Capitolo 3

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Ashton's pov.

Dannazione. Dove cazzo è il mio cellulare? Sta squillando da più di dieci minuti e ho buttato in aria tutto quanto per trovarlo, ma sto cazzo di telefono non vuole saltar fuori. Okay Ashton forse è meglio se ti fermi un secondo. Prendo un bel respiro e mi siedo sul bordo del letto. Dov'ero l'ultima volta che l'ho usato?
Proprio mentre cerco di ragionare suona il campanello. Chi sarà mai? Mah. Mi alzo sbuffando e trascinando i piedi a terra. Raggiungo la porta, la apro e mi ritrovo davanti Calum con due frappuccini in mano, gli occhiali da sole e un beanie di lana in testa.
«Hey Ash!» dice Calum, facendosi strada in casa «Cosa stai facendo di interessante?» mi domanda, sorseggiando dal bicchiesre di Starbucks. «Tentavo invano di trovare il mio cellulare. Non smette di squillare, ma non riesco a trovarlo! Non è che ti andrebbe, MAGARI, di aiutarmi a cercarlo?» gli chiedo nervosamente. Non fa altro che fissarmi e sorseggiare quel maledetto frappucino.
«Woah woah, qualcuno si è alzato dall parte sbagliata del letto oggi! Dai tranquillo, ti aiuto io! Ma prima fammi finire questo frappuccino. Ah e questo qui è per te...» mi porge l'altro bicchiere «..è un frappuccino con doppio caramello e panna, il tuo preferito!» sorride. «Beh in effetti mi ci voleva un buon frappuccino, grazie Cal!» gli tolgo il bicchiere dalle mani e mi dirigo in giardino. Mi siedo su uno dei divanetti e inizio a sorseggiare la bevanda. Poco dopo Calum mi raggiunge, ma ha qualcosa in mano. Ehi, aspetta. É il mio cellulare!
«Dove l'hai trovato?» gli chiedo, sorpreso.
«Era sul mobile accanto alla porta. Non è stata molto lunga la ricerca.» scoppia a ridere e mi lancia il telefono. Lo prendo al volo.
«Fai piano! È un iPhone6! Capisco che abbiamo soldi abbastanza per comprarne altri nuovi, ma non mi pare il caso di romperlo apposta... comunque grazie di averlo ritrovato...»
«Oh mio Dio Ashton! Rilassati, cazzo! Cos'hai oggi? Sei mestruato, per caso?» sbotta Calum sedendosi accanto a me, poggiando le gambe sul tavolinetto. Oh, non può capire cos'ho. È facile per lui essere tranquillo. Lui non ha una ragazza dall'altra parte del mondo e che non si fa sentire da giorni e sto diventando pazzo a furia di non avere sue notizie. Cazzo.
«Stai zitto. Mi stai solo urtando il sistema nervoso centrale. Evita di dire altre cazzate. Grazie.» poi sblocco il telefono, ignorando un'altro insulto di Calum. Scorro la home e apro Twitter. Devo vedere se ha scritto qualcosa di nuovo sul suo profilo. Si, okay. Ti sembrerò uno stalker, ma devo farlo. Sono giorni che non mi chiama.
Inserisco username e password ed entro su twitter. Ignoro tutte le notifiche e inserisco il suo nickname nelle ricerche. È la prima che compare: @awshton_ . Ha usato il mio nome, che cosa dolce. Quanto la amo. Clicco e si apre la schermata. Ha cambiato il pack, ma la bio è sempre la stessa: "Love, don't ever change the way you are. You light the sky just like a star." un verso di Beautiful to me di Olly Murs.
Adoro quella canzone. È la nostra canzone, questa. La passarono sui maxi schermi il giorno che ci incontrammo.
Devo dire che è più sua che nostra, parla esattamente di lei.

"She, she never gets it right and it feels like rain on a perfect night and I'll, I'll be a hand to hold. You can push me hard but I won't let go."

Non la lascerò mai andare. Qualsiasi cosa accada, io sarò al suo fianco sempre. Va bene ora basta sognare a occhi aperti. Scorro in basso, leggo il suo ultimo tweet. Risale a tre giorni fa. Dannazione! Che fine avrà fatto?
Sempre più nervoso di prima, apro i DM. Ignoro tutte le diverse chat delle fan alla ricerca delle nostre conversazioni. È in fondo a tutte, ma non ci sono nuovi messaggi.
Mi alzo in piedi di scatto, lancio il telefono a terra ed ecco che si frantuma in mille pezzi.
«Non è possibile! Non è possibile!» inizio a gridare, camminando avanti e indietro nel giardino.
«Ma no! Povero telefono!» esclama Calum, gesticolando.
«Non è il momento adatto per scherzare o prendermi per il culo, Cal. Taci.» rispondo secco.
«Okay, okay, va bene. » finalmente si è arreso. «Però ora, vuoi spiegarmi cosa succede? È da prima che stai così e sto iniziando a preoccuparmi, non va bene che tu stia così.»
«Beatrice!» esclamo. «Beatrice cosa?» mi chiede confuso.
«Sto così per lei! Sono giorni che non la sento e sono preoccupato. Ecco tutto. 16.344 km di distanza sono abbastanza difficili da sopportare, che dici? Poi mettici pure il fusorario e che lei va ancora a scuola. E non ci vediamo mai. E la sento pochissimo. Per di più, il fatto che io sto in una band famosa in tutto il mondo, non facilita per niente le cose. » abbasso lo sguardo, iniziando a fissare la punta delle mie scarpe.
«Si, okay. Capisco tutto, però pure tu stai più tranquillo. L'hai detto tu stesso che lei va a scuola. Quindi se non si è fatta sentire è perchè ha da studiare, no? É difficile anche per lei sopportare il fusorario e tutto, cosa credi.» sta cercando di tranquillizzarmi e forse ci sta riuscendo.
«Nulla toglie che io sono preoccupato. E se le fosse successo qualcosa? Se i suoi genitori le avessero proibito di contattarmi? Oh, giuro che se è così prendo il primo aereo e la raggiungo a Roma!» okay basta. Non riesco più a controllarmi. Ho bisogno di lei. Ho sopportato fin troppo tempo. Desidero più di qualsiasi altra cosa che lei sia qui con me.
«Okay ora forse stai un po' esagerando. Ti ripeto, si farà sentire lei appena avrà tempo. Don't worry and calm down!» mi dice poggiando una mano sulla mia spalla.
«Ma non capisc-» sto per ribattere, ma mi interrompe l'arrivo di Michael e Luke. «Hey theeeeeere!» grida Mike, avvicinandosi a noi, seguito da Luke che è troppo impegnato a messaggiare al telefono.
«Va bene, lasciamo stare va.» dico rivolgendomi a Calum «Ciao Mike. Ciao Luke. Come va?» domando invece agli altri due.
«Noi tutto alla grande, ma tu invece? Ti senti bene? Ti vedo un po' pallido.» dice Michael, guardandomi con preoccupazione. «A dire il vero, non sto in grandissima forma.. ma mi passerà. Tanto non abbiamo nessuno show questa settimana, ho abbastanza tempo per riprendermi.» dichiaro, grattandomi la nuca.
«Mh capisco. Io avrei in mente un ottima soluzione a tutti i tuoi problemi!» esclama Luke che, stranamente, ha sentito la nostra conversazione. Anche se sembrava il contrario. «Ah, davvero? E sarebbe?» gli chiedo, alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto. «Be' è efficace ed immediata e..»
«Su dai, taglia corto!» sbuffa Calum dietro di me.
«Okay okay. Pensavo che potremmo andare all'ARQ tutti insieme a svagare un po'.» propone il biondo.
«Cos'è l'ARQ? Se è un altro di quei locali affollati con la musica a palla e tutta quella gente che si ubriaca, no grazie. Preferisco disperarmi qui in casa.» ammetto, sedendomi sul divanetto.
«L'ARQ è un nuovo locale notturno a Darlinghurst. Jack ha detto che non è niente male. C'è bella gente lì.» dice Luke, con un sorriso malizioso stampato in viso.
«Oh siii! È un'ottima idea! Io vengo!!» esclama Calum, saltellando come un bambino di cinque anni che vuole andare al luna park. «Allora Ash?» mi domandano in coro. Non so che fare. Se vado, non muore nessuno. Se non vado, muoio io di solitudine. Mi stanno fissando tutti e tre, in attesa di una mia ipotetica risposta.
«Okay, va bene. Mi avete convinto. Vengo con voi.» rispondo sospirando e tirando un sorriso, il meno falso possibile.
«Oh meno male!» esulta Michael. «Be' però credo che tu debba cambiarti, sai.» mi fa notare Calum, trattenendo una risatina. Abbasso lo sguardo e noto solo ora che ho indosso un paio di pantaloncini da basket lerci, una canotta altrettanto sporca e delle converse vecchie del diciannovesimo secolo. Credo proprio di doverle buttare oramai. «In effetti si.. corro subito a cambiarmi!» «Si vai! Noi andiamo un attimo da me e poi passiamo a prenderti fra una mezzora..» mi avvisa Calum. «Perfetto a tra poco..» detto questo raccolgo da terra il mio telefono ditrutto in mille pezzi e mi avvio in casa. Faccio una bella doccia calda e rilassante per sciogliere i muscoli e scacciare via tutti i pensieri negativi. Questa sera devo divertirmi e non pensare a nulla. Uscito dalla doccia mi asciugo, infilo dei boxer puliti e asciugo i capelli col phon.
Ora arriva il vero dilemma. Cosa mi metto? Corro in camera e spalanco l'armadio. Skinny jeans neri, ripped skinny jeans neri, canotte strappate, maglie strappate, maglie completamente bianche o nere... oh c'è anche una camicia! Credo che durante questa settimana debba uscire a rinnovare il mio guardaroba..Comunque opto per gli skinny neri e una t-shirt bianca. Invece le scarpe..be' naturalmente i miei bei anfibi neri.
Per completare il tutto una bella giacca di pelle, nera e il mio adorato beanie, sempre nero. Diciamo che il nero non mi dispiace, si nota tanto? Mi dò una guardata allo specchio. Niente male direi.
Non riesco a finire di elogiarmi da solo allo specchio, che sento il clacson dell'auto di Calum. Sono arrivati! Dico a me stesso.
Mi incammino verso la porta, prendo le chiavi sul mobiletto e.. aspetta.. non ho più il cellulare! E se mi cerca Bea? Bea non ti cerherà, perhè ha di meglio da fare, mi ricorda la mia coscienza. E va bene, niente telefono per questa sera, non mi cercherà nessuno.
Esco di casa, attraverso il vialetto e raggiungo la macchina.
«Dai Ash! Datti una mossa!» urla Luke dal sedile posteriore. «Mi muovo solo se fate guidare me!» li ricatto.
«Okay, okay! Basta che andiamo al più presto!» brontola Calum, uscendo dalla macchina per farmi salire al posto del guidatore. «Allora, qual è l'indirizzo?» chiedo ai ragazzi.
«16 Flinders Street, non ci vuole molto da qui, per fortuna.» risponde Michael, facendo roteare gli occhi.
«Bene, allora si parte! Le avete messe le cinture? La sicurezza prima di tutto!» «Cazzo ASHTON piggia quel cazzo di piede sull'acceleratore e vai!» gridano irritati. Faccio subito ciò che mi dicono e mi immetto in strada.
Dopo una decina di minuti eccoci qui davanti al locale. Il percorso è stato più breve di quanto pensanssi. Scesi dalla macchina, notiamo che davanti all'entrata ci sarà minimo una fila di 2km.
«Wow, c'è molta gente.» faccio notare. «Che figooo!» urla Calum, iniziando a correre e a superare tutte le persone in fila. «Si, ma noi abbiamo l'entrata VIP non devi preoccuparti della gente.» Michael mi dà una pacca sulla spalla e poi entriamo nel locale.
Non è niente male a dire il vero. Le pareti sono nere e le colonne che sono intorno al centro della sala sono ricoperte da una carta da parati argentata lucida, che con le luci riflettono delle onde colorate sulle mura circostanti.
Qui al piano terra però c'è solo un grande bancone circolare, in mezzo alla stanza, dove vendono da bere, ma si sente comunque il rimbombo della musica. Deduco ci sia un altro piano con solo la discoteca. Grandioso. Mi piace. Decido di prendermi da bere e mi faccio un giro.
«Ci si vede più tardi!» informo gli altri, ma non ricevendo nessuna risposta, mi volto e vedo che già non erano più lì con me. Meglio così, penso.
Mi avvicino al bancone e ordino una Foster's. Il ragazzo che serviva me ne porge una e mi avvio al piano superiore. Percorro un piccolo corridoio e finalmente entro nella stanza da dove proviene tutta quella musica. Wow, è immensa e ci saranno minimo 500/600 persone, constato.
Giro al largo della pista per raggiungere uno dei divanetti liberi, ma una ragazza alta e bionda mi viene addosso e mi versa tutta la birra addosso.
«Dannazione! La mia maglietta pulita.» esclamo, infastidito. «Potresti fare più attenzione la prossima volta?»
«Oh scusami, non ti avevo vi-...Ashton?» «Cosa ci fai tu qui?»

~~~~~SPAZIO AUTRICE~~~~~
Heilà!! Sono riuscita ad aggiornare prestooo! Yuppie! Allora, cosa ne pensate di questa storia? Vi piace?
Fatemi sapere i vostri pensieri.
Votate e commentate a volontà.
Ve se ama.
Ciauuuu
Bea xx

Runaway || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora