tutto incazzato.

𝒜𝓂𝒶𝓂𝒾 ~𝓉ℴ𝓃𝓎 ℯ𝒻𝒻ℯ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora