Capitolo nove

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Claire

Salgo le scale della scuola con passo deciso, ma il cuore mi martella nel petto come se cercasse di liberarsi dalla gabbia che lo contiene.

Le dita sfiorano leggermente il corrimano, un gesto quasi meccanico mentre mi avvicino al corridoio deserto che conduce all'aula di musica. Più mi avvicino, più una melodia leggera si insinua nei miei pensieri, una canzone in inglese, cantata da una voce che conosco fin troppo bene.

Una chitarra la accompagna, e il suono si fonde perfettamente con il silenzio dell'edificio.
Sono le 16:00. Ancora una volta, sono in orario. Respiro a fondo, cercando di prepararmi, ma appena apro la porta dell'aula, un'onda di ansia mi travolge.

È come se l'aria stessa si fosse improvvisamente appesantita. I miei occhi sono immediatamente catturati dall'immagine di Blake, seduto di fronte alla professoressa Morgan, impegnato nella sua lezione di chitarra e canto. Lui. Era lui a cantare.

Blake alza lo sguardo su di me. Il suo volto è freddo, distaccato, e nelle sue pupille leggo ancora la rabbia che ci ha separati pochi giorni fa. Stringe la chitarra sulle gambe, le dita ferme sulle corde, immobili come se aspettassero il mio prossimo respiro per muoversi.

I suoi capelli neri gli ricadono sugli occhi, velandoli appena, ma non abbastanza da nascondere il fuoco che brucia dietro quello sguardo.
Ci fissiamo. Uno sguardo che è una battaglia, una guerra silenziosa di emozioni.

Un brivido mi percorre la schiena, e sento la tensione nell'aula crescere, densa e quasi tangibile.

Anche se vorrei, non riesco a distogliere lo sguardo. C'è qualcosa di magnetico, qualcosa di irrisolto che pulsa nell'aria tra noi, un filo invisibile che continua a tenerci legati, nonostante tutto.

E io lo odio. Lo odio così tanto che ogni fibra del mio essere grida vendetta.
Eppure, allo stesso tempo, non riesco a smettere di pensarlo.

Mi detesto per questo, per come la sua presenza occupa ogni angolo della mia mente, persino nei momenti in cui dovrei trovare pace.

È come se il mio cuore e la mia testa fossero in guerra: una parte di me lo detesta, vorrebbe urlargli contro, ma l'altra... l'altra non può fare a meno di cercarlo, di desiderare la sua attenzione. Odio il modo in cui il suo sguardo sembra ferirmi e guarirmi allo stesso tempo.

È una contraddizione vivente, un veleno che continuo a bere, consapevole del dolore che ne deriva.
Il suo silenzio mi devasta, ma ancora di più mi strazia l'idea di perderlo del tutto.

Lo odio per ogni singola emozione che riesce a tirare fuori da me, eppure non riesco a smettere di cercare quegli stessi sentimenti.

Sono intrappolata in questo ciclo senza fine, dove lo odio con una passione tale che mi consuma, ma al contempo non posso fare a meno di desiderare ogni singolo istante della sua attenzione.

Blake

I miei occhi si fissano su di lei appena entra, come se non ci fosse nulla al mondo oltre a Claire.

Il resto dell'aula, il suono della chitarra, perfino la voce della professoressa Morgan... tutto si dissolve, lasciando solo lei al centro della mia visione.

Non posso evitarlo, la mia attenzione è catturata. È come se avessi bisogno di osservare ogni suo minimo dettaglio, ogni sfumatura.

I suoi capelli rossi scivolano sulle spalle con una grazia che mi confonde, come fiamme danzanti sotto la luce del sole.

Indossa dei jeans neri, una maglietta verde muschio che le aderisce perfettamente, e tutto in lei sembra una sinfonia di forme che si mescolano in un'armonia che non riesco a ignorare.

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