Prologo

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Se mi chiedessero di descrivere il mio concetto di inferno, probabilmente descriverei proprio questo istante.

Le mani di Federico sono sul tavolo dietro di me, in una trappola mortale.

Ok, forse sto un po' esagerando. Quelle mani, più che uccidere, mi fanno vivere, bruciare, le vorrei addosso anche se sto cercando di tenere il punto e fare la sostenuta. Vorrei che le togliesse da quel tavolo e le posasse sui miei fianchi scoperti dalla canottiera corta, vorrei che le sue dita piene di anelli aprissero bottone e cerniera dei miei jeans e...

Basta, Cloe, rimani concentrata, cazzo.

Ma quando sto per dire a Federico che può andarsene a fanculo, visto che per lui esisto solo quando la sua ragazza parte, una voce roca, seconda solo a quella di Kaz Brekker - se non lo conoscete provvedete subito -, interrompe quel nostro scambio poco pacifico e ricco di tensione sessuale.

«Sai» inizia, strascicando le parole con quell'accento romano che fa tremare il mio basso ventre. «Non credo che mio fratello intendesse questo quando vi ha chiesto di prendere i limoni.»

Il mio corpo diventa rigido, guardo Federico, ma è come se mi fossi già girata a guardare Giuliano. Potrei mettere la mano sul fuoco che in questo momento sta indossando il ghigno da bastardo che è il suo marchio di fabbrica e giuro che non mi brucerei.

E non so cosa cazzo ci faccia qui, visto che in teoria non doveva raggiungerci in questa vacanza, che sta, per l'appunto, diventando il mio personale inferno.

Davanti ho l'uomo che da cinque anni è il mio... amico speciale? Giusto per non essere troppo volgare.

E dietro di me c'è l'uomo che detesto da quando a cinque anni mi ha detto che ero troppo piccola per stare nella stanza con lui e i suoi amici e mi ha cacciata come se fossi uno scarafaggio, e per farla completa è anche il fratello del mio migliore amico e negli ultimi mesi mi gravita attorno come se improvvisamente si sia reso conto della mia esistenza, anche se mi ha sempre odiata.

Uno dice di amarmi, ma non ha il coraggio di avermi seriamente.

Uno dice di odiarmi, ma vorrebbe prendermi su ogni superficie.

Entrambi a condividere la stessa villetta con me.

È come se le mie due vite, quella dei miei amici di infanzia, e quella che mi sono costruita negli ultimi anni, fossero appena collise, esplodendo come una bomba nucleare, e io sia appena diventata radioattiva.

Sono in mezzo a due fuochi e so per certo che mi brucerò.

Però sto forse correndo un po' troppo. Perché per spiegare bene come sono finita dritta in uno dei gironi dell'inferno devo partire come minimo a cinque mesi fa.

In cinque mesi sono successe talmente tante cose, che farò fatica a ricordarle tutte, ma spero che possiate perdonarmi.

Ciò che è certo è che non avrei mai creduto che a trent'anni mi sarei trovata in una storia wattpad che dovrebbe essere un new adult, ma che odora più di Young - riesco proprio a sentire quell'essenza di tabacco, menta e chiodo di pelle.

Perché diciamolo, la maggior parte delle mie coetanee ha un fidanzato, forse anche figli, io invece mi ritrovo a essere contesa tra due uomini che non sanno neanche loro cosa vogliano.

Ma sto di nuovo correndo troppo, e rischiando spoiler.

Quindi su, cerco di tornare indietro, e iniziare con ordine, dal primo capitolo.

Spazio autrice ✨

Buongiorno readers del mio cuore ❤️

Eccoci qui con il prologo 👀
Questa storia per me è completamente un esperimento, quindi spero che vi piacerà 😎

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo inizio e se vi è piaciuto lasciate una stellina ✨

Ci vediamo lunedì prossimo con il primo capitolo 😎

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