Sarà una lunga notte.
Non appena torno a casa mi fiondo sul letto, nella speranza che il sonno mi colpisca in piena faccia. Non lo fa. Mi giro e rigiro tra le lenzuola ma nulla, sveglio come un grillo. Inutile stare sdraiato a non fare niente. Tanto vale tornare al lavoro e finire quello che ho iniziato.
Mi trascino nell'altra stanza, diretto verso la mia postazione, quando la mia traversata viene interrotta da uno strano luccichio. Mi copro gli occhi con una mano e avanzo verso la fonte di luce.
Sul divano trovo due oggetti che non dovrebbero essere qui: il primo è la copia di Orgoglio e Pregiudizio, che Cappuccino deve aver dimenticato nella fretta di tornarsene a casa sua; e l'altro è un braccialetto.
Non mi sembra di aver fatto venire qui delle ragazze nell'ultimo periodo, quindi deve essere suo.
Lo prendo tra le mani e lo studio. Pesa un quintale, per la miseria! Davvero le donne amano portarsi dietro questi pesi inutili?
Senza rendermene conto mi fermo a osservarlo con attenzione, cercando di cogliere ogni particolare. La base del bracciale è semplice ma è arricchito da tanti ciondoli argentati.
I soggetti dei ciondoli sono particolarmente singolari: un cavallo, la Statua della Libertà, un cappello da cowboy, degli stivali a punta, un libro, una pistola e una penna. Se tutti i vari elementi mi incuriosiscono, la pistola mi preoccupa.
A quanto pare Cappuccino è più interessante di quello che sembra.
Prendo libro e bracciale e li poso entrambi sull'isola della cucina. Domani glieli porterò direttamente al locale, così parleremo dal vivo di come vogliamo organizzarci per lavorare al manoscritto.
Ora devo fare solo una cosa: finire di leggere la storia. Manca poco e non voglio perdere altro tempo, altrimenti chi la sente Jane?
Jane.
Mi fa quasi strano pensare che abbia un nome. Un bel nome.
Scaccio i mille pensieri dalla testa e mi siedo alla scrivania. Muovo il mouse per riavviare il computer dallo stand-by, riapro il file e torno al punto dove mi ero fermato.
Inizio a leggere le prime parole ma non riesco a concentrarmi. Invece di immaginare le scene che leggo, in testa mi scorrono solo momenti della serata appena trascorsa. Jane che dorme sul divano, Jane che guarda l'Aston Martin come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto, Jane che mi guarda con quelle sue pozze azzurre mentre siamo fermi al semaforo...
Cazzo.
***
Mi sveglio e disattivo la sveglia sul cellulare. Suona, come sempre, alle otto in punto. Quando mi sono messo a dormire, ricordo che erano quasi le quattro del mattino.
Altri giorni mi sarei alzato controvoglia e avrei avuto per tutto il tempo un umore nero, da far scappare chiunque avesse incrociato il mio cammino, ma stamattina mi sento energico ed entusiasta.
Non resto troppo a chiedermi il perché e mi fiondo subito nel box doccia.
Devo sbrigarmi, non voglio arrivare troppo tardi al bar, ho molte cose da raccontare a Jane sulla storia che ha scritto.
Non appena ho finito di leggere mi sono segnato alcuni appunti e prima glieli mostro, prima possiamo iniziare a lavorare.
Ecco spiegato il mio entusiasmo di stamani: ho voglia di mettermi al lavoro. Tutto qui. Però ho anche voglia di vedere l'espressione contrariata di Jane non appena le dirò tutto ciò a cui dobbiamo lavorare per migliorare il testo. Scommetto che è un po' permalosa e i miei appunti di certo non la renderanno felice. Gongolo al pensiero di infastidirla.
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Inchiostro e Cappuccino
RomanceMichael Jones è uno scrittore di successo, ricco da far schifo e con un auto di lusso per ogni giorno della settimana. Ha tutto quello che si può desiderare: tranne una nuova storia capace di risollevare le sorti della sua Casa Editrice. Quando il...