"Il vuoto che sentivo dentro non poteva essere colmato,nessuno poteva curarmi,
nessuno poteva salvarmi,
ero destinata a morire nel baratro dell'oscurità."
POV'S DIADEMA
Fin da bambina ho sempre pensato che il mondo fosse contro di me.
Quando vedi le cose cattive che ti riserva, ti costringi a pensare ciò.
Non era nei miei piani nascere né in quelli dei genitori e ogni giorno per 17 anni me lo hanno detto, ma io cosa posso farci? Se potessi decidere io probabilmente non sarei qui.
Le cose che mi ha detto Kai non è la prima volta che le sento ma continuano a farmi lo stesso effetto della prima, non c'era bisogno che mi dicesse tutte quelle cose perché io le sapevo.
Essere forte e apatica è ciò che i miei genitori hanno insegnato a me perché la felicità non è altro che un attimo, se pensi che durerà, stai sbagliando e un singolo secondo che c'è l'hai in mano dopo la vedrai mentre ti sta cadendo, si trasformerà in dolore, quel tipo di dolore che ti lacera fin dentro le ossa, che si prende ogni pezzo di te, non durerà un secondo ma ti sembrerà una vita.
Proprio per questo mi hanno insegnato ad essere apatica anche di fronte alla felicità perché è meglio non provare niente piuttosto che soffrire dopo.
Che senso ha vivere senza vivere?
Infondo stavo davvero vivendo la mia vita come protagonista? Io sentivo che ero solo un personaggio secondario di una storia più grande di me, che tutto ciò che credevo mi appartenesse in realtà non era altro che un'illusione ottica.
Ero sicura che la mia vita mi appartenesse ma, in realtà, non è affatto così.
Non ero pronta a questa vita e forse non lo sarei mai stata.
Dopo essermi liberata di Kai entro in bagno e l'unico mio pensiero è quello di voler sfondare tutto e urlare fino a piangere per la situazione estenuante che devo sopportare da quando sono bambina.
Cosi faccio. Do un pugno al vetro del bagno spaccandolo in due, le mie nocche iniziano a sanguinare ma non ci faccio caso.
Ero stanca, stanca di sentire persone che parlavano della mia vita come se mi conoscessero, stanca di dover fingere ogni giorno di stare bene quando dentro di me ero morta è nessuno avrebbe potuto curarmi.
Guardo il mio riflesso allo specchio a cui ho appena dato un pugno e vedo la mia faccia deformata, a metà, era solo il riflesso della realtà ma, purtroppo, il pugno che ho dato allo specchio non fa sparire il livido enorme che ricopre la mia faccia ne tanto meno il vuoto e il dolore che sentivo.
Mi blocco sentendo da una porta di uno dei bagni un lamento, come se qualcuno stesse trattenendo il pianto per non farsi sentire.
Non so cosa mi spinge ad avvicinarmi ma lo faccio.
<<c'è qualcuno?>> dico non ottenendo, però, risposta così ritento.
<<ehy guarda che ti ho sentita>> dico e stavolta mi risponde la sconosciuta.
<<ci sono io>> mi dice la sconosciuta, alzo gli occhi al cielo, come se io la conoscessi poi.
<<chi sei?>> gli dico avvicinandomi alla porta del bagno da cui ho sentito provenire la voce.
<<ehm..mi chiamo Karmen>> mi dice in sussurro.
<<okay io sono Diadema, stai bene?>>gli dico è strano vedere me che parlo con una porta del bagno. Se qualcuno entrasse penserebbe che sono pazza e non potrei dargli torto.
Blocco il flusso dei miei pensiero quando sento di nuovo dei singhiozzi.
<<perché non esci? Sai non è molto bello parlare con una porta, risulto fuori di testa>> gli dico ridendo per smorzare la situazione.
<<io... non so se è il caso>> mi dice.
