Capitolo cinque

51 4 9
                                    

Claire

Ogni mattina, mi concedo una passeggiata solitaria per i corridoi della scuola. Mi piace l'idea che, essendo così presto, non ci sia mai nessuno in giro. È un momento tutto mio, in cui posso schiarirmi le idee, senza le distrazioni della giornata che avanza.

Dopo, mi dirigo alla sala principale per fare colazione, godendomi ancora quella calma ovattata prima che la scuola si risvegli del tutto.

Nel pomeriggio, decido di andare nel cortile principale. L'aria è frizzante, carica di energia giovane.
Ovunque guardo, vedo studenti sdraiati sull'erba, alcuni che si rincorrono, altri che si arrampicano sui grossi alberi o che sperimentano con i loro doni magici.

Sorrido tra me e mi siedo sotto un albero, appoggiando la schiena contro il tronco rugoso. Tiro fuori un foglio e inizio a scrivere, lasciandomi trasportare dai pensieri.
Improvvisamente, un soffice miagolio attira la mia attenzione.

Davanti a me spunta un gatto bianco, dal pelo folto e gli occhi azzurri come l'oceano.
<<Ehi...>> sussurro, allungando la mano verso di lui. Il gatto miagola ancora, leccandosi i baffi con una certa aria di complicità... e subito dopo, senza preavviso, si trasforma in un ragazzo.

Un ragazzo dai capelli quasi bianchi e gli occhi azzurri identici a quelli del gatto. Rimango a bocca aperta, ritraggo la mano velocemente, colta alla sprovvista. <<Scusami, è il mio dono magico>> dice lui con un sorriso disarmante.
Alzo un sopracciglio, incredula. <<Non ti preoccupare>>.

Lui sorride, divertito, e i suoi occhi brillano di una luce scherzosa.
<<Be', devo ammettere che lo sguardo che mi hai riservato era molto bello>> aggiunge, inclinando la testa.
Mi sento improvvisamente a disagio, imbarazzata. <<Ehm...>> distolgo lo sguardo, cercando qualcosa da dire.

<<Anyway, io sono Oliver Murphy>>, si presenta, porgendomi la mano. Sull'indice porta un anello di metallo che cattura la luce del sole.
Esito per un attimo, poi gli stringo la mano. È calda, piacevole. <<Claire Smith>>.

<<Ti vedo spesso in giro per la scuola. Sei nuova?>> chiede, sedendosi per terra di fronte a me.
Indossa una felpa grigia e dei cargo neri. I suoi capelli cadono morbidi sugli occhi azzurri e noto alcune lentiggini che gli punteggiano il naso. È un insieme affascinante di dettagli che non posso fare a meno di osservare.

<<Sì, sono al terzo anno>> rispondo, ancora un po' intimidita dalla sua presenza.
<<Oh, novellina, eh?>> esclama, con un sorriso divertito ma con quel tono ammaliante che mi fa arrossire. I suoi occhi si accendono di curiosità. <<Io al quarto. Ti stai trovando bene?>>
<<Sì, non posso lamentarmi. Frequento il corso di musica, la professoressa Morgan è davvero fantastica.>>

A quelle parole, gli occhi di Oliver si spalancano, un sorriso si allarga sul suo viso mentre si avvicina leggermente. <<Davvero? Anche io vado al corso di musica. Che strumento suoni?>>
<<Il pianoforte. E tu?>>
Lui batte le mani, giocherellando con la collana d'argento che porta al collo. <<Anch'io! Ma oltre al pianoforte suono anche in una band, "The Moonlight Runners". Non è fantastico?>> conclude con orgoglio.

Sorrido, colpita dalla sua energia. <<Sì, sembra davvero fantastico. Chi siete nella band?>>
<<Io suono la tastiera, e poi c'è Mike, il fratello maggiore di Blake, che suona la batteria...>> comincia a spiegare, ma lo interrompo, sorpresa.
<<Blake ha un fratello?>> Non l'avrei mai immaginato.
<<Sì, Mike ha diciannove anni. Però stiamo ancora cercando qualcuno che sia disposto a cantare e suonare la chitarra elettrica. Nel frattempo, canto io>> dice con un'aria fiera.
<<Interessante...>> rispondo, cercando di immaginare questa band di cui parla.

Frammenti d'Anima Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora