3. La mina vagante

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Leah

È sbagliato.

È tutto così sbagliato, che non so nemmeno come io sia in grado di starmene qui in macchina di fianco a mio padre, con l'aria leggera.
All'apparenza ovviamente, dentro mi sento uno schifo.

Sono una criminale.

Non in modo diretto, ma la coscienza sporca come se fossi stata io stessa ad attaccare quel ragazzo c'è eccome.

Sono scappata.

Sono scappata come la codarda che sono, e ovviamente le domande da parte di mio padre non sono mancate.

A quanto pare, Axel ha provato a cucinare sul serio per Ava, mandando a fuoco il piano della cucina.
Letteralmente.

L'allarme automatico della villa si è attivato, chiamando così i pompieri e polizia che sono arrivati a sirene spiegate, trovando solo dopo il ragazzo massacrato.

Mio padre ovviamente mi sta mettendo sotto interrogatorio da ieri sera.

-Ripetimi com'è andata.-

Mi lancia un'occhiata dal suo posto di guida, le mani sul volante e la stella a cinque punte sulla parte centrale in bella mostra.
Con la divisa addosso è ancora più difficile, se possibile.

Deglutisco, sistemando gli occhiali sul naso come riflesso di un disagio che sento vivo sotto pelle.

-L'amica di Casey, Esther, non si è sentita bene durante la serata.-

Inizio a ripetere la stessa storia che gli ho raccontato ieri sera, dando poi il via libera alla mia tecnica da bugiarda patologica: aggiungere dettagli.

Più una bugia è dettagliata, più risulta credibile.

-Crede di essere incinta, forse? Non ho ben capito, ma il presunto padre si è presentato alla festa all'improvviso. Insomma, nessuno lo aveva invitato, ma a quanto pare ha scoperto i sospetti che Esther aveva sulla gravidanza. Così ha pregato Casey di riaccompagnarla a casa.-

Mio padre quasi non inchioda l'auto facendo tirare la cintura sul petto.
Dopo averlo rassicurato che non sono io quella presumibilmente incinta, riacquisisce colorito.

-E tu?-

-Io cosa?-

-Tu dove eri, nel mentre che Casey accompagnava a casa la sua amica?-

Cercavo di liberare un ragazzo legato ad un albero, attaccato da Jaden Raikov come un animale inferocito.

Ah già, dimenticavo, il tuo spray al peperoncino alla fine è servito davvero.

Come risultato, Jaden Raikov in persona voleva giocare ad acchiappino misto a nascondino dato che era momentaneamente cieco, nel bosco di notte, per farmela pagare.

-Sono andata con loro. Non volevo lasciarle da sole a gestire la cosa.-

Non è convinto.
Non è per niente convinto.

Sapete che astuzia ci vuole per aggirare un uomo che come lavoro scagiona crimini?
Crimini nazionali.
Fiuta le bugie a chilometri di distanza.

-Il ragazzo aggredito ieri è all'ospedale in coma farmacologico, Leah. Nessuno ha visto e sentito niente. E mia figlia che era a quella festa, anche lei non ha idea di che cosa sia successo.-

Oh Mio Dio.

-Stai coprendo qualcuno?-

Si.

-Ti hanno detto di non dire niente?-

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