La teneva per mano come se avesse paura che potesse sfuggirle via. Lei lo guardava e gli sorrideva come per rassicurarlo che sarebbe stata sempre al suo fianco.Più avanti una bambina giocava con suo padre. Saliva sul muretto,mentre il padre la sosteneva per non farla cadere. Lei si girava,e sfoggiava il suo più bel sorriso al padre,che radioso la guardava incantato. La bambina si lanciava fra le braccia del padre,che,pronte, l'afferravano in un forte e tenero abbraccio.
Il mondo accanto a me continuava a vivere,mentre io ero come completamente assorbita dai suoi movimenti,dai suoi colori,dai suoi profumi. Così assorta da aver dimenticato di prendere parte alla sua bellezza. Ero come in trance.
A risvegliarmi fu un'anziana signora che si accomodò al mio stesso tavolo. La guardai mettendo a fuoco il soggetto che mi si era presentato davanti."Non ti dispiace vero?" Mi sorrise,posando a terra una borsa gonfia,probabilmente contenente la spesa. "No,è okay." Sorrisi anche io,riconoscendo l'anziana signora. Jen Ross. La figura più vicina ad una famiglia che avessi.
"Allora,piccolina,che ci fai qui?" Mi disse la signora Jen sorridendomi cordialmente.
"Quello che faccio sempre" risi leggermente. Quello che facevo era il niente. Stavo seduta al solito tavolo del solito caffè,e mi limitavo semplicemente a scrutare il mondo circostante. A volte con rancore,a volte con meraviglia.La signora Jen chiamò il cameriere per ordinare. Nel frattempo io ritornai ad osservare il mondo circostante. I due ragazzi continuavano a tenersi per mano e camminavano ridendo sul molo. La bambina e il papà condividevano ora un gelato. E senza rendermene conto mi alzai dalla sedia,e corsi via.
STAI LEGGENDO
Escape
Teen FictionQuella sensazione di vuoto che nessuno riesce a colmare. Quella sensazione di voler vivere ma non sapere come fare. Quella sensazione di vita,di confusione,che mi tormenta ogni giorno. Come si pone rimedio a tutto questo? Combattendo o scappando? La...