10. Darle un occhio

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Jaden

-Che diamine significa che stai pedinando Leah?-

-Non la sto pedinando.- evidenzio il tono fin troppo drammatico di Ozzy.

Tiene il viso verso il basso per guardarmi, sdraiato sulla panca.

-Le sto solo dando un occhio.-

Dopo essere stato convocato in presidenza e costretto a far parte di un corso di teatro che nella vita non mi sarebbe servito a niente se non farmi scendere ancora di più i coglioni a terra, Ozzy mi si è attaccato addosso volendo delle spiegazioni.

-E per quale motivo mi sono trovato delle sue foto dentro l'ufficio di qualcuno?-

-Ricatto morale.- dico con noncuranza.
-Pensava le avessi mandate a suo padre.-

Se si fosse soffermata a pensare, avrebbe capito che quello era un bluff.
Che idea del cazzo sarebbe stata in un momento del genere attirare l'attenzione?
Ma lei ci aveva creduto.

Meglio per me.

-Sai chi è suo padre, vero?- ripete
-Stai perseguitando l'unica persona che dovresti lasciare in pace, Jad.-

Eccome se so chi è suo padre.

-E cosa ci hai ottenuto, quindi? Con questo ricatto intendo.-

Tiro su il bilanciare, iniziando la ripetizione.
Quando vede che non rispondo, Ozzy fa cenno di diniego con il capo.

-È definitivamente stalking.-

-Non è il momento di essere fiscali, Oz. Mi interessa solo prendere informazioni e assicurarmi che non faccia passi falsi alle mie spalle.- bofonchio, prima di abbassare e rialzare la sbarra.

Allarga le braccia, mostrando tutto il suo scetticismo a riguardo.

-Informazioni? Te la stai prendendo con la persona più innocua di tutta la BoxHill. Oltre che aggiungere un crimine al crimine.-

Quasi non mi ammazzo con la sbarra sul collo per quanto la sua uscita sia assurda.

-Innocua chi? Quella mi ha spruzzato dello spray al peperoncino in faccia, provato a chiamare gli sbirri, oltre che prendermi a mazzate nelle palle meno di tre ore fa.-

La rabbia ammonta al solo pensiero.
L'ha fatto sul serio, questa volta.
Ha oltrepassato le mie linee, e questo significa che io le sue le avrei abbattute completamente.

Voleva giocare in questo modo?
Bene, felice di assecondarla.

-Che sono queste?-

Lancio un'occhiata a Ozzy che tiene in mano le mie pasticche.
L'immagine mi infastidisce da subito.

-Mettiti le mani in culo, nessuno ti ha dato il permesso di aprire il mio borsone.- sbotto senza mezze misure.

-Se parti da subito aggressivo è perché sei colpevole.-

-Di quelle? L'ho sempre prese, Dora l'esploratrice.-

Rimetto il bilanciere al suo posto, i muscoli tesi e la canottiera sudata.

Ozzy ne legge l'etichetta, e sono ad un passo dal farlo volare fuori dalla sala pesi nella dependance di casa di mio zio.
Le mie cose sono mie, non mi piace essere esposto a riguardo.

-Aspetta, ma non avevi smesso dopo la clinica?-

Mi alzo andando a prendere una bottiglietta d'acqua, strappandogli di mano le pasticche e mettendole in tasca.

-Sono dei farmaci, mica droga droga. Con quella roba ho chiuso.-

Mi osserva per qualche secondo, e lo riconosco quello sguardo.
Lo sguardo di chi non ti crede.

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