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"Ci troviamo davanti all'entrata del cimitero di Guadovecchio. Per tutti gli abitanti dell'ameno paesino laziale, questo è un luogo sacro, di pace e un grosso terreno che dà ospitalità ai loro cari estinti; gente che ha lasciato la nostra condizione vitale terrena per approdare alla vita eterna che Nostro Signore ci ha preparato dopo il grande trapasso..."
Annibale Lettieri sciorinava la sua retorica pappardella della "scuola Andreucci", ammiccando e facendo mossettine da pupazzetto e tenendo il microfono con il braccio destro perfettamente a novanta gradi.
"Le fregnacce, che dice..." mormorò il cameraman, mentre filmava il gran debutto da solista del delfino di Andreucci.
Il custode del cimitero guardò l'uomo e annuì.
"...Ma, da qualche giorno a questa parte, questo luogo di riposo eterno per i nostri compianti cari, ora sedenti alla destra del Padre, è diventato teatro di un macabro romanzo giallo scritto da Hitchcock!..."
Hitchcock faceva i film. Manco le basi, per Dio. commentò dentro di sé il cameraman.
"...Le indagini sull'efferata morte del giornalista Michele Longone, personaggio scomodo per il crimine organizzato di Guadovecchio e dintorni, morte che ha portato ad una inarrestabile sequela di omicidi fra i criminali che erano proprio nel mirino del cronista scomparso, hanno portato ad un agghiacciante ritrovamento nella mattinata di ieri. I detective che si occupano di questi sanguinosi casi, hanno scoperto che la salma di Longone pare sia stata trafugata nottetempo due settimane fa circa..."
Nel frattempo, Tommasino Crociera, uno degli scemi del paese, era alle spalle di Lettieri a fare facce idiote e gonfiare preservativi con la bocca. Il cameraman, prima di scacciarlo, si godette la scena per qualche minuto. Il custode rideva con lui.
"...Secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, –continuava ancora il giornalista- qualcuno avrebbe tramortito il custode di questo luogo sacro per poi scavare nel tumulo in cui il Longone giaceva e, infine, avrebbe trafugato la salma, lasciando nel terreno il ligneo e sacro feretro vuoto. Per non creare subito allarmismi a riguardo, il mefitico trafugatore di defunti avrebbe ricoperto la fossa, sbarazzandosi, poi, della vanga utilizzata all'escavazione. Ma ora ascoltiamo le parole del povero custode del cimitero, afflitto da un leggero trauma cranico e da una contrattura al quadricipite femorale..."
Uno scoglionatissimo custode venne ripreso con la telecamera e Lettieri iniziò a fare domande, che erano praticamente il pippone di prima, diviso in frasi più piccole e riproposto in forma interrogativa.
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"Dalla botta che ho preso, me lo ha detto il dottore, dev'essere stato uno molto grosso e molto forte. Poi, i detective e i carabinieri hanno detto che chist' ccà ha saltato 'o muro 'e cinta del cimitero con un salto lungo e sicuramente con 'o muort 'ngoppa. Ci sta una stampa di scarpa sulla parete." spiegò il custode in maniera svogliata.
"Si potrebbe pensare a qualche noto tirapiedi di qualche criminale che voleva morto Michele Longone? Un tirapiedi possente, ovvio..." chiese Lettieri, eccitato per il suo debutto.
"Certamente non era un paralitico, questo è sicuro..." rispose il custode.
Il televisore venne spento. Il servizio andò in onda nel tardo pomeriggio, intorno alle diciotto. Il televisore del Pastina era uno di quelli obsoleti, ancora con il tubo catodico. Per vedere i programmi, aveva un decoder acquistato da un ricettatore. Lo scagnozzo più grottesco e pericoloso di Guadovecchio e dintorni, ebbe un colpo di sangue. Immaginava di essere trasferito in una cella di pochi metri, nel giro di alcune ore. Per il nervoso, scavò con le unghie nella parte di faccia martoriata dalle ustioni cicatrizzate.
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Michele Longone, giornalista
Mystery / ThrillerIl giornalista d'inchiesta Michele Longone, dirimpettaio di Aloisi, è stato trovato morto sul pianerottolo della sua palazzina. È caduto dalla tromba delle scale con un coltello nella pancia. I due detective, qui alla loro quarta avventura, indagher...