4. The road of memories

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Ormai era diventato buio. Avevo perso la cognizione del tempo dalla signora Jen. Avevamo cominciato a sfogliare tra i ricordi di quando ero piccola,di quando andavo da lei con la mamma. E ben presto le risate rimpiazzarono le lacrime. Rendendomi conto dell'ora,salutai Jen e cominciai a camminare verso quell'edificio che avrebbe dovuto essere casa mia. Ma che per me era tutto tranne quello.

La serata era perfetta. Faceva caldo,come sempre a Malibu,ma la leggera brezza provocata dal mare la rendeva piacevole.

Mentre i piedi camminavano verso quella casa,lasciai che la mia mente camminasse sulla strada dei ricordi.

Flashback

«Mamma,smettila!» Riuscii a dire,mentre la mia mamma continuava a torturarmi con il solletico.
«Solo se mi dai un bacio!» Glielo volevo dare il bacio,ma poi avrebbe smesso di giocare con me.

«No!» le feci la linguaccia. «Ah,che monella che sei!» scoppiò in una coinvolgente risata. Era così bella con i suoi occhi color nocciola.
La sua risata fu interrotta da una porta che sbatté. Portò il suo sguardo verso l'ingresso.

«Ah,amore,che giornata di merda nemmeno te lo immagini» disse sbuffando papá. La mia mamma si limitò a guardarlo.

«Andiamo sopra?» continuò lui avvicinandosi alla mamma abbracciandola da dietro.
«Io e la mia piccola luna dobbiamo andare da Jen» disse regalandomi un dolce sorriso appena accennato.

Per mamma ero come una dea. Bellissima e piena di magia. Ed essendo nata di notte mi chiamò Selene. Come la dea della luna.
Ma io non ero una dea della notte. Ero la sua piccola luna,e lei era tutto il mio mondo.

«D'accordo Elizabeth» sorrise lui. La fece voltare e le diede un tenero bacio all'angolo della bocca. Questo piccolo gesto fece illuminare gli occhi della mamma.

«Andiamo piccolina» mi porse la mano,e ci incamminammo verso la casa della signora Jen.
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«Elizabeth!» gridò la signora Ross.
«Jennifer» rise la mamma andandola a salutare. Io mi nascosi dietro le gambe della mamma e poco dopo feci un salto uscendo dal mio nascondiglio.
«Oh ecco la mia ragazzina preferita» mi prese in braccio e mi fece sedere sulle sue ginocchia.

«Come stai El?» cominciò la signora Jen in tono preoccupato. Ma la mamma non rispose. Mi guardò intensamente e...pianse.

«Ehi piccolina,perché non vai dentro? Ho cucinato dei biscotti proprio per te» mi sussurrò lentamente all'orecchio Jen.

Io ero confusa,ma obbedii ed entrai dentro. Rimasi a sbirciare dalla finestra,ma non sentivo quello che si dicevano. Vedevo la mamma piangere e Jennifer annuire.

Poco dopo un'auto si fermò bruscamente davanti al vialetto della casa.

"Ehi sta' un po' attenta!" Non mi ero accorta di aver praticamente sbattuto contro una persona.

"Mi scusi,ero distra...Dylan?" Era davvero molto buio,ma gli occhi di ghiaccio di quel ragazzo si riconoscevano subito. Frugò nelle tasche e ne fece emergere un telefono,che usò come torcia.

"Ehi! Selene" mi sorrise. Ma ben presto il suo sorriso scomparve lasciando il posto ad un'espressione perplessa.
"Cosa ci fai da sola di notte in mezzo alla strada?"
"Torno a casa" risposi ovvia non riuscendo a trattenere una leggera risata per la sua espressione così cupa. "Tu piuttosto cosa ci fai qui?" Lui mi indicò un locale che si trovava all'inizio di una traversa.
"Ero ad una festa,diciamo."

Annuii lentamente. Mi dava l'impressione di una persona che cercava in tutti i modi di essere quello che gli altri si aspettassero che fosse. Ma quella maschera era così fragile,che non mi ci volle molto per capire che lui non era come voleva dar a vedere.

"Ti accompagno a casa,dai" mi propose.
"Cosa? No!" Non avrei mai lasciato che qualcuno scoprisse dove abitavo.
"Ma è buio,ed è abbastanza pericoloso" continuò fermo e deciso sulla sua posizione.
"Sono sempre andata a casa da sola. Non ho bisogno di te o di nessun altro. Me la cavo da sola,grazie." Non aspettai la sua risposta che ricominciai a camminare.
Sentii una risata e poi gridare:"Ciao Selene!"

Arrivata a casa,mi precipitai in camera e poi sul letto. E mi lasciai andare in un profondo sonno senza sogni.

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