2. Stranger things

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Tolgo il casco, sistemo i capelli e scendo dalla moto. Passo dalla porta secondaria trovandomi in cucina, appoggio il casco sull'isola della cucina e mi siedo, devo ancora elaborare tutti gli avvenimenti, tra cui il tradimento da parte del mio fidanzato Lucas, io che mi perdo e incontro il cosiddetto capo di quel quartiere malfamato, io che gli rubo la moto... una serata piena di adrenalina. Un brontolio che proviene dal mio stomaco mi spinge ad aprire il frigo e tirare fuori il necessario per preparami un semplice panino, ma non riesco a mangiarlo in pace.

Qualcuno sta entrando in cucina. Mia.

«Dove eri finita?» biascica, ha i capelli tutti arruffati, gli occhi socchiusi e non smette di sbadigliare.

«Piuttosto...cosa ci facevi tu alla festa? Le odi. E come facevi a sapere di Lucas?» cambio argomento, non voglio mentire, non sopporto farlo anche se a volte è necessario farlo.

«Ho guardato la storia di Belle, hai presente? La tua amichetta del cuore che stai evitando da tutta l'estate? Ecco, anche lei era alla festa e sullo sfondo della storia c'era una ragazza che trascinava il tuo ragazzo. Sono venuta di corsa, ho chiesto in giro e mi hanno detto di averlo visto andare verso il bagno e poi sono venuta da te.»

Belle...sentire il suo nome è strano, mi provoca un senso di vuoto. L'ho evitata per tutta l'estate, non le ho più risposte ai messaggi e alle chiamate e lei non l'ha presa bene, mi ha tolto il follower da tutti i social e mi ha mandato tramite posta la collana che gli ho regalato quando siamo diventate migliore amiche, una collana d'oro con il ciondolo a forma di cuore con all'interno una nostra foto. Mi manca, davvero tanto ma...

«Terra chiama Summer?» la mano di Mia sventola davanti alla mia faccia , gliela abbasso infastidita.

«Vai a dormire Mia, domani sarà una lunga giornata.»

«E perché mai?»

«Domani viene papà. »

La sveglia suona come sempre alle 6:30 di mattina, e io che di solito mi butto subito sotto la doccia fredda per svegliarmi e passare un ora a preparami non lo faccio, rimando e rimando ancora la sveglia.
Non voglio mettere piede fuori dal letto, ci voglio sprofondare, che succeda di tutto, qualsiasi cosa...piuttosto che vedere mio padre.

Vorrei ignorarlo, ma non posso.

Purtroppo è pur sempre mio padre,
nonostante io lo odi.

La suoneria del telefono mi costringe a sedermi sul letto, la schermata illumina il numero di Beck.

«Beck?»

niente.

«Pronto? Beck! Rispondi!»

rumori che non riesco ad identificare.

«Sum-»

chiude la chiamata.

Ha scelto il momento perfetto per farmi preoccupare. Guardo l'orario, sono le 7:00 in punto, ho ancora tempo prima che venga papà a casa. Mi guardo allo specchio, ho addosso una canottiera e dei pantaloncini.

Non posso uscire così.

prendo una felpa dall'armadio e scendo velocemente le scale, quasi inciampo.

«Signorina Walton!» La signora delle pulizie mi richiama più volte ma decido di ignorarla.

Entro nella mia adorata Ferrari SFP90, subito storcio il naso per l'odore, guardo all'interno della macchina sospettosa ma è tutto apposto.

Inserisco le chiavi e par-
La macchina non parte. Provo più volte ma non va.
Io Mia la uccido.

Perché tutte adesso, può almeno una cosa andare per il verso giusto? Chiedo troppo?

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