𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟑.𝟑

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𝐐𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐢𝐥 𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐭𝐫𝐚𝐦𝐨𝐧𝐭𝐚

Si trovavano Seira e Silas nella casetta dei Goblin Oracoli. Avevano appena avvisato Silas che il figlio di Seira sarebbe diventato suo consorte e che l'avrebbe dovuto proteggere attraverso dei sogni indotti.

Poi arrivò il turno di Seira.

"Morirai ragazza umana. Non potrai tornare mai più nell'altro mondo o morirete entrambi, sia tu che il Sognatore che porti in grembo" Seira in quel momento era incinta del quarto mese. "Umana, madre del Sognatore... vedo nel tuo destino una fine prematura. Prima di mettere al mondo il tuo bambino morirai." Silas intervenne urlando.

"Non posso permetterlo! Deve esserci un altro modo."

"Re Silas, porta rispetto per i tuoi Oracoli e controlla le tue forti emozioni. Se non riuscirai sarai pregato di non metter più piede in queste zone e cercare di comprendere ed evitare il tuo triste fato da solo." Il sovrano si scusò e ripeté la domanda con più calma.

"Esiste un modo. Protettore, alla nascita del Sognatore dovrai esser presente e trasferire parte della tua forza alla madre. La tua si rigenererà, sfortunatamente l'umana è troppo debole e quando l'esaurirà, morirà." Silas accettò e si fece spiegare come procedere con il rito di passaggio della forza. Dopodiché gli venne chiesto di uscire dalla casetta e allontanarsi di dodici passi.

"Seira, ora che siamo soli possiamo svelarti ciò che il tuo cuore più desidera sapere. Dopo la tua morte cosa farà il tuo Sognatore?" Seira non immaginava gli Oracoli potessero anche sapere i suoi pensieri... ma effettivamente non vedeva l'ora di saperlo.

"Per favore Oracoli... ditemi che il mio bambino starà bene."

"Il Sognatore vivrà anni difficili ma il Protettore farà un buon lavoro per proteggerlo. Puoi star tranquilla. Affronterà una grande battaglia contro l'ordine dell'Incubo, grazie ad un lungo addestramento imparerà a bandire con sicurezza ed agilità una spada e saprà difendersi tanto da diventare il secondo guerriero più abile di tutta Ka. Il primo sarà il suo maestro, il suo Protettore. Tuo figlio... addomesticherà un drago?" Intervenne l'altro Goblin a chiarire la situazione.

"Umana, le nostre profezie si basano sulle probabilità. Più è probabile, più si vedrà chiaramente quel futuro e il Sognatore avrà una lunga vita ricca di avventure. Le sue scelte lo porteranno in milioni di futuri diversi... ma stai certa che in ognuno di quelli è vivo e felice con re Silas al suo fianco."

"Come vorrei poterlo vedere... anche solo qualche minuto al giorno." I due Oracoli si guardarono e annuirono.

"Seira. Ti facciamo un regalo per premiare il tuo amore sconfinato verso il nostro Sognatore. Quando lui sarà grande e tornerà qui nell'altro mondo, in seguito alle bolle di sapone. Tu potrai vederlo.

Alla tua morte ti trasformeremo in un bozzolo e al suo arrivo in queste terre diventerai farfalla e potrai vederlo cresciuto e in compagnia del suo amato. Questo è tutto ciò che abbiamo da offrirti Seira..."

*

Seira quando tornò nel mondo di sopra, si sentiva completamente esausta e priva di forze, credeva sarebbe potuta svenire da un momento all'altro. Sapeva fosse colpa dei viaggi dimensionali a cui lei umana non fosse ne abituata ne predisposta.

Arrivò a casa e gli aprì la porta il marito, come al solito lei aveva dimenticato le chiavi. Sperò non fossero in forno insieme alle patate che aveva messo a cuocere prima dell'incontro con Silas...

Aveva perfettamente calcolato quante ore sarebbe dovuta stare nell'altro mondo per tornare nel mondo di sopra giusto in tempo per cena, e possibilmente non bruciando la cena... Sapeva che il suo amato Eric sarebbe andato a spegnere il forno solo nel caso in cui i vigili del fuoco avessero bussato alla porta di casa...

Lo amava anche per questo, che poteva dire? Aveva anche lei i suoi difetti e lui li accettava, così avrebbe fatto anche lei.

Alla fine suo marito era un brav'uomo che si prendeva cura della famiglia sotto tutti i punti di vista, non aveva nulla di cui lamentarsi. Per questo volle assicurarsi che in sua assenza lui sarebbe stato in grado di continuare con le sue buone abitudini. L'unico cambiamento che avrebbe acconsentito era nello spuntare i suoi difetti.

"Ciao amore! Grazie che sei venuto ad aprire la porta... Credo di aver dimenticato le chiavi da qualche parte, le hai viste in giro per caso?"

"Sei sempre la solita Seira... Dove puoi averle lasciate? Ricordi dove le hai usate l'ultima volta?"

"Immagino vicino la porta... Sai le chiavi di casa, non le uso nel bagno di solito."

"Vado a controllare in bagno." Seira scoppiò a ridere con una forte risata chiassosa. Eric iniziò a ridere di rimando nonostante quella storia non lo divertiva più ormai...

Erano sei anni che erano sposati e sei anni che Seira ogni giorno perdeva le chiavi o qualche altro oggetto.

"Eccole amore, erano sulla mensola in bagno. Poi mi spieghi che giri fai per casa con le chiavi in mano prima di uscire."

"Ma lo sai Eric! Ho messo a fare le patate, stavo per uscire ma ho dimenticato la giacca. Quindi sono tornata in stanza a prenderla poi appena sono uscita di casa ho guardato per terra e indovina un po'? Avevo le ciabatte ai piedi! Quindi sono rientrata e le ho messe e poi... poi? Avrò fatto qualcos'altro amore..." Seira si lanciò sul divano e chiuse gli occhi. Sarebbe voluta andare a dormire e non mangiare. Ma saltare i pasti avrebbe fatto male al suo bambino. Il piccolo Sognatore doveva crescere...

Quando fu pronta la cena si misero in tavola e iniziarono a chiacchierare delle proprie giornate poi Seira decise che avrebbe dovuto iniziare a mettere in pratica il suo piano da subito. Non c'era tempo da perdere.

"Amore, ho una domanda. Se io dovessi morire, ti risposeresti?" Eric quasi si strozzò con il cibo. Bevve un lungo sorso d'acqua poi guardò imbronciato la moglie.

"Perché dobbiamo ipotizzare una cosa così brutta? Facciamo che non muori e restiamo sposati si? O vuoi cercare di scappare dal matrimonio?"

" Ma no amore, che vai a pensare...Pft. Sono le solite domande che si fanno tra marito e moglie." Cercò di minimizzare Seria.

"Allora dimmi, ti risposeresti tu se io morissi?"

"Ovvio che no. Ti amo troppo e poi non succederà mai!"

"Giochiamo a questo gioco ora? Va bene, allora anche io ti amo troppo per sposare qualcun altro e tanto non succederà mai che tu morirai prima di me."

"Invece secondo me dovresti sposarti di nuovo... Non voglio che tu sia triste senza di me Eric. Magari prima un paio di anni in lutto giusto per rendere chiaro a tutti che mi amavi tanto ma poi continua a vivere felice... Puoi promettermelo Eric?"

"Si amore... te lo prometto." Poi riprese a tagliare la carne con il coltello. "Anche se un paio di anni mi sembrano un po' pochi, in caso morissi io vedi di stare più anni a lutto, altrimenti torno e ti faccio scappare i pretendenti."

"E invece amore... mi ameresti nel caso diventassi un bruco?"

"Un bruco?! Seira perché questa sera hai tutte domande strane? Non puoi chiedermi com'è andata la giornata a lavoro o di andare a fare shopping domenica come tutte le mogli?"

"Ma amore! Lo sai che sono una moglie originale... Sai che noia altrimenti. Quindi dimmi, se io fossi un piccolo bruchetto mi ameresti allo stesso modo in cui mi ami ora?

"Ovvio che no Seira..." La moglie si offese per due secondi poi Eric riprese a parlare. "Ti amerei ancora di più perché avresti poco tempo, poi ti trasformeresti in una bellissima farfalla e dovrei amarti per solo pochi giorni. Quindi no, ti amerei diversamente."

In quel momento Seira avrebbe tanto voluto dire tutto al marito, ma non ne ebbe la forza quindi preferì sorridere e dirgli che lei invece non sarebbe riuscita ad amare un bruco quindi sarebbe stato meglio per lui restare umano.

Bolle di SaponeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora