Capitolo 42

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Pov's Jude
Guardo Vini, Eduardo e Brahim seduti di fronte a me dopo che gli ho spiegato ciò che farò oggi con Matilde. Sembrano d'accordo e sanno anche loro che se non capisco qual'è il problema di Esmeralda, andrà a parare chissà dove.
La mia gamba non sta un attimo ferma, arrivano i nostri caffè e ringrazio il barista che indossa un abbigliamento del Real Madrid. Siamo seduti proprio qua al bancone al bar del centro sportivo e post allenamenti posso dire di essere veramente stanco. In questi giorni tutto pesa di più, come se avessi tutto il mondo sulle spalle.
Bevo velocemente il caffè e saluto i ragazzi mettendo in atto il piano creato da me e Matilde ieri insieme alle ragazze.
Cammino a passo svelto lungo il corridoio dove ci sono vari uffici dove lavorano i componenti dello staff.
Appena arrivo fuori da quello di Carlo, mi fermo un attimo e sospiro passando una mano sulla mia fronte.
Busso alla porta e appena sento la voce del mister da dentro, entro velocemente chiudendo la porta alle mie spalle.
C: Jude, mi vieni a trovare più te del presidente
Abbasso la testa imbarazzato a ridacchio dopo l'affermazione del mister che ha alzato solo un attimo gli occhi su di me.
Mi siedo sulla sedia di fronte alla sua e la sua scrivania ci divide.
J: mister.. io e Matilde vogliamo capire cosa non va in Esme
Si blocca e alza gli occhi su di me guardandomi attentamente. Annuisce leggermente e si concentra completamente su di me, sulla mia figura che rimane rilassata e ferma di fronte a lui.
J: vogliamo andare in camera sua, sappiamo che oggi ha uno shooting
Tira le labbra e apre un cassetto della scrivania tirando fuori delle chiavi.
C: vai, so quello che puoi fare.. in questi giorni non sarò a casa
Sorrido e lo ringrazio mille volte prima di prendere le chiavi e uscire dal suo ufficio.
Scrivo a Matilde che ho le chiavi e cammino verso i parcheggi in ghiaia felice di avercela fatta almeno nella prima parte.
Prima di uscire dal parcheggio, scrivo a Matilde di avere le chiavi e subito dopo parto dal centro sportivo.

Il mio piede è pesante sull'acceleratore, voglio arrivare il prima possibile a casa di Esmeralda. La mia Lamborghini fa rumore nelle strade e non guardo in faccia nessuno.
Appena arrivo a casa di Esmeralda mi parcheggio nel piazzale e scendo passandomi una mano sui capelli.
Saluto Matilde con un cenno e lei mi sorride, penso per la prima volta nella mia vita.
Andiamo l'uno accanto all'altro verso la porta di casa e tiro fuori le chiavi.
Apro la porta e Matilde entra subito guardandosi attorno con gli occhi socchiusi pronta ad analizzare tutto.
M: andiamo di sopra, avrà qualcosa lì
Annuisco e la seguo su per le scale.
Appena arriviamo fuori dalla porta della stanza di Esmeralda ci guardiamo a vicenda.
Appoggio una mano sulla maniglia della porta e dopo un respiro profondo, apro la porta con il cuore in gola.
Ci guardiamo subito attorno, noto subito la mia maglia appesa al muro e posso soltanto sorridere rileggendo la mia dedica.
Matilde apre il suo armadio e i suoi vestiti sono tutti in ordine, come se non avesse mai toccato nulla dall'ultima volta che sono entrato qua dentro. La finestra è aperta probabilmente per far entrare un po' d'aria fresca nella stanza.
Le sue scarpe sono tutte in fila vicino al muro e ha una mia felpa di marca, piegata sul comodino accanto al suo letto.
Frugo nella sua scrivania e trovo alcuni biglietti che gli avevo scritto quando gli regalavo i fiori.
Trovo un foglio scritto al computer e aggrotto la fronte.
"Calvin Klein agency"

J: cos'è questo?
Dico attirando l'attenzione di Matilde che viene verso di me e mi strappa il foglio dalle mani.
M: dà qua
Abbassa lo sguardo e spalanca gli occhi passandosi una mano sulla faccia.
Mi affianco a lei ma non capisco cosa voglia dire questo foglio scritto veramente tanto.
M: Jude.. non l'hanno presa a lavoro per un rapporto di altezza-peso
Dice Matilde e io spalanco gli occhi guardando il foglio. Esmeralda mi aveva spiegato quanto fosse complicato, segue una dieta ben precisa proprio per questi motivi. La ragazza si siede sul letto e si mette le mani sulla faccia distrutta dopo aver scoperto la berita di tutto.
J: ma.. la prenderanno da un altra parte
Chiedo in modo innocente e Matilde alza gli occhi su di me.
M: si Jude, lei ha tante richieste ma sai quanto ci tiene e questa notizia l'avrà distrutta completamente
Annuisco leggermente e tiro su con il naso guardandomi attorno. Capisco veramente che questa volta sono arrivato in ritardo,
mi sento tanto tanto in colpa e avrei dovuto capirlo subito.
M: che vuoi fare?
Alzo gli occhi su Matilde che si tira su e io sospiro distrutto.
J: domani mattina vengo da lei, voglio risolvere fra poco è anche il suo compleanno
Matilde annuisce e andiamo insieme al piano di sotto lasciando casa di Esmeralda così com'era.
Saluto la mora che ha una vettura nera fuori ad aspettarla, so che ha da fare anche lei con il lavoro e spero che Esmeralda possa riprendersi il prima possibile.
Salgo in macchina e mi passo una mano sulla fronte, devo andare a casa a farmi una bella doccia e a prepararmi per domani.

Gli occhi della salvezza|| Jude BellinghamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora