- 𝐀𝐭𝐭𝐨 𝐈𝐈

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Pelle squamata, quattro zampe e un paio di ali per farli volare su nel cielo.

Una leggenda narra che le dimensioni di un drago non cessino mai di aumentare, che qualcuno abbia visto un drago ingoiare un mammut in un solo boccone.

Fortuna che sono estinti, dicevano al villaggio non sapendo che uno di loro tramava vendetta.

Vide uno di quei serpenti alati innalzarsi nel cielo volare su ampie radure, passare di fianco a montagne e quasi raggiungere il mare.

Arrivò nei pressi di una foresta e la mandò in fiamme usando il suo alito.

Un leggero sospiro per infuocare tutto.

Ceneri che prendono vita e chiedono vendetta, questi erano i draghi.

Il colorito delle sue squame rosse si mischiava al colore delle fiamme.

Il drago chiamato dalle popolazioni del regno di Ka, Morte Rossa volò sulle fiamme di fuoco vivo e se ne nutrì bruciando le sue stesse carni...

La cenere sul suo corpo prese fuoco grazie al calore emanato dalle sue scaglie e il rituale giunse quasi alla sua fine.

Il drago poteva abbandonare il luogo in fiamme andando a cercare una caverna confortevole.


Perché alla fine è questo quello che facevano i draghi, bruciavano e distruggevano tutto per poi volare via indisturbati come se non fosse successo niente.

I draghi non erano creature di questo mondo.

Erano cenere che prendeva vita nutrendosi dei suoi stessi simili.

Erano cenere che prendeva vita nutrendosi dei suoi stessi simili

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