<<tranquilla non mi sconvolgo, dovresti vedere me in questo momento, rimarresti tu sconvolta>> gli dico.
Sento una risata e la porta che si apre, faccio un passo indietro per permetterla di uscire.
Una volta uscita mi rendo conto di non aver mai visto questa ragazza, ed è strano, è davvero bella ed è impossibile non notarla.
Alta forse 1.67, fisico a clessidra, capelli corti e neri e quando alza lo sguardo vedo due occhi verdi che sembrano quelli di un gatto.
Ha degli occhi bellissimi.
<<scusami se ti ho disturbato>> mi dice in un sussurro, intende sicuramente il mio sfogo di prima. Sembra così docile, una bambola di porcellana che potrebbe rompersi in qualunque momento.
<< ma va anzi scusami tu>> gli dico ridendo.
<<ti sarò sembrata una pazza>> continuo, vedo che mi guarda incantata finché non abbassa lo sguardo sulle mie nocche, rivolge lo sguardo allo specchio poi di nuovo alle mie nocche, cosi fa un paio di volte.
<<io...tu...cosa ti è successo?>> mi dice preoccupata.
<<nulla tranquilla, solo piccoli momenti di sfogo>> gli dico ridendo cercando di non fargli notare che vorrei dare un altro pugno a qualcosa o forse a qualcuno, tipo a Kai.
<<vai in infermeria a farti disinfettare le ferite e anche a farti mettere un po' di ghiaccio su quel livido>> mi dice senza però chiedermi come me lo sono procurata ed è una cosa che apprezzo.
<<tranquilla, quindi a te cosa è successo?>>gli dico cercando di sviare la situazione, non voglio curarmi, voglio continuare a provare questo dolore in modo che cosi quello che ho nella testa si spegne.
<<io...ecco...conosci Kai Montgomery?>> mi dice e io già capisco tutto.
<< chi non conosce quello stronzo?>>gli dico facendo uno sbuffo, gli faccio un cenno per fargli capire di continuare.
<<Ecco ho scoperto che hanno fatto una scommessa lui e i suoi amici su chi riuscisse a portarmi per primo a letto. Io ingenuamente ho pensato che Kai finalmente mi aveva notato, erano anni che gli andavo dietro e quando mi si è avvicinato non ho pensate nient'altro che finalmente il ragazzo che mi piaceva si fosse interessato ad una come me. Tra tutte le ragazze, aveva scelto me. Sapevo che era uno stronzo ma pensavo di poterlo cambiare. I primi mesi era davvero carino con me, finché un giorno non lo abbiamo fatto, ero contenta di donargli la mia verginità ma dopo averlo fatto lui è ritornato subito a casa, io ho provato a scrivergli ma non mi ha mai risposto, fino ad oggi. Mi sono avvicinata a lui e lui mi ha messo in imbarazzo davanti a tutti, dicendomi che ero stata solo una scommessa e che ero stata stupida a pensare che uno come lui potesse interessarsi a me e non solo ho scoperto che tutte le foto che gli mandavo di me lui le mandava agli amici come dimostrazione che stesse vincendo.>>mi dice riiniziando a piangere, io sono sconvolta perché so che nella cerchia di Kai ci sono anche i miei fratelli e pensare che abbiano fatto una cosa del genere è una pugnalata al petto.
Mi sta venendo da rimettere e cosi faccio, entro in bagno e rimetto fino a sentire il mio corpo cedere. Karmen si avvicina tenendomi i capelli ma io non riesco a smettere, sto rimettendo anche la mia anima. L'unico mio pensiero è distruggere Kai Montgomery, dare una lezione ai miei fratelli, Brandon e Erik.
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Il colore dell'amore
RomanceDiadema Lacross, una ragazza a cui non manca niente dalla vita, se non la vita stessa. La sua famiglia è una delle più ricche del paese, per gli altri è perfetta ma quando Diadema sta in casa non vede nessuna perfezione se non una famiglia distrut...