La chiesa è silenziosa di prima mattina, leggo un passo della Bibbia cercando di calmarmi dopo gli eventi di stanotte.
È stato incubo così vivo, sento ancora le mosche che camminano su e giù per la mia gola e con essa anche la nausea al ricordo di tale sogno...
Non ho avuto il coraggio di prendere il rosario che è rimasto fermo nella stessa posizione in cui l'ho trovato stamani.
La Bibbia sembra l'unica cosa che riesca a toccare senza provare un senso di nausea.
La mia voce esce sussurrante mentre leggo le righe del libro che ho fra le mani mentre il mio dito scivola tra le parole inchiostrate nella pagina.
<< 'Non ho gioia più grande di questa, sapere che i miei figli camminano nella verità', 3 Giovanni 1:4 >> recita una voce davanti a me.
Alzo lo sguardo e le mie ciglia sbattono due volte prima di realizzare che mio padre è davanti a me e ha la mano sulla mia testa.
<< papà... >> borbotto, di sicuro sono un disastro dalla testa ai piedi, molto da figlia del reverendo Holy.
<< figlia mia ti vedo molto stanca, vorresti parlarne con me? >> domanda con una strana dolcezza.
Di solito mi urla di ritornare a casa a darmi una sistemata ma d'altro canto oggi mi sono alzata presto solo per entrare alla Saint George, la nostra chiesa, a pregare e trovare la pace.
Lascio un sospiro disperato e chiudo la Bibbia con un piccolo tonfo.
<< non riesco più a dormire papà... >> confesso.
<< ma come? Ieri sono stato in farmacia dai Grady e mi hanno dato il sonnifero più potente che avevano... >> ragiona sconvolto il reverendo.
Alzo le spalle non sapendo cosa dirgli, oramai sono due settimane che questa situazione ha preso piede nella mia vita e non so come uscirne.
La mano di mio padre dalla testa scende verso le mie spalle e le sue sottili labbra si posano sulla mia tempia.
<< proprio non sei riuscita a chiudere occhio? Credevo che ci eri riuscita perché non ti ho sentito urlare e piangere. Ti sei alzata alla solita ora? >> domanda mio padre.
<< sì, ho dormito fino alle 03:33, ho preso la pasticca ma ho avuto un incubo tremendo... >> spiego posando il viso nei miei palmi.
<< ...non voglio finire come mamma, io- >>
<< non osare mai più dire una cosa del genere Circe! >> sbotta improvvisamente.
Apro gli occhi spaventata ma non mi muovo di un centimetro.
<< tua madre ha perso la retta via, si è arresa invece di seguire le parole di Nostro Signore! Lei è una debole ma te -mi prende il viso costringendomi a vederlo in faccia- te, bambina mia, sei una forza potente della nostra comunità, Dio ti ha dato un dono e so per certo che non lo sprecherai finendo come quella donna >> conclude donandomi un dolce sorriso paterno.
Io non posso fare altro che rispondere al suo sorriso ricambiandolo debolmente e annuendo.
Mio padre ha così tanta fiducia in me che non posso deluderlo facendo la sua fine.
Sussurro un grazie e gli stringo forte le mani come quando ero piccola e cercavo il riparo nelle sue parole e i suoi dolci gesti, vorrei parlargli di più ma lui si alza e si sistema la camicia e il colletto da reverendo.
<< è meglio che tu torni a casa e ti prepari per il tuo primo giorno di college, io tra poco sarò a messa >> spiega lasciandomi un altro sorriso.
Annuisco nuovamente e mi alzo, iniziando a camminare nella navata quando mi scontro con Granny, la nonnina della Chiesa.
Una donna alquanto bizzarra quanto vivace per la sua età. Girano voci strane su di lei e su come sia apparsa improvvisamente una notte di pioggia dal cimitero di Salem.
Si dice che sia così pazza che entri nello sgabuzzino della chiesa a parlare con 'Dio' in latino, che lanci le briciole di pane non solo ai piccioni ma anche alle stesse mosche.
'Dio che schifo le mosche...' penso rabbrividendo al ricordo dell'incubo.
Mi fermo e le regalo un dolce sorriso, dopo tutto quello che si dice a Salem sono solo delle voci, a me sembra una nonnina così dolce e innocua.
Lei ricambia il mio sorriso e inizia a spazzare.
<< dopo il college vuole una mano con la chiesa Mrs. Granny? >> domando gentilmente all'anziana.
<< oh Circe, non sono io la bisognosa di aiuto mi sa >> ridacchia la signora spazzando.
Inarco un sopracciglio confusa e alzo le spalle andando verso l'uscita della chiesa.
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Il College Saint Gabriel di Salem nord, una struttura cristiana privata dalle ferree regole legate fortemente alla chiesa. Chi ci entra è quasi sicuramente un fanatico religioso o fa parte della Chiesa.
Io rientro nella seconda categoria, mio padre ha una certa influenza sulla comunità religiosa a Salem.
Ogni sua parola viene sentita e osannata come se fosse il Signore stesso a parlare.
Scuoto la testa cercando di riprendermi e mi do un ultima controllata prima di rientrare: la divisa è in perfetto stato, lo zaino impeccabile, il trucco leggero e i capelli sono in ordine in una crocchia come da regolamento scolastico.
Mi sistemo solo un calzino scivolato verso il basso ma per il resto sono pronta ad iniziare questa avventura al college.
Con passi decisi entro dentro la stortura e subito mi salta all'occhio come i maschi siano separate dalle ragazze, sapevo del codice di divisione dei sessi però non sono abituata a vedere questa separazione come Mosè e il Mar Rosso.
Confusa sul da farsi faccio un passo in avanti e subito mi appare davanti una ragazza più grande di me e dall'enorme sorriso.
<< tu sei Circe Holy dico bene? >> domanda con una voce sicura e allegra.
Io non sapendo come faccia a sapere il mio nome mi ritrovo ad annuire, mentre questa mi punta la mano verso di me.
<< Magdalene Chandler, quarto anno, sono la guida per le matricole e i nuovi arrivati! Ho imparato a memoria tutte le nuove ragazze e il tuo viso, così come il tuo nome, sono abbastanza noti qui alla Saint Gabriel- >> inizia con un lungo monologo di cui ignoro totalmente la seconda parte ritenendola una persona strana.
Un ronzio improvviso che mi arriva dall'orecchio richiama la mia attenzione, i miei occhi si spostano alla mia sinistra e noto una mosca. Inizio a sudare freddo.
Dopo l'incubo di sta notte non ho piacere di vedere questo tipo di insetti.
Questa si inizia a muovere vicino a me come se volesse richiamare la mia attenzione, e la ottiene, svolazzando a destra e a sinistra raggiunge la parte dove tutti i maschi si sono radunati.
Inizia poi a volare in cerchio sulla testa di due soggetti che richiamano la mia attenzione: un ragazzo dai capelli pallidi e un colosso che gli fa da spalla.
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| Salem | Saga Oscura Fanfiction
Fantasy- fanfiction della Saga Oscura (J. Fiorentino) - (ci saranno alcuni personaggi provenienti dalla Saga Oscura di Jonathan Fiorentino mentre altri sono di mia invenzione) Per Circe Holy la vita è un continuo ripetersi, un qualcosa di sicuro e immutabi...