3. Guerra

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Simba's pov

Ci fu un crollo psicologico da parte di entrambi. Ma, ve lo giuro, vedere Zaccaria piangere in quel modo per una donna non s'era mai visto.

"Ora come faccio? Non potevano prendere me? Se non troviamo i soldi é finita." singhiozzò sonoramente.
"Senti, un modo lo troviamo." Cercai di rassicurarlo.

"Un modo? E come? Un milione. Sai quanti soldi sono? Dove li troviamo?" I suoi occhi sembravano iniettati di sangue tanta era la rabbia che lo stava possedendo.

Sospirai. Era vero, erano un sacco di soldi. Inoltre la vita di una persona é inestimabile e avremmo fatto qualunque cosa per risolvere la situazione.

"E se chiedessimo aiuto alla polizia?" azzardai.

Zac si voltó di scatto con un'espressione dura e mi guardò con enorme disapprovazione.

"Sei impazzito, per caso? Poi figurati siamo schedati. Immagina andare lì e dire che ci serve il loro aiuto." ringhiò lui.

"Allora cosa proponi?" domandai.

"Quello che so fare meglio. Una rapina."

Sgranai gli occhi e lo guardai con un'espressione di rimprovero.
"Ma sei appena uscito dai domiciliari, se fai una roba del genere ritorni nei casini."

Si alzò di scatto, i suoi occhi si fecero tersi, si avvicinò con passo svelto e mi guardò.
"Tu non capisci." Esordì. "Io mi faccio pure l'ergastolo per lei. Hasta la muerte, ce lo siamo giurati. Se l'ammazzano la mia vita é finita. Meglio in galera che il resto della mia vita senza di lei."

Anna's pov

Quei cinque mi avevano sbattuta in un seminterrato freddo e pieno di muffa. Faceva schifo. Mi avevano slegata per permettermi di andare in bagno, perché tanto non pensavano che io potessi fare qualcosa di pericoloso. Ed avevano ragione, di base provenivo da una famiglia normale, mai maneggiato un'arma o altro: ero la vittima perfetta perché innocua e che non avrebbe creato problemi.

Il leader di quel gruppo mi si avvicinò e mi squadrò da capo a piedi con attenzione. Stava cercando di capire quanto fossi effettivamente vulnerabile o meno.
Non disse mezza parola e se ne andò.

Purtroppo per loro avevano sottovalutato una cosa di me: prima di partire per Casablanca avevo trovato tutte le loro schede e mi ero informata adeguatamente. Sapevo che si trattava di gente senza famiglia, nessuno li avrebbe mai cercati in caso di sparizione. Se entro le 48 ore Simba e Zac non avessero trovato i soldi, l'idea che avevo maturato era di far scoppiare casualmente un incendio e chiuderli dentro senza possibilità di uscita e scappare. Lo so, non é da me. Tuttavia quando la tua vita si trova in bilico ci sono tanti pensieri negativi che iniziano ad affollare la mente. Cominciai ad immaginare tutti i possibili scenari, qualora avessi dovuto cavarmela da sola. Ero comunque certa di una cosa: nessuno li avrebbe mai cercati. Invece sia Zaccaria sia la mia famiglia lo avrebbero fatto e sarebbero stati disposti a tutto. Questo era il mio unico vantaggio.

Mentre pensavo a queste cose uno dei rapitori scese in quel sottoscala.

"Vieni con me."
Mi afferrò per il braccio e mi portò al piano di sopra dove gli altri stavano attendendo mentre sorseggiavano del tè.

Mi guardai intorno e cominciai ad osservare con attenzione tutto quello che c'era in quella stanza.

"Cos'hai da guardare?" uno di quei tipi mi ringhiò dall'altra parte della stanza. Feci spallucce e posai lo sguardo a terra.
Sapevo benissimo cosa stavo guardando. Quel posto era pieno di materiali facilmente infiammabili, sicuramente il novanta percento degli oggetti presenti non erano a norma e questo era un aspetto positivo. Però quei tipi erano armati e pericolosi, io non avevo tutta questa dimestichezza. Solo un paio di volte avevo insistito con Zac per farmi usare la sua beretta, sta di fatto che ci eravamo divertiti a sparare a qualche lattina: non credo sarei mai stata in grado di difendermi, anche se fossi stata in possesso di un'arma.

Zaccaria's pov

Cominciai a riflettere e a pensare quale banca potessimo attaccare. Non era semplice organizzare una rapina di quelle dimensioni in meno di due giorni, ma non avevamo scelta. Un milione, che follia.
Presi il pc e cominciai a studiare le varie banche della zona. Il problema principale era non essere riconosciuti, perché in due giorni sarebbe stato impossibile manomettere il sistema di sorveglianza e le telecamere all'interno della struttura. Io avevo fatto anni prima una rapina su un treno, ma vi assicuro che non é la stessa cosa.

Simba si sedette sulla vecchia scrivania vicino alla quale mi ero messo a cercare tutte queste cose e sentii che tirò un lungo sospiro.

"Ho paura Zac." mi confidò.
"Lo so. Anch'io ho paura. Ma non posso lasciare che le facciano del male. In realtà sto cercando di mantenere la calma, ma sono nel panico." ammisi.

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questo capitolo é stato leggermente più breve, non me ne vogliate ma volevo aggiornare, ve lo meritavate. scusate per l'assenza, ma sono un po' presa con l'università 😔 spero che voi stiate bene 😊

L'angelo del male Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora