𝐋𝐚 𝐯𝐞𝐫𝐢𝐭à 𝐟𝐚 𝐦𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐚 𝐦𝐨𝐫𝐢𝐫𝐞
"Ricordi quello che ti insegnai anni fa della posizione della spada? Ora dovrai mettere in pratica con una spada vera. Fa attenzione Jason, non è un giocattolo." Dopo le raccomandazioni e altri consigli tecnici sussurrati da Sifrid, iniziarono la prima lezione.
Jason non era abituato a dover portare quel peso, la spada era troppo pesante per lui e le spalle gli sembravano voler cadere per terra. Nonostante ciò continuò instancabilmente ad allenarsi.
Dopo un po' Jason stabilì fosse arrivato il momento di una pausa. Si sedettero per terra ed iniziarono a parlare di come fosse andata la lezione fino a quel momento, Jason imparava in fretta e Silas doveva riconoscerlo, si vedeva l'impegno del più piccolo per riuscire a difendersi e non doversi trovare più nella situazione del giorno precedente...
Era sicuro si sarebbe sentito in colpa ancora per molto tempo.
"Ieri ti ho sentito dire una frase... In che senso eri innamorato di me prima ancora di conoscermi?" Silas sorrise imbarazzato.
"Vedi, la risposta è legata al come ho conosciuto tua madre... tramite la sfera di cristallo che ti mostrai anni, scoprii tante cose su di te, sul tuo carattere. E così mi innamorai di te prima ancora che tua madre nascesse..."
"Ora devo assolutamente saperlo. Come hai conosciuto mia madre?" Il sovrano prese un lungo sospiro poi iniziò a raccontare.
"Vedi, ho sempre saputo di essere il Protettore e che avrei dovuto proteggere un umano, quindi chiesi agli oracoli più informazioni e mi diedero quella sfera di cristallo. Con quella scoprii che Seria un giorno avrebbe avuto un bel bambino che sarebbe stato il Sognatore. Iniziai a pensare come avvicinarmi a lei e la conobbi che era solo una bambina... Diventammo amici e più lei cresceva più capiva il suo ruolo, lo accettò sempre. Anche quando diventò difficile farlo... Ero sempre io che mi spingevo nel vostro mondo ma un giorno lei volle vedere dove sarebbe stato il suo figlioletto quindi la portai qui e quella è una delle cose di cui ancora oggi mi pento." Silas abbassò lo sguardo che fino a quel momento era rimasto fisso negli occhi di Jason. "Essendo umana e senza poteri, il viaggio tra il mondo di sopra e l'altro mondo le consumò molte energie che non riuscì mai del tutto a recuperare... è come se tua madre si fosse irrimediabilmente ammalata e la sua condizione sarebbe solo andata a peggiorare. Il parto poi le fu praticamente fatale... La tua forza era maggiore alla sua. Riuscii a darle un po' di forza sotto consiglio degli oracoli in quanto sarebbe potuta morire prima di farti nascere. Sopravvisse ancora per un po' dopo grazie ai residui rimasti e quelli che rigenerava ma non fu sufficiente..."
Jason era sconvolto. Lui era colpevole della morte della madre... Come avrebbe potuto convivere con questa colpa che gli attanagliava la mente e il cuore?
Si voltò e corse nella foresta. La vista gli fu offuscata dalle lacrime ma lui continuò a scappare. Era solito affrontarli così i problemi, ancora non aveva capito che al suo ritorno sarebbero rimasti proprio dove li aveva lasciati.
Poi la sua corsa fu fermata da una voce che aveva già sentito. Sir. Lummus.
"Salve ragazzo addormentato! Dove corri così di fretta, sembri scosso... hai forse saputo che la tua mamma è morta per colpa tua?" Emise una leggera risata singhiozzante. "Se vuoi che tu non ti senti tanto in colpa, io ho un metodo per farti parlare con la tua mamma e chiederle scusa... Io le ho parlato sai, era molto delusa tu non ti sentissi in colpa..." Jason cercò con lo sguardo quella piccola lucciola ma non riusciva a capire da dove gli stesse parlando. Riusciva solo ad udire la sua stupida voce che divulgava false storie.
"Non è vero! Lucciola di merda, dove sei?"
"Oh piccolo ragazzo, hai maneggiato per la prima volta una spada e ti senti coraggioso ora? Se da ora in avanti farai il bravo bambino dimenticherò le brutte parole che mi hai rivolto. Dovrai solo seguirmi per un piccolo sentiero nella foresta e aiutarmi... Io ti ho aiutato dopotutto, no? Volevi arrivare nell'altro modo e tu guarda. Siamo proprio qui ora!" La lucciola uscì dal suo nascondiglio e si fece vedere, fece una piccola giravolta e gli si avvicinò. "Sono proprio qui ragazzo addormentato. Non hai motivo di provare risentimento... L'ultima volta ho mantenuto la promessa quindi vieni con me." Udirono entrambi Silas che chiamava a gran voce Jason, piano piano si avvicinava. Presto li avrebbe raggiunti.
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Bolle di Sapone
FantasyNell'ultimo anno Jason doveva aver sognato quel ballo almeno un centinaio di volte. Eppure ogni volta ricordava un particolare in più, un sussurro che la volta precedente non era sicuro di aver sentito, un dettaglio di quel salone che ogni notte div...