Capitolo 6

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~ presente ~

Non ho la più pallida idea di cosa mi prenda, più guardo il fratello di Dexter più sento come una forza dentro di me che vuole farmi avvicinare, stringerlo e...e baciarlo.
Il pensiero mi fa rabbrividire ma nel contempo mi fa sentire malinconica.
Dall'altro canto il giovane davanti a me ha gli occhi lucidi, sembra voglia dire qualcosa ma viene superato dal fratello che gli da una potente pacca sulla spalla.
<< beh zuccherini, perché non vi presentate un po'? Sembra che qui siete già due ciambelle nella stessa scatola! >> esclama Dexter con una risata.
Alzo il sopracciglio confusa dal esempio di quest'ultimo ma decido di ignorarlo e avvicinarmi di qualche passo al nuovo arrivato, timidamente allungo la mano.
<< io...io sono Circe, Circe il reverendo della figlia Holy- >> mi interrompo rendendomi conto di aver dato delle informazioni confuse.
Di fatto i presenti scoppiano a ridere, non posso non arrossire dall'imbarazzo e abbasso lo sguardo ritirando la mano.
Improvvisamente sento qualcosa bloccare la mia mano, i miei occhi si accorgono della mano abbronzata che tiene saldamente la mia avvolta tra le dita, è veramente grande come mano...
'Diamine se è grande! Chissà cosa potrà mai farci con quelle-' interrompo il mio pensiero intrusivo scuotendo la testa e arrossendo di più.
<< piacere mio, io sono Dante Forgeus Bee- >> stranamente anche lui si blocca.
<< Bee...? Come ape? >> domando e lascio scappare un piccolo sorriso divertito, è un cognome molto divertente e particolare.
Lui sembra sereno e sollevato dalla mia reazione.
<< si, sai nostro padre proviene da un altro posto, non è vero Dexter? >> dice lanciando un occhiata al fratello.
<< oh si, nel profondo e immenso e caldissimo- >>
<< sud! Si, nostro padre viene nel Sud >> conclude Dante.
Io annuisco e guardo i due, penso che loro padre sia divorziato perché non è possibile che siano figli della stessa madre.
Ma una domanda mi sorge spontanea: come fa allora Dexter ad essere entrato in un college cristiano?
A quanto ne so nel regolamento vieta l'iscrizione di figli di coppie divorziate e risposate.
'O forse sono io che mi faccio inutilmente troppe domande' penso ad un certo punto.
Più che altro adesso non voglio pensare ma capire meglio Dante e sul perché mi sta dando tante emozioni contrastanti.
Guardo gli occhi scuri e affascinanti, i suoi capelli neri sono legati in un codino basso e piccolo e indossa degli orecchini in entrambe le orecchie e...ed è affascinante quanto contro la Bibbia.
I suoi tatuaggi...sono così strani ma affascinati, alcuni li distinguo come delle mosche, che bizzarro soggetto da tatuarsi così ripetutamente.
Dante richiama la mia attenzione schiarendosi la voce e portando una mano verso di me.
Lo osservo attentamente, come se volessi ricordarmi ogni centimetro del viso e noto che, nonostante le luci epilettiche del luogo, ha le guance arrossate.
<< ti va di ballare? >> domanda.
Alzo il sopracciglio, non mi sono mai interfacciata con questo tipo di cose ma qualcosa dentro di me mi spinge a prendergli la mano e portarlo verso la pista da ballo.
Spingo la gente che si struscia o balla, le mie dita però sono ben salde alle sue e lo guido vino a trovare un piccolo spazio per noi due.
Mi rendo conto ben presto della mia reazione del tutto irrazionale e non comandata da me, che qualcosa nel mio petto sta guidando interamente il mio corpo in uno strano gioco di cui ne sono all'oscuro.
Ma Dante non sembra per niente scosso da ciò, si lascia trascinare e una volta che gli abbraccio il petto sento come se si fosse completato una parte di me.
Lui ricambia l'abbraccio e lo sento sussurrare qualcosa in una lingua a me sconosciuta.
Tutto di lui sembra un ricordo nostalgico di cui non ho memoria, partendo dal suo odore e la morbidezza della sua pelle, la sua voce e il battito del suo cuore...
Balliamo un lento e ciò va in contrasto a ciò che ci circonda che è un ammasso di ormoni scatenati e lussuriosi.
Il nostro è qualcosa di intimo, di mancato, strano da farlo per due che si sono appena conosciuti, ma è così bello che non voglio staccarmi.
Chiudo gli occhi godendomi questo momento.

<<Come può una lussuriosa come me nutrire dei sentimenti per uno che si ingozza così tanto? >> ridacchio mentre mangio un chicco d'uva.
Dante davanti a me ride mentre mangia un pezzo di mango.
<< mia piccola libellula, sei una demone e non una senz'anima, hai il diritto di nutrirti di sentimenti >> mi dice tra una dolcezza infinita e una piccola risata divertita.
<< insomma: io per gli altri Principi dovrei solo mangiare fino a scoppiare, eppure eccomi qua: con l'erede della famiglia Asmodeus e un vassoio di frutta per placare la Fame >> conclude prima di buttarsi in bocca un altro pezzo di frutta esotica.
Io alzo gli occhi al cielo prima di lasciargli un bacio sulla tempia.
<< ...stai comunque mangiando fino a scoppiare >> gli faccio notare sorridendo.
Lui mi osserva con i suoi occhi rossi e mi dona un sorriso mentre mastica
<< ma non da solo >> mi imbocca con uno spicchio di mango.
Canticchio allegra mentre mastico e mi sdraio, le mie ali facciali accarezzano le sue orecchie a punta ingioiellate mentre il silenzio cala.
Sappiamo cosa vogliamo dire ma nessuno dei due ha abbastanza coraggio di dirlo ad alta voce, le nostre dita a malapena si sfiorano, forse perché troppo timide o perché potremmo perderci in quei momenti così speciali per noi.
Lascio un sospiro e chiudo tutti e quattro gli occhi.
<< prima o poi dovrai farlo Dante...lo sai? Dovrai chiedere sia al Nostro Signore che alla mia famiglia la mia mano... >>

Riapro gli occhi spaventata per questo frammento improvviso, era un vecchio sogno che ho fatto tempo fa e...Dio quel Demone è troppo identico a Dante!
Spingo il ragazzo davanti a me via e sento il mio cuore battere veloce, lui sembra confuso dalla mia reazione.
Io lo guardo per altri tre secondi prima di rendermi conto che sto facendo una stupidaggine: fuori a quest'ora della notte, in un locale tutto fuorché cristiano e a ballare con un perfetto sconosciuto che mi ha ricordato un sogno fatto mesi prima.
Non è sbagliato...di più.
<< io...mi dispiace devo andare >>
Dico prima di girare di spalle e cercare di raggiungere l'uscita, lo sento che mi chiama ma io lo ignoro.
Una mano mi afferra il braccio e vengo sbattuta contro un petto...è Evan.
<< te ne vai così presto santarellina? >> domanda divertito.
<< lasciami andare Evan >> dico seria e spaventata da cosa è successo prima.
Le dita del ragazzo si affusolano sotto il mio mento costringendomi a vederlo negli occhi.
<<lasciarti andare? Dai divertiti un po', ho visto che ti stavi divertendo con quel tipo >> dice avvicinando i miei fianchi contro di lui.
Le mie mani sudano e tremano, lo sto odiando, è colpa sua se sono qua.
Con un gesto rapido lo spingo via e riesco ad andarmene via da quel posto così infame e disgustoso.

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