Capitolo 4

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'Solo una pazza seguirebbe le istruzioni di un bigliettino' penso mentre il rumore dell'orologio a pendolo di casa e il russare di mio padre dell'altra stanza sono l'unica cosa che sento.
I miei occhi, oramai abituati al buio, sono puntati sul calendario: Sabato 10 Settembre.
Subito dopo le mie pupille si spostano nuovamente finendo sull'orologio che segna le 23:00.
'Davvero voglio seguire le istruzioni di un bigliettino? Voglio andare veramente in un posto peccaminoso con due tizi conosciti per tre secondi al college?' mi domando tra me e me.
Al dire il vero ci ho pensato per tutte e due i giorni trascorsi da quell'evento, ci ho riflettuto per tutto il tempo che ho avuto Magdalene e la sua compagnia attaccata al groppo, non potevo essere libera di girarmi o chiedere spiegazioni a quei due quando riuscivo a beccarli in giro.
'Se partissi ora sarei anche in anticipo di dieci/cinque minuti' mi lascio passare quel pensiero mentre mi rotolo su un fianco lasciando un sospiro.
'Però prima dovrei decidere cosa indossare...cosa indossano le persone che vanno in un club?' mi domando e chiudo gli occhi cercando di dormire e non pensarci più.
<< per i gironi infernali...seria? >> dice una voce.
Confusa mi siedo sul letto e mi guardo intorno, ciò che mi attrae è lo specchio perché vedo qualcosa riflettere.
Mi avvicino studiandolo meglio e noto una figura alta quanto me ma...affascinante, familiare e bellissima.
Ricorda una libellula umanoide, dalla pelle bluastra e le ali sul volto che ricordano quelle di un insetto, lunghi capelli del mio colore e i suoi quattro occhi violetti la rendono affascinante, al collo ha un grosso ciondolo piatto con un simbolo dentro.
Stranamente lo conosco come gioiello, penso di averlo in casa da qualche parte...
<< insomma, davvero mi vuoi far credere che stai trovando una scusa per non andare? >> domanda la tipa di fronte a me.
Una persona normalmente urlerebbe e scapperebbe via, io invece rimango zitta ad osservarla, dopo l'incubo delle mosche non mi sorprenderebbe di sognare adesso la regina delle libellule.
La creatura di fronte a me ridacchia e scuote la testa.
<< ascoltami: segui un mio caloroso consiglio: indossa quel sexy abito che hai nascosto nell'armadio e vatti a divertire >> dice incrociando le braccia sotto il prosperoso seno.
Sto per aprire bocca ma quella mi ferma alzando la mano.
<< sì quel vestito, quello che tieni vergognosamente nascosto tra gli abiti della Domenica >> fa un piccolo e maligno ghigno.
Non so come faccia a saperlo ma la mia mente pensa che semplicemente sto vedendo la mia parte peccaminosa che vuole uscire.
<< la parte peccaminosa vuole che tu adesso alzi quel culetto e indossi quel abito >> dice divertita.
La sua frase conferma solo il mio sospetto, ma dall'altra parte mi da una dose di coraggio per parlarle.
<< e se rimanessi qua? Infondo domani mattina ho lo studio della Bibbia e il catechismo, poi papà non gradisce che vada a chissà quale perversa festicciole in qualche club >> ribatto difendendomi.
La giovane libellula scoppia in una risata, si tiene la pancia mentre lascia dei piccoli singhiozzi divertiti lasciare le sue labbra carnose e dipinte di rossetto.
<< per il Girone di Asmodeus, quanto cazzo sei patetica ora? >> mi insulta ridendo.
<< patetica? Io? Sto solo seguendo uno stile di vita cristiano sano, non sono come una di quelle che indossa finte croci al collo e si fuma chissà quale canna! Sono una perfetta figlia di un reverendo >> concludo la mia difesa incrociando le braccia.
La creatura posa le sue mani sullo specchio e fa un piccolo sorriso malizioso.
<< senti piccola 'perfetta' figlia del reverendo, te non sai ancora molte cose ed io ho bisogno di un favore enorme adesso, anzi più di uno >> si addolcisce.
Mi innervosisce, prima mi offende e poi ha la faccia tosta di chiedermi dei favori.
Non si rende conto che l'intrusa, il nemico, il mostro, la parte sbagliata e perversa di me è lei?
<< e se non volessi? >> la sfido guardandola negli occhi.
<< 'Se il tuo nemico ha fame, dagli del pane da mangiare: se ha sete, dagli dell'acqua da bere', proverbi 25:21 >> cita sorridendomi.
Rimango un po' sbigottita, come se mi avesse appena tirato un pugno nello stomaco e sono rimasta a terra.
<< citi la Bibbia per servirti del mio corpo per chissà quali peccaminosi desideri, non so se essere ammaliata o furiosa >> la guardo con un po' di rispetto, non è da tutti i giorni parlare con la parte più oscura di noi e che riesca a ribattere pure.
La giovane libellula mi osserva anche lei, posso notare sul volto un po' di disperazione e determinazione.
<< ...senti siamo serie ora: ho veramente bisogno che tu adesso mi faccia un enorme favore... >> dice con un accenno di supplica.
<< ...so che adesso non capisci nulla, so che hai delle domande senza una risposta, so anche che nascondi delle barrette Mars dietro il cornicione del letto e prima di dormire ne mangi una di nascosto... >> continua ed io arrossisco per la verità delle sue parole, sopratutto l'ultima parte.
'Accidenti a me e alla mia gola' penso maledicendomi.
<< ...ma ti devo chiedere questi favori, solo così potrai avere delle risposte, ora, ti prego e ti supplico: prendi quel vestito e vai a quel club sta sera, puoi anche non bere e non fare altro ma ho bisogno che tu vada in quel posto sta notte>>

