Jaden
-Che diamine significa che stai pedinando Leah?-
-Non la sto pedinando.- evidenzio il tono fin troppo drammatico di Ozzy.
Tiene il viso verso il basso per guardarmi, sdraiato sulla panca.
-Le sto solo dando un occhio.-
Dopo essere stato convocato in presidenza e costretto a far parte di un corso di teatro che nella vita non mi sarebbe servito a niente se non farmi scendere ancora di più i coglioni a terra, Ozzy mi si è attaccato addosso volendo delle spiegazioni.
-E per quale motivo mi sono trovato delle sue foto dentro l'ufficio di qualcuno?-
-Ricatto morale.- dico con noncuranza.
-Pensava le avessi mandate a suo padre.-Se si fosse soffermata a pensare, avrebbe capito che quello era un bluff.
Che idea del cazzo sarebbe stata in un momento del genere attirare l'attenzione?
Ma lei ci aveva creduto.Meglio per me.
-Sai chi è suo padre, vero?- ripete
-Stai perseguitando l'unica persona che dovresti lasciare in pace, Jad.-Eccome se so chi è suo padre.
-E cosa ci hai ottenuto, quindi? Con questo ricatto intendo.-
Tiro su il bilanciare, iniziando la ripetizione.
Quando vede che non rispondo, Ozzy fa cenno di diniego con il capo.-È definitivamente stalking.-
-Non è il momento di essere fiscali, Oz. Mi interessa solo prendere informazioni e assicurarmi che non faccia passi falsi alle mie spalle.- bofonchio, prima di abbassare e rialzare la sbarra.
Allarga le braccia, mostrando tutto il suo scetticismo a riguardo.
-Informazioni? Te la stai prendendo con la persona più innocua di tutta la BoxHill. Oltre che aggiungere un crimine al crimine.-
Quasi non mi ammazzo con la sbarra sul collo per quanto la sua uscita sia assurda.
-Innocua chi? Quella mi ha spruzzato dello spray al peperoncino in faccia, provato a chiamare gli sbirri, oltre che prendermi a mazzate nelle palle meno di tre ore fa.-
La rabbia ammonta al solo pensiero.
L'ha fatto sul serio, questa volta.
Ha oltrepassato le mie linee, e questo significa che io le sue le avrei abbattute completamente.Voleva giocare in questo modo?
Bene, felice di assecondarla.-Che sono queste?-
Lancio un'occhiata a Ozzy che tiene in mano le mie pasticche.
L'immagine mi infastidisce da subito.-Mettiti le mani in culo, nessuno ti ha dato il permesso di aprire il mio borsone.- sbotto senza mezze misure.
-Se parti da subito aggressivo è perché sei colpevole.-
-Di quelle? L'ho sempre prese, Dora l'esploratrice.-
Rimetto il bilanciere al suo posto, i muscoli tesi e la canottiera sudata.
Ozzy ne legge l'etichetta, e sono ad un passo dal farlo volare fuori dalla sala pesi nella dependance di casa di mio zio.
Le mie cose sono mie, non mi piace essere esposto a riguardo.-Aspetta, ma non avevi smesso dopo la clinica?-
Mi alzo andando a prendere una bottiglietta d'acqua, strappandogli di mano le pasticche e mettendole in tasca.
-Sono dei farmaci, mica droga droga. Con quella roba ho chiuso.-
Mi osserva per qualche secondo, e lo riconosco quello sguardo.
Lo sguardo di chi non ti crede.
STAI LEGGENDO
Blue Light
Teen FictionLeah Hart, adolescente che vive in simbiosi con il suo cane, si ritrova a dover lasciare la sua amata tenuta a Lacock per trasferirsi dal padre a Londra. Non che la cosa le dispiaccia, anzi. Predisposta a crearsi un nuovo Io, il suo inno vittorioso...