Leah
-Non fare la pazza come al solito iniziando ad offendere la curva rivale.-
-Ma chi, io? Tu pensa a stare più in piedi che per terra.-
-Parla quella che nel salto ad ostacoli ad atletica sembrava si buttasse come una carcassa morta intenzionalmente.-
-Era un giro di prova, genio! E poi la mia specialità sono gli scatti, lo sai pure.-
Casey e Cole sono la definizione di cane e gatto.
Nero e bianco, rumore e silenzio.
Così uguali esteticamente, persino nella curvatura del naso o la forma del viso ovale, ma due poli opposti nel modo di fare.-Confido su di te, Leah.-
L'uscita di Cole fa roteare gli occhi a Casey, che con il suo striscione con sopra scritto "Uccidiamoli" sale la gradinata, prendendo posto.
-La prende davvero sul serio questa partita, dovete uscirne vittoriosi dopo tutto l'impegno per gli striscioni.- osservo divertita.
Si, Casey ne ha preparati vari e mi sono offerta come aiutante questa mattina a scuola.
Si è impegnata a distribuirli lungo la curva con altri ragazzi, con l'aiuto di Esther che sembra legata e costretta a presentarsi.
E forse lo è anche.Come accennato ieri a mensa, oggi si terrà la prima partita di calcio, quella di inizio stagione.
O almeno così ho sentito dire.
Sono qui di fianco a Cole, vicino al bordo campo, pochi momenti prima che inizi la partita.L'aria è un mix di nervosismo ed eccitazione, con il ronzio costante delle conversazioni, l'odore di hot dog venduto da un chiosco improvvisato e un ragazzo che attraversa la scalinata fermato ogni due per tre da qualche affamato.
Trombe, trombette, canti e cori da entrambe le curve, BoxHill e ACS.
Il cielo grigio preannuncia una di quelle piogge tipiche inglesi che ti inzuppano persino le mutande, ma le persone non sembrano farci caso.-E' una cosa stupida se non sento alcuna pressione addosso?- chiede Cole.
Magari io.
-No, anzi. Significa che riesci a mantenere la razionalità. E' un pregio.-
Già solo essere qui di fianco al campo mi fa immedesimare su cosa si provi a giocare.
Non che ne sappia qualcosa, sia chiaro.
Il mio campo sono i libri e i Lego.Cole si passa una mano sul ciuffo biondo, come in un riflesso abituale.
-Ci sono anche gli sponsor, oggi. Sono loro a indicare le promesse all'Accademia.-
Giro di poco il viso, guardando seduti dall'altra parte del campo come una giuria una quindicina di persone.
Qualcuno addirittura con delle telecamere.-Immagino che l'obiettivo sia impressionarli...- commento.
Fossi io in una situazione del genere, dalla pressione avrei giocato sicuramente malissimo.
Forse piangendo anche alla fine.-Proprio così. Ed ero convinto a farlo fino a due minuti fa.-
-In che senso? Hai cambiato idea?-
-Sai quando senti che qualcosa non è fatta per te ma ci provi lo stesso?-
-Tipo la vita?-
-Cosa?- si avvicina, inclinando di poco il viso per capire meglio.
Oh no, mi è uscito senza alcun preavviso.
Il piano "cambiare la mia immagine nella testa di Cole" non avrà vita lunga se non studio ogni passo da fare.
Persino parola da dire.-Più o meno, dicevo. Non pensi che il calcio sia fatto per te?-
STAI LEGGENDO
Blue Light
Teen FictionLeah Hart, adolescente che vive in simbiosi con il suo cane, si ritrova a dover lasciare la sua amata tenuta a Lacock per trasferirsi dal padre a Londra. Non che la cosa le dispiaccia, anzi. Predisposta a crearsi un nuovo Io, il suo inno vittorioso...