Capitolo X.

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[ Gabriele. ]

Guardai Martina sorridendo, era una bella notizia, giusto?
« Beh, Londra è bellissima! Quanto rimani? Tre giorni? Una settimana? »
Conoscevo benissimo quella espressione, mi stava nascondendo qualcosa.
« In realtà rimango fino alla maturità. . . »
Cosa?
Non era possibile.
Non era concepibile.
Era un fottuto scherzo, ora sarebbero uscite le telecamere e ci saremo fatti una sana risata.
« Bella questa Mar! »
Cominciai a ridere in un modo che avrebbe fatto invidia alla iena del' Re Leone '.
All'improvviso la convinzione di ciò si fece spazio dentro di me, facendomi smettere di ridere in un istante.
Non poteva partire, non doveva.
Finalmente ci eravamo trovati, stavamo bene insieme anche se da poco.
E se lei fosse rimasta a Londra anche per l'Università? Non avrei più potuto baciarla o toccarle i capelli o perdermi nei suoi occhi verdi.
« N-on puoi partire. »
Stavo vacillando, piano piano sarei caduto del tutto, lasciando una macchia del ragazzo innamorato che ero.
Perché sì, oramai mi ero innamorato e non potevo fare altro.
« Perfavore non rendere le cose ancora più vicino. Fai finta che non ti ho detto niente, continuiamo la nostra vita in questi giorni come se niente fosse, godiamoci tutto ciò che abbiamo. Non voglio partire con dei rimpianti su noi due. »
Okay, quello era il momento giusto per dirlo.
Martina stava per svoltare l'angolo, mentre di portava le mani tra i capelli, scompigliandoli ancora di più.
Presi il suo polso facendola girare verso di me, non volevo e non potevo perderla, nell'ultimo periodo era diventato tutto per me.
« Non andartene. »
Staccò la sua mano dalla mia con un movimento netto del polso. L'avevo fatta arrabbiare, le stavo facendo rimpiangere cose che aveva deciso, cose che avrebbero formato il suo futuro.
« Come posso non andarmene? Mi stai dicendo che ti sto facendo male, beh tanto per la cronaca io non sto bene. »
Mi avvicinai di più a lei, prendendo la sua mano, mentre incollavo il mio sguardo al suo.
« Non voglio rinfacciarti nulla, non potrei mai, ti amo troppo per impedire il tuo futuro. »
Avevo sganciato la bomba.
Eccola la sua di convinzione vacillare, svanire via mentre poggiava le sue labbra sulle mie.
Mi sarei aspettato più una sfuriata del tipo " Mi stai prendendo in giro, razza di coglione? " non di certo che mi baciasse come non aveva mai fatto prima d'ora.
Mi staccai leggermente da lei, abbracciandola.
Mi sarebbe mancata.

[ Three Ours Later - Martina. ]

Aprí la porta di scatto, in teoria non ci sarebbe dovuto essere nessuno in casa, ma una controllata non faceva mai male.
Tutte le luci erano spente, e nella casa non volava una mosca.
Vuota.
Presi la mano di Gabriele portandolo in casa, ricominciando a baciarlo come poco prima. Chiusi la porta alla mie spalle, mentre lui si avventava sulle mie labbra.
Era stata una sorpresa sentir dire quelle due parole dal mio fidanzato, facendomi battere il cuore all'impazzata.
Lo condussi senza esitazioni nella mia stanza, mentre giocavo con la zip dei jeans, facendolo ansimare. A quanto pare ci sapevo fare!
Arrivati in camera chiusi la porta a chiave, non volevo rovinare la vita di mio fratello.
Perché, sì, sapevo quello che volevo ed era mia intenzione portarlo al termine.
« Sei sicura? »
Mi chiese Gabriele, staccandosi dalle mie labbra per un momento.
Annuì convinta, facendolo indietreggiare fino al letto, dove - una volta sdraiata - cominciai a slacciare la camicia bianca che aveva messo quel giorno.
Fu soltanto questione di tempo prima che ci ritrovammo entrambi nudi, sotto le lenzuola candide.
Probabilmente non avrei potuto spiegare a mia madre la macchia di sangue che si sarebbe creata di lì a poco, né a Gabriele, perché dubitai che lui sapesse che ero vergine. Dopo aver intrecciato le mie mani con le mie mi guardò negli occhi, aspettando un ulteriore conferma.
« Gabriele prima di dirti di sì devi sapere una cosa. »
Il suo sguardo si oscurò leggermente, facendosi serio.
« Sono ancora vergine . . . »
Buttai fuori tutto d'un fiato, provocando un sorriso al ragazzo.
« È buono sentirlo, perché non è che abbia molta esperienza. »
Risi di gusto, fino a quando non poggiò le sue labbra sulle mie, entrando in me lentamente.
Era una sensazione strana, il dolore era forte ovviamente, ma mano a mano cominciai a sentirmi completa.
« Ti amo anche io. »
Ansimai, mentre il piacere si faceva spazio in noi.

Angolo Autrice:
Finalmente sono tornata! Stranamente mi è presa l'ispirazione tutto d'un tratto portandomi a scrivere.
Spero che il capitolo vi piaccia, ed ahimè mi tocca farvi sapere che questo era l'ultimo, oltre l'epilogo.
Grazie ancora per aver letto tutto, ringrazio particolarmente il gruppo di whatsapp del GdR che ha ispirato quasi tutti i personaggi.
Mar xx.

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