Un rifugio per il dolore

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"Eterno è il dolore

Eterno è l'odio  verso noi stessi.

Quanto può distruggersi un essere umano

affinché non arriva la morte

affinché quel dolore svanisca ?"


POV'S DIADEMA

Terrore, 7 lettere, 1 parola che porta un nome, che ti paralizza.
Agli occhi degli altri sono indistruttibile, niente mi scalfisce, ma dentro quella casa, tutto mi scalfiva, tutto mi metteva terrore, tutto mi uccideva.
Solo lui era in grado di procurarmi tutto questo dolore di cui non riuscivo a liberarmi , che aveva messo radici dentro di me, che non potevano essere tagliate, strappate con le forze, erano state create per rimanere lí, dentro di me.

Per tanto tempo ho pensato che avessi potuto trovare rifugio in quelli che mi ostinavo a chiamare "fratelli" ma adesso, guardandomi nello specchio, con le nocche spaccate, un livido in faccia, una cicatrice dietro la schiena, lividi in tutto il corpo, dopo quello che ho saputo, dopo le violenze che ho subito, mi rendo conto che per tutta la vita ho riposto speranze in qualcuno che non ha fatto altro che essere indifferente.
L'unico mio rifugio è la droga, non ho una dipendenza ma ogni tanto mi capita di trovare sfogo in essa, vorrei smettere eppure qualcosa mi blocca...è l'unico momento in cui sento che il dolore mi lasci.

Mi vesto, mi trucco, prendo la borsa e le chiavi e mi dirigo verso quel mio piccolo spiraglio di luce.
Arrivata al capannone, scendo, consapevole che tutte le cose belle hanno un prezzo e io sto pagando caro.
<<Jackson>> chiamo colui che mi donerà un momento di libertà.
<<occhi belli>> mi dice avvicinandosi e mettendomi un braccio sulle spalle, cerco di scostarmi ma mi stringe più forte.
Jackson non è cattivo ma il 98% delle volte non è in sè, dice e fa cose stupide, so che però mi vuole bene.
<<occhi belli perché sei di nuovo qui? Ti avevo detto di smetterla>> mi dice prendendomi il volto nelle mani e guardandomi con amore. So che è innamorato di me, lo vedo e mi dispiace.
<<JJ per favore nè ho bisogno>> gli dico accarezzandogli una guancia, lui mi guardò più intensamente fin quando il suo sguardo non si posa sul mio livido, mi scosto velocemente, consapevole che succederà un casino adesso.
<<chi è stato?>> mi dice cercando di calmarsi ma sa che non glielo dirò, non è la prima volta che mi vede in queste condizioni.
<<nessuno>> gli dico.
<<voglio sapere chi cazzo è D, mi sono rotto le palle di far finta di niente.>> mi dice intrappolandomi tra lui e il muro.
<< Ti devi fare i cazzi tuoi, sei il mio cazzo di spacciatore niente di più e niente di meno, quindi lasciami in pace cazzo. >> gli dico spingendolo e pentendomi subito di quello che gli ho detto, lo vedo allontanarsi e fissare per terra.
<<JJ ti prego..mi dispiace.. io..>> non mi fa terminare la frase che mi parla sopra.
<<No. Non voglio sapere più nulla, hai ragione sono solo il tuo spacciatore, nella stanza di là c'è Luis và a prenderti la tua droga e a perdere la tua dignità>>mi dice andandosene e ci rimango male. Lascio perdere poi ci parlerò.
Ora è arrivato il momento di pagare...

Arrivo di fronte alla porta di Luis, eppure non so cosa mi frena, non riesco a bussare.

Passo interi minuti cercando di capire cosa fare e nel frattempo che sono immersa nei miei pensieri, la porta si spalanca all'improvviso, dallo spavento sbatto contro alla persona che appena uscita dalla stanza di Luis.

<<tu che cazzo ci fai qui?>> mi dice una voce a me sconosciuta, alzo lo sguardo e vedo l'ultima persona che avrei mai immaginato .

Che ci fa lui qui?

<< tu che cazzo ci fai qui>>gli dico sprezzante.

<< bambolina non si risponde ad una domanda con un'altra domanda>> mi dice guardandomi male.

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⏰ Last updated: Oct 10 ⏰

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