Capitolo 7

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Non ricordo quanti giorni sono passati da quella sera ma è certo che ho saltato un paio di giorni di scuola perché papà mi ha scoperta, la sua furia è stata peggio delle sette piaghe d'Egitto.
Mi ha messo in punizione e mi ha relegato ad aiutare la nonnina in chiesa, stiamo attualmente posando le Bibbie sulle panche e l'anziana donna canticchia qualche motivetto così carino e nostalgico.
Lo fa a bassa voce, forse per rispettare il silenzio della chiesa o semplicemente sarà qualche canzone di cui le parole sono qualcosa di sconcio o poco cristiano.
Ridacchio tristemente tra me e me posando il libro sulla panca.
<< ti piace che canticchio mia cara? >> interrompe i miei pensieri Granny.
La guardo e le faccio un debole sorriso.
<< scusami Granny >> mi scuso un po' imbarazzata.
La vecchia mi posa la mano sulla spalla e mi osserva con uno sguardo materno.
<< vedo del tormento cara, ne vuoi discutere? >> domanda con dolcezza.
Non posso non sorriderle e ringraziare che almeno lei è disposta ad ascoltare.
Le prendo la mano rugosa stringendola tra le mie, ci sediamo sulla panca.
Lascio un sospiro scivoli via fra le mie labbra e sento che questo peso vuole essere vomitato fuori.
<< mi prometti che...papà non saprà mai nulla? >> la invito a promettere se non a giurare che lui non lo scopra mai, perché se per una bravata come uscire di casa tardi mi ha dato due settimane di punizione, con il peso che ho dentro che cosa potrà mai fare?
Posso solo immaginare e non vorrei mai arrivare a tanto.
La nonnina mi sorride con i suoi vecchi denti e annuisce.
<< di tutto alla tua Granny, Circe cara, ci conosciamo abbastanza da poterci raccontare tutto no? >>
Non posso fare che annuire alla sua osservazione.
Non ho ricordi di me da piccola ma di sicuro mi conoscerà da allora, credo, ma comunque ci conosciamo lo stesso da anni.
<< hai mai avuto dei sogni...strani? Quasi veri intendo >> domando con un accenno di nervosismo, non so come può reagire.
<< ahh parliamo di sogni? Cosa ti dicono? >> i suoi occhi sono spalancati e vispi, la sua prese si stringe sulle mie dita.
Mi sorprende la sua vivacità e curiosità per dei sogni.
Ma cerco di accantonare i miei pensieri e aprendo la bocca sto per raccontagli tutto quando le porte si aprono, ci voltiamo entrambe e per poco non perdo dei battiti...Dante?
Lui si blocca e mi guarda, il suo volto non ho modo di decifrarlo in maniera completa, accanto a lui c'è la tipa che era con Evan quella sera, il mio cuore perde altri battiti...
'Ovviamente...se te ne scappi via in quella maniera cerca altre persone' penso per poi scuotere la testa sconvolta da ciò.
'Riprenditi Circe! Non sei in uno di quei romanzi Romance che tieni nascosti sotto l'asse del pavimento! Cosa è tutto questo fast burn?!' Mi sgrido ma in una parte del mio cervello sento una piccola risata allegra e divertita, come se dentro di me c'è qualcosa che è viva e si diverte delle mie disgrazie.
<< oh...u-uhm...ciao signora anziana! >> esclama Dante interrompendo quel silenzio imbarazzante.
La nonnina sbatte la mano sul volto.
Aspetta...si conosco?
<< Granny lo conosci? >> domando confusa.
<< Granny? >> ribatte lui confuso.
<< Dante- >> inizia l'anziana a parlare.
<< STELLINE ZUCCHERATE SULLE BRIOCHE! >> urla una voce da dietro Dante e la tipa.
È Dexter.
Lo vedo avvolgere il braccio intorno al collo del fratellastro e mangiarsi le ostie.
Rimango a bocca aperta, mi domando quando le ha prese e come ha fatto visto che mio padre le chiude a chiave.
Il ragazzone fa una faccia disgustata e apre la bocca come quando un cane mangia burro d'arachidi, la scena è disgustosa.
<< ehw non sanno di nulla...per questo un po' di marmellata le addolciranno! >> esulta tirando fuori una di quelle piccole marmellate che ti danno per colazione negli hotel.
Inizia ad intingere le ostie dentro la marmellata e le mangia con gusto gemendo appena ingoia.
La mia attenzione ritorna su Dante, lui ed io ci guardiamo per un po' prima che lui distolga lo sguardo per riportarlo si Granny.
<< Penny- >>
<< Granny >> lo corregge la vecchia a denti stretti.
<< ...Granny, dovrei parlarti insieme a Holly di una questione urgente >> conclude.
Stavo per protestare e dire qualcosa a tutto ciò quando la donna anziana si alza avvicinandosi a Dante e portare i due piccioncini dentro il famoso sgabuzzino.
Rimango interdetta e sbatto le palpebre prima di sentire la mano di Dexter stringermi la spalla, mi volto a guardarlo e lui masticando fa il suo solito sorriso da gatto matto.
<< ti ho mai raccontato la storia della mia vita? >> domanda con voce profonda.
Io alzo il sopracciglio confusa prima di scuotere la testa.
Il suo sorriso si allarga e gli occhi si assottigliano.
<< beh è il tuo giorno fortunato: magari sarai l'unica a conoscerla veramente...o forse no, chi lo sa? >> si lascia andare ad una risatina compiaciuta dalla mia confusione.
Mi afferra il mento con le dita costringendo ad alzare la testa.
<< e magari può piacerti come magari potresti odiarla, sai, non amo essere sincero su questo argomento >> ammette candidamente come se mi avesse appena detto il suo gusto gelato preferito.
<< se non sei sincero...allora perché vorresti raccontarmi la storia della tua vita? Cioè potresti tranquillamente mentire >> osservo sperando di levarmelo di torno.
Non so perché ma non mi sento più al sicuro di avercelo intorno ora.
Questo se la ride mi afferra le spalle massaggiandole.
<< perché è il divertente di raccontare storie degli altri facendole spacciare per tue, o è addirittura divertente vedere certe facce quando dico che una scimmia mi ha rubato le chiavi di casa >> conclude ridendo di più.
Il suo massaggio alle spalle ha una presa salda e decisa, sembra sapere cosa stia facendo e quali punti toccare, di fatto io inizio a rilassarmi e i miei occhi appesantirsi leggermente.
<< una scimmia ti ha...rubato le chiavi di casa...? >> domando non del tutto convinta del suo aneddoto.
Lui sbuffa alzando gli occhi al cielo.
<< che palle, tu fai parte di coloro che non fanno quella faccia sconvolta...e va bene piccoletta >> dice prima di sollevarmi e caricarmi come un sacco di patate.
Trattengo il fiato e la prima cosa che faccio è tirare i pugni sulla sua schiena.
<< mettimi giù! O ne pagherai le conseguenze! Mettimi giù! >> gli urlo nelle orecchie ma tutto ciò che fa è continuare a camminare nonostante il dolore che gli procuro.
Una volta alle porte della chiesa le apre e con i suoi occhi felini mi porge un sorriso che è un misto tra l'inquietante e il buffo.
<< ora ti racconterò la storia della mia vita... >>

| Salem | Saga Oscura Fanfiction Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora