Capitolo 2.

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L'aria che si respirava nell'aula di Trasfigurazione era molto più tesa del solito, ma l'euforia del primo giorno di scuola sembrava alleviare quella spiacevole sensazione: Dalton stava osservando il movimento della bacchetta della Professoressa McCallagan da almeno una ventina di minuti, ma l'incantesimo di evanescenza continuava a non riuscirgli.

-Si tratta di un incantesimo fondamentale che dovrete saper maneggiare per i G.U.F.O! Signor Foster, per la barba di Merlino! Agiti quella bacchetta, con attenzione, e faccia svanire quel calice!

Ma anche dopo l'ordine della Professoressa McCallagan, Dalton non riuscì a far sparire il calice. A differenza sua, però, Astrid aveva fatto esplodere già due calici qualche banco più in là e per poco non aveva tagliato via un dito a Polly Wilson, seduta di fronte a lei. Considerando il fatto che si trattasse di un incantesimo complesso da eseguire, e che solamente Eldon ed Emi fossero riusciti a compierlo, Dalton si posizionò nella fascia della sufficienza. Quando uscirono dall'aula, Eldon iniziò a deridere l'amico, complimentandosi per i numerosi fallimenti.

-Almeno io non ho distrutto un intera vetreria!

Ma Astrid non rispose e strinse al petto i libri per la lezione di Pozioni: ancora non aveva metabolizzato la morte di Colin e gli incantesimi, se prima gli uscivano difficili, ora le parevano quasi impossibili. Dalton lanciò una rapida occhiata a Eldon, ma lui non poté che rispondere con un'alzata di spalle.

Emi camminava qualche passo più indietro, con il viso immerso in un piccolo libretto dalla copertina in cuoio nera: aveva lavorato per tutta la notte sull'assassinio di Colin e aveva cercato sul suo vecchio computer, che teneva nascosto sotto al materasso, maggiori dettagli su precedenti omicidi caratterizzati da un taglio alla gola. Inutile dire che aveva trovato davvero poco.

-Si può sapere dove cammini senza guardare? Potresti inciampare su uno scalino o travolgere qualche studente del primo anno, oppure far cadere delle fiale che qualcuno stringe tra le mani o calpestare la coda di qualche gatto

Ma quando Gavin si voltò a osservare Emi: lei lo stava già fissando con un sopracciglio inarcato.

-Ti rendi conto di star parlando a vanvera, non è vero?

-Perdonami, è l'effetto della lezione d'Incantesimi: sapevi che il Professor Norton ha un figlio al sesto anno? Oh, cosa scrivi?

Ma Emi chiuse il libricino con forza e aumentò il passo, sperando di seminare l'altro Corvonero.

-E' inutile che ti metti a correre! Abbiamo lezione di Divinazione insieme!

-Ah si? Allora allunga il passo!

Non che Emi avesse particolare fretta nell'arrivare a Divinazione, ma almeno era riuscita a distogliere l'attenzione di Gavin dal libricino nero. Era un suo caro amico, ma temeva che rivelandogli i suoi pensieri potesse in qualche modo coinvolgerlo e metterlo in pericolo. 

Le lezioni avevano avuto inizio come se nulla fosse successo e durante la colazione nella Sala Grande il Preside non era stato presente, lasciando l'incarico del discorso in memoria di Colin al Professor Hunter. Ad aver lasciato sorpresa Emi, però, era stato che nessuno, neanche i membri della casa dei Serpeverde, fosse venuto a sapere della morte di Colin. Ma com'era stato possibile? Come potevano i suoi compagni di stanza non accorgersi della sua mancanza? Emi sentì il petto stringerglisi in una morsa: Astrid, la sera prima, aveva accennato al fatto che Colin era stato per diversi anni protagonista di spiacevoli comportamenti da parte degli altri Serpeverde, ma che fossero stati davvero loro a ucciderlo? 

Emi si passò la mano dietro al collo e sospirò: perché aveva la sensazione che quell'anno sarebbe stato molto più complicato degli altri?

Una volta svoltato l'angolo del corridoio, Astrid vide Emi salire le scale per l'aula di Divinazione insieme a Gavin e dalla sua espressione capì che gli avvenimenti della sera prima stavano tormentando la sua mente. Scese le scale insieme a Dalton ed Eldon, cercando di seguire i loro discorsi.

Il mistero delle lune di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora