𝟏.𝟏 𝐒𝐜𝐞𝐥𝐭𝐞

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This is our time, no turning back

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This is our time, no turning back.

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«Cerca la Spada che fu rotta,
A Imladris la troverai;
I consigli della gente dotta
Più forti di Morgul avrai.
Lì un segno verrà mostrato,
Indice che il Giudizio è vicino,
Il Flagello d'Isildur s'è svegliato,
E il Mezzuomo è in cammino.»

Quelle parole erano rimaste impresse nella mente di Miriel fin da quando le aveva udite per la prima volta, nel suo sogno. Poco dopo si era svegliata e non era più riuscita a prendere sonno. 

Aveva passato quattro lunghe ore insonne, meditando su quelle frasi e cercando di dare loro un senso, senza però riuscirci a pieno. L'unico nome che le era sembrato familiare era Imladris, che meglio conosceva come Gran Burrone: aveva letto numerosi manoscritti riguardo alla vita degli elfi e alla loro storia, nei quali il reame era molto ricorrente, poichè dimora del grande re Elrond. 

Era arrivata alla conclusione che fosse giunto il momento di parlarne con qualcuno, raccontando anche delle preoccupazioni che l'avevano turbata nelle ultime settimane. Era anche decisa a porre nuovamente la domanda riguardo le vere intenzioni del nemico al fratello Boromir, che la sera precedente non aveva potuto risponderle, fermato dal sovrintendente. Continuava inoltre a balenarle nella mente l'immagine vista toccando quella sfera trovata nello studio del padre, Il grande occhio di fuoco che l'aveva osservata per quei pochi secondi che le erano sembrati ore e il senso di malvagità che l'aveva invasa durante quel profondo contatto visivo. Sicuramente si trattava di un oggetto oscuro, ma ancora non capiva il motivo della sua presenza nella torre. Ciò che le era certo era che non poteva farne parola con nessuno, soprattutto con l'uomo, al quale avrebbe in seguito dovuto spiegare la ragione per cui aveva deciso coscientemente di entrare nel suo spazio privato, consapevole che le fosse vietato. 

Dopo la lunga attesa di Miriel, Milya fece il suo ingresso nella stanza, come di consueto. Aiutò la ragazza a prepararsi, notandola particolarmente distratta, come se avesse avuto tanti pensieri che le vorticavano per la mente. La ragazza infatti meditava su chi sarebbe potuto essere il suo confidente: escluse immediatamente il padre, passando poi ai fratelli. Non c'erano ragioni per cui né uno né l'altro dovessero rimanere all'oscuro dei suoi dubbi. Constatò che avrebbe dovuto aprirsi con entrambi, sperando di trovare in loro più risposte di quelle che già possedeva. 

Così, una volta che fu presentabile, si avviò verso i loro alloggi, preparando mentalmente un piccolo discorso a cui attenersi. Sapeva che sarebbe stato un confronto difficile e che i suoi fratelli avrebbero faticato a capire a pieno il suo stato d'animo. Tuttavia si ripeteva che l'avrebbero compresa, come avevano sempre fatto. 

Arrivò davanti alla stanza di Faramir, bussando delicatamente, agitata. Il fratello poco dopo spalancò la porta, osservando l'irrequieta figura della mora <<Miriel, cosa ti porta qui?>> chiese con la dolcezza che lo contraddistingueva.

𝐋𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐥𝐚 𝐝𝐢 𝐆𝐨𝐧𝐝𝐨𝐫 ୵୵ 𝐋𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora