Il richiamo del destino//sequel Holden e Sarah

La cena sotto le stelle

Tornati a casa, la tensione tra Holden e Sarah era palpabile. Entrambi cercavano di ignorarsi, ma ogni sguardo furtivo e ogni gesto sfuggente tradivano i loro veri sentimenti. La sera avevano organizzato una cena in un ristorante famoso a Lloret de Mar, situato su una splendida terrazza con vista sul mare.

Sarah, che aveva passato tutta la giornata in uno stato di malinconia, decise di prendersi del tempo per sé. Si fece una lunga doccia e si preparò con cura, indossando un abito nero lungo che le accentuava la figura. Lasciò i capelli sciolti, cadendo in morbide onde sulle spalle. Quando scese al piano di sotto, sentì subito gli sguardi dei suoi amici su di lei.

"Amore mio, come stai?" disse Mida, avvicinandosi e guardandola con affetto.

"Sto bene, cri," rispose Sarah con un sorriso forzato.

"Ma come siamo belle!" urlò Marisol, correndo verso di lei per abbracciarla.

"Holden, Ayle, vi muovete?" li chiamò Lucia, impaziente. Dopo un momento, finalmente scesero.

Holden indossava una camicia nera stretta e pantaloni neri, il suo sguardo gelido e impenetrabile. Sarah si chiese come potesse nascondere così bene le sue emozioni. Passò davanti a lei, lasciandole percepire la sua scia di profumo.

La cena si concluse con una nota di dolcezza malinconica. Sarah si diresse sulla terrazza del ristorante, desiderosa di un momento di solitudine. Il mare scintillava sotto il chiaro di luna, e il suono delle onde che si infrangevano sulla riva aveva un effetto calmante.

Mentre osservava l'orizzonte, sentì una presenza dietro di sé. Prima che potesse voltarsi, una mano si posò delicatamente sul suo fianco, e un'altra le coprì gli occhi.

"Indovina chi?" sussurrò una voce familiare.

Sarah sorrise. "Jo."

Holden lasciò cadere la mano dagli occhi di Sarah, ma la tenne ancora sul fianco. "Come fai a riconoscere il mio tocco?"

Sarah si girò lentamente per guardarlo negli occhi. "È tatuato sulla mia pelle."

Holden rise leggermente. "Ah sì? Eppure io non lo vedo."

Sarah girò la testa e rise alla sua risposta. "Dimmi," disse lei, la voce più seria.

"Sarah, ieri sera... non possiamo ignorarlo," disse Holden, il tono carico di emozione.

"Lo so," rispose lei, abbassando lo sguardo. "Ma è difficile, io non sono pronta. Non so cosa provo e non riesco a instaurare un rapporto con te. Non ho più fiducia in te, Jo."

Holden si morse il labbro, il dolore evidente nei suoi occhi. "Mi fa male sentirtelo dire, Sa'."

"Te lo giuro, io non riesco a starti distante. Voglio anche provarci, ma ogni cosa mi riporta a te," disse lui, la voce carica di disperazione.

Ci fu un attimo di silenzio tra loro, rotto solo dal rumore delle onde. Holden cercò di smorzare la tensione con un sorriso. "Sai, il nero ti sta da dio."

Sarah sorrise a sua volta. "Anche a te. Non sapevo potessi essere anche elegante."

Holden alzò un sopracciglio, scherzando. "Non sai molte cose di me."

"Ah sì?" rispose lei, curiosa.

"Sì," disse Holden, il tono improvvisamente serio. "Tipo non puoi sapere che sei impressa h24 nella mia testa."

Sarah lo guardò negli occhi, il cuore che batteva forte. "Holden..."

Lui si avvicinò di un passo, mantenendo il contatto visivo. "Sarah, so di aver sbagliato. Ma ogni giorno senza di te è un tormento. Non posso fare a meno di pensarti."

Sarah sentì le lacrime bruciare dietro gli occhi, ma le trattenne. "Non è facile dimenticare, Jo."

Holden annuì, speranza nei suoi occhi. "Sono disposto a fare qualsiasi cosa per riaverti, Sarah."

Lei lo guardò intensamente, cercando di capire se poteva davvero fidarsi di nuovo.

Holden si avvicinò ancora, la sua voce un sussurro. "Ti prego, Sarah. Non voglio perderti di nuovo."

Sarah chiuse gli occhi per un momento, cercando di controllare le emozioni che si agitavano dentro di lei. Poi li riaprì e lo guardò con determinazione. "Joseph, no, non va bene così. Dimentica tutto."

Holden rimase immobile, colpito dalle parole di Sarah. Lei si allontanò, lasciandolo lì, solo sulla terrazza, con il rumore delle onde e il peso della sua decisione.