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Apro la porta del club, il buttafuori sembra non essersi spaventato che io abbia solo diciannove anni, ma meglio così: non voglio finire in una centrale di polizia e spiegare agli adulti presenti che una tizia nello specchio mi ha supplicato di venire qui.
Cammino fra la gente che si scatena o beve, più i miei piedi si muovono e più sento una sensazione strana girarmi nelle viscere, un mix malato di vergogna e disagio insieme ad un senso di familiarità e nostalgia.
Alla fine riesco a vedere Evan insieme al suo amico Dexter seduti ad un tavolo mentre discutono con una ragazza molto più grande di me e loro.
La giovane è tatuata e ha un vestito molto provocante, i capelli sciolti lungo le spalle e una treccina con delle decorazioni.
La loro sembra una discussione seria e quasi mi dispiace interromperli.
Nervosamente arrivo davanti a loro e scuoto leggermente la mano, la mia voce, nonostante la musica altissima, riesce ad uscire alta perché i due si girano verso di me.
Il biondo fa un ghigno maligno e alza le mani al cielo.
<< alleluia, la suora della Saint George Church ha deciso di unirsi a noi povere anime in difficoltà! >> scherza Evan.
Sospiro e, per non sembrare maleducata, faccio una piccola e finta risata.
Dexter dall'altro canto sorride mentre mastica delle patatine fritte, con un cenno del capo mi indica un posto al suo fianco.
<< prego zucchero filato, siediti pure qua, stiamo aspettando un mio parente prima di iniziare la vera festa >> mi spiega.
Infondo Dexter tra i due è quello più simpatico e gentile con me.
Sorrido dolcemente e annuendo mi siedo dove il ragazzone mi ha indicato ma dentro di me sento che qualcosa sta cambiando, non è più la sensazione di strana familiarità di prima ma adesso è qualcosa di diverso, sento i brividi corrermi lungo la schiena fino alla nuca, le farfalle nello stomaco e le mie mani sudano.
Sento come se stessi aspettando qualcuno di importante.
Fortunatamente nessuno si accorge del mio stato d'animo, Evan sembra più impegnato a discutere qualcosa come Folklore o di un Hotel, mentre Dexter è più impegnato a mangiare e guardarsi intorno.
Ed è proprio quest'ultimo mentre fa ciò che richiama definitivamente la mia attenzione.
<< oh ecco il mio fratellone di cioccolato! Dante! Hey siamo qui! >> urla sventolando le mani.
Io guardo nella stessa direzione di quel ragazzone di Dexter e per poco non sento il mio cuore esplodere...

'Io lo conosco...'

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