- Bella merda. Due ore di auto per un cazzo. - Il commento di Talbot riassumeva lo stato d'animo dei tre ragazzi.
Di fronte a loro si ergeva la cancellata del "Istituto di sanità mentale obbligatoria Boris Malerba". Alta circa tre metri, di ferro massiccio e saldamente chiusa. Oltre quel cancello, era impossibile indovinare cosa si nascondesse. La strada sterrata, che si prolungava oltre le sbarre, svoltava immediatamente in una curva tra gli alberi, occultando sia l'edificio che presumibilmente sorgeva più avanti, sia le effettive dimensioni del parco. Questo era un vero e proprio bosco, selvaggio, trascurato e maltenuto, con alberi caduti e piante infestanti che si intrecciavano in un groviglio umido e verdeggiante. Il caldo afoso di quella domenica pomeriggio non rendeva piacevole l'attesa. Ai lati del cancello partiva una recinzione altrettanto alta e inaccessibile, sormontata da volute di filo spinato.
Jodie si era accanita sul citofono che stava su una colonnina a lato del cancello. Aveva premuto i tre pulsanti disponibili a ripetizione senza ottenere risposta, concludendo che, o non funzionavano o nessuno si dava la pena di rispondere.
- O magari è completamente abbandonato... e siamo venuti per un cazzo - commentò Talbot allargando le braccia. - Ma poi... cosa vorrebbe dire "Istituto di sanità mentale obbligatoria". E' un ospedale o una gabbia per matti? -
Talbot, che aveva accettato mal volentieri di accompagnare le ragazze in quella strana gita domenicale, ora continuava a lamentarsi.
- Ne sappiamo quanto te - rispose Jodie. - Ma non credo sia abbandonato. Se lo fosse non sarebbe chiuso come una fortezza. Ti pare? -
Jodie sbuffò tirandosi indietro i capelli e asciugandosi una goccia sudore che dalla fronte le colava sulle tempie. Il caldo le stava dando sui nervi e il sudore le stava incasinando il trucco. Si nascose nuovamente gli occhi dietro un paio di enormi occhiali da sole aviator con lenti gradienti..
Era Nadia la più determinata, o forse era solo perché non soffriva il caldo. Si era già arrampicata sulla cancellata un paio di volte, cercando di guardare oltre gli alberi. Non vedeva un bel niente ma non intendeva desistere. Era convinta che il senso di tutto quello che le stava accadendo fosse sul punto di essere svelato. E fremeva per questo...
Mentre era lì appesa Talbot le stava fissando il minuscolo sedere.
Indossava jeans skinny neri, un paio di sneakers bianche sporche e una maglietta nera cortissima, tutta strappata e piena di buchi, che le lasciava scoperti schiena e ombelico. Nella sua goffaggine e magrezza aveva anche lei un suo "perchè".
- Beh, ma vedi qualcosa? - chiese l'amico che non vedeva l'ora di farla finita, riprendere la sua auto e andare a fiondarsi in qualche bar con l'aria condizionata, a dissetarsi.
- Arriva qualcuno - rispose Nadia e saltò giù dalla cancellata.
Quando videro lo strano personaggio che percorreva il vialetto sterrato quasi di corsa i tre amici esitarono ad avvicinarsi al cancello. Nadia anzi fece due passi indietro.
Era un uomo sulla cinquantina. Indossava una vestaglia scozzese sopra a quello che sembrava essere un pigiama. Aveva lo sguardo fisso, concentrato, nervoso. Sollevava piccole nuvole di polvere strascicando un paio di ciabatte logore e troppo grandi, del tutto inadatte a camminare su quel terreno. Era spettinato, con una barba grigia di almeno una settimana.
Arrivò fino al cancello sbattendoci quasi contro e si afferrò ad esso con entrambe le mani, infilando il viso tra le sbarre.
- Siete arrivate, viscide, voi due. - Sibilò, osservando alternativamente Nadia e Jodie con sguardi nervosi.
Nessuno dei tre amici replicò, li aveva colti alla sprovvista con quella "accoglienza" così inaspettata
- No. Lui non perdona. Non lo so. Lui vi ammazza! Vi ammazza come due cagne! - Continuò. Infilava la faccia tra le sbarre come se sperasse di passarci attraverso mentre la sua bocca sputava frammenti dei suoi confusi pensieri - Schifose! Siete due schifose! Ladre! Ma lui non è arrabbiato. -
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Storia di due stronze
HorrorStoria immorale, crudele e scurrile di due ragazze di periferia e della loro discesa nell'abisso. Malgrado il contenuto esplicito e molto scorretto, avviso subito il potenziale lettore che di sesso, qui, ne troverà poco. Abbonderanno invece dettagli...