11. Scuse non scuse

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Leah

-Posate le penne, il tempo a disposizione è terminato.-

Quando la voce di Mr. Harvey sferza nell'aria, facendomi alzare la testa di scatto dal foglio, vedo gli altri studenti alzarsi.
Tranne qualcuno che piange sul banco, uno sta addirittura pregando il professore di avere altro tempo.

I test per il Gazebo sono difficili.
Intendo davvero difficili.

E per dirlo io che l'unica cosa che so fare è chiudermi in camera e studiare per ore, non immagino quanto ciò possa risultare complicato per chi ha anche una vita sociale.

Non è il caso di Ruby, comunque.
Con la sua chioma corvina e un fiocco rosa di velluto utilizzato come fermaglio, ancheggia come fosse su una passerella consegnando il compito sulla cattedra.

Io, a qualche metro di distanza, prego solo che la sua reazione non sia eccessiva.

Le avevo detto che avrei partecipato ai test?
No.
Non mi sentivo in dovere di farlo, ma l'occhiata che mi ha rivolto questa mattina quando mi ha vista entrare in aula è stata a dir poco inequivocabile.

Questo è il primo dei tre test previsti per aggiudicarsi la costruzione del progetto.
Il terzo è quello che mi preoccupa di più.

L'idea.

Quella per la quale mi sto scervellando giorno e notte, non arrivando a niente di vincente.
Forse è perchè non ne ho la stoffa, ma non ho intenzione di abbandonare così facilmente.

O almeno questo è ciò che penso quando arrivo al mio armadietto.
Che è già aperto.

Che diavolo?

Mi do un'occhiata intorno, ma chiunque sembra farsi gli affari propri per rendersi conto del mio sguardo che cerca di individuare il colpevole.

Guardando poi dentro, distinguo un cofanetto in mezzo ai miei libri.
Lo afferro prima titubante, ma quando lo apro e ne osservo il contenuto, rimango a bocca aperta.
Un paio di occhiali identici ai miei.
O a quello che erano una volta.

E' stato... Jaden?

-Allora esisti ancora.-

Richiudo il cofanetto e sbatto in un colpo secco l'armadietto, colta alla sprovvista dalla voce di Ruby.
Di fianco a lei Ava e Hannah come due cartonati stanno in silenzio.

Oh no.

-Ciao Ruby.- mormoro.

I suoi occhietti azzurri mi guardano dall'alto verso il basso, con una chiara nota di disgusto dipinta sul viso.
Sarà la mia coda o il mio stare incurvata senza alcuna classe a darle fastidio, dato il suo rossetto e le ciglia finte che a breve le faranno prendere il volo.

-Ho parlato al posto tuo per risolvere il malinteso creato, come amica Queen Bee che ci tiene alla tua integrazione qui.- espone con voce cantilenante.

Sposta la chioma da una parte all'altra, come se si mettesse in posa per un set fotografico o qualcosa del genere.
Che sia bella è innegabile, ma è fin troppo vanitosa, risultano egocentrica in modo assoluto.

-Quale malinteso?-

-Il tuo nome, Leah Hart, risulta sulla lista dei partecipanti al progetto di Mr Havery, assurdo vero?-

Ridacchia, guardando poi male Ava che non la appoggia. Hannah invece, sembra davvero stupida.
Mi dispiace pensarlo, ma è quello che appare quando inizia a ridere più forte di Ruby per darle corda.

-Si, io... in realtà non c'è nessun errore.- balbetto.

Non riesco a dire una frase senza agitarmi.
Soprattutto quando le risate cessano e Ruby diventa seria di colpo, assottigliando lo sguardo, che sembra fulminarmi.

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