"Ciao a tutti ! Mi chiamo Gianmarco Joe William e sono l'ultimo della famiglia William.
Per informarvi, sono fratello minore dei capi della temuta mafia Occhio del Diavolo.
Sono gay, amo vestirmi da donna, truccarmi e indossare i tacchi.
Oh ! ho anc...
🥳🌹(Gianmarco)🌹🥳 Sono passati 2 mesi, e... inizio a sentirmi male. Ogni notte mi sveglio in iperventilazione, finisco poi per scoppiare a piangere e poi... non lo so... mi sento così dannatamente confuso in questi giorni. "Gian, come ti senti ?" Mi chiese Angelo. "Stanco Angy... molto stanco...." Dissi, lasciando scorrere le lacrime. Questo malessere non lo capivo. Angy mi prese in braccio, stringendomi al suo petto. Continuai a singhiozzare, prima di svenire.
🥳🌹(Angelo)🌹🥳 Sono preoccupato per Gian. Continua a piangere senza un apparente motivo e questo sta spaventando tutti noi. Mentre lo stringevo a me, vidi come il trucco che portava, gli fosse colato sul volto. Lo cullai con dolcezza e dopo pochi minuti Gian si svegliò, ma non sembrava sveglio. "Gian ?" Dissi, ma niente. Sembrava come sonnambulo, ma... ma non sembrava dormire... Dio è così complicato. Gian lentamente si alzò dalle mie ginocchia, facendo svolazzare la sua veste da notte.
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Seguì Gian in silenzio, incontrando anche il resto di noi. "Che sta succedendo Angelo ?" Chiese Lazzaro preoccupato, mentre tutti noi seguivamo il piccolo Gian. Gian camminava iniziando a canticchiare. Mentre canticchiava, si tolse le ballerine.
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Si diresse nella sala del piano, e al centro della stanza, iniziò a ballare. Nella sala del piano si trovava una biblioteca, con molto strumenti scientifici, compreso il modello alto 1,20 cm di uno scheletro. Gian prese il modello dello scheletro, ballando assieme a lui. Ballava con grazia, come se fosse abituato a ballare con quello scheletro. "Angelo... che sta succedendo ?" Chiese confuso Gabriele, osservando la scena con preoccupazione. Gian continuò a ballare e presto crollò in ginocchio, piangendo disperato abbracciando quello scheletro. Corremmo da lui, ma sembrava ancora "addormentato". "Gian." Lo chiamò Paride, ma niente. "Mi lasceranno... sono solo un fastidio... non voglio che i miei fratelloni mi lascino... non lasciatemi come loro ragazzi... vi prego..." Sussurrò Gian, prima di svenire, questa volta tenendo gli occhi chiusi e con il corpo rilassato. Gabriele lo prese in braccio, mentre Attilio, aveva recuperato le ballerine di Gian. Lo portammo nella sua stanza, stendendolo sul letto. "Dovremmo chiamare Eleonora ?" Chiese preoccupato Elia, riferendosi alla nostra dottoressa di famiglia. "Penso di sì. Sono preoccupato per questo suo sonnambulismo." Dissi preoccupato. I ragazzi annuirono e Elia decise di dormire con lui. Guardai Elia stringere Gian al petto, cadendo presto in un sonno profondo. Sorrisi baciando i due sulla testa, prima di chiudere la porta.
(Cosa ti sta succedendo Gian ? Perché sei così ?) Pensai pensieroso, prima di perdere i sensi.
