Un gioco pericoloso

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La villa era immersa in una vivace atmosfera di risate e chiacchiere mentre il gruppo di amici si preparava per una nuova serata di giochi. Dopo una giornata trascorsa al mare, tutti erano ansiosi di divertirsi prima di andare a dormire.

"Che ne dite di un gioco un po' più... interessante?" propose Aron con un sorriso malizioso.

"Che tipo di gioco?" chiese Nicole, sempre pronta per una nuova sfida.

"Verità o sfida," rispose Aron, alzando un sopracciglio. "Ma con una piccola modifica: se scegli 'sfida' e non la porti a termine, c'è una penitenza."

Tutti annuirono, entusiasti. Gaia si sistemò meglio sul divano, lanciando uno sguardo sfidante verso Gabriel, seduto dall'altra parte della stanza.

"Inizio io," disse Aron, girando una bottiglia vuota al centro del cerchio. La bottiglia girò vorticosamente prima di fermarsi, puntando direttamente su Matteo.

"Verità o sfida?" chiese Aron con un sorrisetto.

Matteo rifletté per un momento. "Sfida," disse infine, con un tono deciso.

Aron sorrise compiaciuto. "Ti sfido a baciare la persona alla tua sinistra."

Matteo si voltò e vide Asia. Lei rise nervosamente, ma non si tirò indietro. Matteo si avvicinò e le diede un bacio rapido sulla guancia, provocando risate e applausi dagli amici.

"Il prossimo," disse Matteo, girando la bottiglia. Questa volta, la bottiglia si fermò davanti a Francesco.

"Verità o sfida?" chiese Matteo, con un sorrisetto divertito.

Francesco alzò il mento, sfidando con lo sguardo gli altri. "Sfida," disse, determinato.

Matteo rifletté per un attimo. "Ti sfido a baciare Gaia sulla bocca."

Gli occhi di tutti si girarono verso Gaia, che si irrigidì. Francesco si alzò e le si avvicinò. Il cuore di Gaia batteva forte mentre Francesco la fissava intensamente. Senza aspettare una risposta, si avvicinò a Gaia e la baciò sulla bocca. Gaia fu sorpresa dalla sua audacia, ma Francesco approfondì il bacio. Gaia indietreggiò, spingendolo via gentilmente.

"Okay, va bene così," disse, cercando di riprendere il controllo della situazione.

Il gruppo scoppiò a ridere, rompendo la tensione. Gabriel, tuttavia, non sembrava divertirsi tanto quanto gli altri.

La bottiglia girò di nuovo, questa volta fermandosi su Gabriel. "Verità o sfida?" chiese Aron, con un sorrisetto malizioso.

Gabriel alzò un sopracciglio. "Sfida," rispose con tono deciso.

Aron sorrise. "Ti sfido a fare un giro da solo con Gaia."

Gli occhi di tutti si girarono di nuovo verso Gaia, che sembrava titubante. "Cosa c'è, Wallace? Hai paura di restare sola con me?" provocò Gabriel.

Gaia alzò il mento, sfidandolo con lo sguardo. "No, Guevara. Andiamo," disse, alzandosi.

I due uscirono dalla villa, incamminandosi lungo il sentiero illuminato dalla luna. Dopo qualche minuto di silenzio, Gabriel parlò per primo.

"Allora, Gaia, cosa pensi veramente di me?"

Gaia scrollò le spalle. "Penso che tu sia arrogante, presuntuoso e... e irritante."

Gabriel rise. "Bella lista. Eppure, il tuo odio sembra essere attratto da me."

Gaia lo guardò di traverso. "Non in quel senso," ribatté Gaia, arrossendo leggermente.

Continuarono a camminare in silenzio per qualche minuto, finché Gabriel si fermò e si voltò verso di lei.

"Wallace, sei così bella e complicata."

"Non mi lusinghi con i tuoi complimenti, Guevara," disse Gaia, cercando di mantenere la calma.

Gabriel si avvicinò a lei, mettendo una mano intorno alla sua vita e avvicinandola a sé.

"Che vuoi fare?" disse lei, sfidandolo.

"Dici che non sei attratta da me, giusto?"

"Esatto," rispose determinata.

"Quindi se faccio così, non provi nulla?" disse, accarezzandole un fianco e poi i capelli.

Lei scosse la testa, cercando di mantenere la calma.

"E così?" si avvicinò a lei, le loro fronti si sfioravano, i loro respiri mescolati, i loro sguardi incastrati perfettamente e le bocche a un centimetro di distanza.

"Non provo nulla, Gabriel," disse sospirando dopo un po'.

"E perché non ti sei ancora allontanata?" disse con un ghigno, mentre la provocava.

Gaia subito lo spinse via, continuando a camminare. "Che fai ora, corri?"

"Fottiti, Gabriel," disse alzandogli un dito medio mentre si allontanava, cercando di nascondere il rossore che le salì alle guance.

Gabriel rimase fermo per un attimo, osservandola con un misto di divertimento e interesse. Poi, con un sorriso, la seguì.

Fuoco e Benzina//Gabriel GuevaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora