Capitolo 4.

6 1 0
                                    


Il Preside rimase ad osservare i cadaveri degli studenti con trattenuta tristezza e un evidente preoccupazione: erano passati solo due giorni dall'inizio dell'anno scolastico e gli studenti morti erano già troppi. 

Il Professor Hunter passò la bacchetta sui corpi che giacevano inermi al suolo, mentre il Professor Finias e il Professor Turner presero ad aiutare gli studenti feriti e quelli terrorizzati. Evangeline sedeva su un sasso più in là, mentre osservava Neil e Percival parlare a una distanza che non permetteva ad altri di poterli ascoltare.

Evangeline lasciò cadere lo sguardo sul collo di una delle studentesse morte e ciò che vivide inciso le fece accapponare la pelle: tutti i Mezzosangue che si erano trovati nella Foresta Proibita quel giorno, erano stati marchiati con una maledizione e l'incisione sulla loro carne non sarebbe mai andata via. Sarebbe potuto toccare a lei. 

-Signorina Scott, permette una parola?

La ragazza alzò gli occhi sull'uomo composto di fronte a lei e annuì.

-Naturalmente, Signor Preside

I due camminarono verso il confine della Foresta Proibita ed Evangeline non poté che notare quanto il Preside fosse giovane in realtà: aveva una parlata all'antica e modi insoliti per un uomo di mezz'età, ma il suo viso olivastro e i grandi occhi verdi e azzurri sprigionavano un energia vivace e stimolante. Ma l'uomo ruppe il silenzio.

-Sembra che ormai lei abbia confermato il suo titolo nel trovarsi sempre nei guai, Signorina Scott. Non vorrebbe fare una pausa da questa sua carriera agonistica?

Evangeline rimase a fissarlo tra il divertimento e lo smarrimento.

-Ma io non, nel senso. 

-Lei, così come la Signorina Snape, avete una forte sensibilità per l'energia magica: riconoscete incantesimi che spesso dovrebbero restare celati e persino una disillusione coglie i vostri occhi attenti. Non mi stupisce che della magia occultata l'abbia inconsciamente attratta

-Signor Preside, quell'uomo si è smaterializzato. Non è possibile smaterializzarsi all'interno del castello, quindi come è stato possibile?

Ma il Preside ignorò per un istante l'osservazione della studentessa, soffermandosi ad osservare una coppia di farfalle svolazzare davanti al suo sottile naso leggermente arrossato. 

-Vedere quegli studenti morire in quel modo immagino non sia stato uno spettacolo piacevole, in particolar modo per lei, Signorina Scott

Evangeline sentì la bocca dello stomaco attorcigliarsi e un groppo in gola le impedì di rispondere. 

-Vedi, qui ad Hogwarts la smaterializzazione non può essere eseguita, quindi immagino che il nostro assassino si sia servito di altri mezzi per allontanarsi da castello. Ha dei suggerimenti? Ha notato qualcosa?

-L'unica cosa di cui sono sicura è che chi ha ucciso questi ragazzi è la stessa persona che ieri sera ha assassinato Colin: sui polsi degli studenti morti erano incise delle mezzelune. Non è stata opera di una maledizione o di un qualche incantesimo.

Il Preside annuì lentamente.

-Sembra che tu mancassi durante il banchetto del pranzo: posso chiederti dove sei stata?

-Sulla Torre di Astronomia, Signor Preside, insieme al Professor Hunter

A quelle parole, il Preside si fermò e osservò Evangeline incuriosito: in quel momento pensò che rivelare la sua compagnia sulla Torre non fosse stata una mossa molto saggia, ma era pur vero che almeno in quel modo il suo alibi sarebbe potuto essere confermato dal Professore. 

Il mistero delle lune di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora