Capitolo 19

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Michael POV

Gennaio 1949

Allan, mi punta la pistola in fronte e sorrido notando le somiglianze con suo fratello minore, hanno lo stesso corpo snello, il naso piccolo e gli occhi grandi e penetranti.

Penso ad Anthony e una parte di me è dispiaciuta per lui, forse anche di più di come dovrebbe essere.

Mio padre mi aveva incaricato di trovare un modo per ricavare informazioni sui Colombo e, quando avevo visto loro figlio ubriaco provarci con me in un Midnight club, ho pensato che forse sarebbe stato il modo migliore.

Non volevo si distruggesse in realtà, non volevo che morisse anche se sapevo che prima o poi sarebbe successo.

Mi ci ero affezionato in fondo, forse lo avevo amato, almeno un pochino, ma non importa, sicuramente non ora che lui è morto e io presto lo seguirò.

Alan alla fine è riuscito a fare due più due e aveva capito che ero io a muovere le corde di tutto la faccenda.

Aspetto che spari, ho perso.

Faccio, col pensiero, le scuse a mio padre: il suo sogno credo fosse avere la nostra famiglia a capo di un impero che io non ero riuscito a conquistare.

So già che ci rivedremo tutti all' inferno e a quel punto riuscirò a compiere ciò che ho fallito.

Forse troverò anche Anthony...

Ma cosa mi sta succedendo? Cosa mi importa di lui?

Poi Allan spara e tutto si fa nero.

Angel POV • presente

Guardo Val avvicinarsi a noi come un'ombra minacciosa, si siede al tavolo sorridendo, posa gli avambracci sul legno rovinato e allunga una mano dalle dita affusolate verso di me.

«Angie, non dovresti scappare via così, mi hai fatto preoccupare» ha la voce rotta e sembra veramente preoccupato.

La sua mano freme continua a porgermela ma io mi ritraggo, mi allontano involontariamente e sento il corpo caldo di Michael contro il mio.

Ma come ha fatto Val ad arrivare fino qui?

Il mio biglietto penso, lo avevo lasciato nelle tasche, deve deve averlo trovato ed essere arrivato fino a qui.

Poi mi accorgo che il mio ragionamento non ha il minimo senso: perché non sguinzagliarmi direttamente i suoi scagnozzi dietro senza fare la fatica di cercare un indizio di dove stessi andando senza neanche avere la certezza che io stessi correndo verso un luogo preciso?

Una realizzazione mi passa per la mente come un lampo:

Val sapeva dove ero diretto.

Ha aspettato che arrivassi fino qui.

Che trovassi Michael e...

Mio fratello.

Arackniss era l'unico oltre a me Michael a sapere dove eravamo diretti, è lui che mi ha convinto a venire qui...

Mi volto verso di lui e mi risponde con un sorriso triste conscio del fatto che avessi capito: «Mi dispiace» dice «Angel...» ingoia la saliva, non so se ho veramente voglia di sentire di nuovo cosa ha da dire: «...Anthony, cerca di capire, sono stato schiavo per tutto questo tempo, schiavo delle parole di mio padre, schiavo della nostra famiglia, schiavo di Michal Carter. Avevo ragione quando ho detto che se tu fossi venuto mi sarei liberato, ma non grazie a lui.» dice indicando il demone accanto a me con la testa.

My hell, addicted to your poison // Angel DustDove le storie prendono vita. Scoprilo ora