«Insomma, signor Piovasco, un po' di contegno! La stiamo interrogando, per Cristo! Si rende conto che ė una cosa seria? Qui c'è una ragazza scomparsa. C'è da andare in prigione.»
Ulisse si sbracò ancora di più sulla sedia e fece un sorrisetto.
«Beh, insomma, mr. Renzi, ma che ci posso fare se lei è un figo della Madonna?»
Samuele Di Franchi scosse la testa. «Non farmi incazzare, ragazzino. Rispondi alla cazzo di domanda. Eri, o non eri, al bar "Il Grave" ieri sera?»
Nella stazione di polizia c'erano molti ragazzi che presto avrebbero ricevuto la stessa domanda. Ieri sera, infatti, era scomparsa Josephine Mortmain, la bartender e per metà proprietaria del Grave, e dovevano ancora trovare un alibi per Elise Mortmain. Ma sembrava che nessuno l'avesse vista. «Ma insomma, Piovasco!» «No, non ero al Grave. Ero a casa. Ho dato una festa. Mio fratello può confermare.»
«Okay, potete andare. Vittorio, chiama quello dopo.» Vittorio Renzi si alzò dalla scrivania e aprì la porta. Ulisse uscì baldanzoso. «Ehy, ragazzo. Vieni dentro.»
Luigi Rossi si alzò dalla panca di legno e si incamminò dentro la stanza. Mentre Samuele era in divisa, Vittorio era in borghese. Oggi era il suo giorno libero.
«Signor Rossi, lei lavora part-time come bartender al bar 'Il Grave', giusto?» «Sì. Il martedì, il giovedì e il venerdì, perché Joseph ha molto da studiare.» «Joseph?» «Josephine. Al bar le chiamiamo così le gemelle. Josephine è Joseph o Jojo, e Elise è Eli.»
Samuele annuì. «Quindi ieri sera non era al bar?» «No, era lunedì. Il bar è chiuso il lunedì sera.» «Ah, sì?» «Sì. Perché è l'inizio della settimana, credo.»
«Le è mai stato chiesto di servire alcol?» «No, non servivo alcol. Essendo che c'erano anche minori Jojo mi aveva esplicitamente ordinato di non servire alcol. Nessuno si porta le carte d'identità in giro e non ci si può basare sulla parola.»
«Qualcuno si drogava o vendeva droga?» «Non da quello che so io. Poi non sono nemmeno sicuro che al Grave lo puoi fare. Tecnicamente staresti facendo del male. Quindi non lo puoi fare, là.»
«Conosceva bene le Mortmain?» «Non proprio. Sono salito a casa loro solo una volta, quando Elise si era rotta una gamba e non poteva venire a prendere la cassa della nottata. Era molto carina. Moderna, un po' minimalista. C'era un quadro appeso alla parete, credo di loro con il padre.»
«Quando è successo, questo?» «Saranno stati sei mesi fa.»
«Quando è stata l'ultima volta che ha visto le gemelle?» aveva chiesto Vittorio. «Allora... Joseph l'ho vista tre giorni fà, mi pare. Mi ha dato il cambio il martedì. Ha detto che aveva meno studio del normale, quindi me ne sono tornato a casa a dormire. Eli l'ho vista ieri mattina che andava a scuola. Abbiamo parlato alla fermata dell'autobus.»
«Bene. Era al corrente della situazione psicologica di Elise Mortmain?» «Cosa intende?» «Intendo che la Mortmain è una sociopatica, e una molto violenta, per di più.»
«Non lo sapevo. Mi era sempre sembrata una ragazza gentile e apprezzabile. Non ha mai fatto male ad una mosca.»
«È stata riportata molte volte per rissa e assalto.» Luigi restò di sasso. «Assalto?» «Si è apparentemente accanita contro dei ragazzi che stavano frequentando il Grave. Sa il perché?»
«Io no, ma Jojo di sicuro. Avete provato a chiedere a lei? Magari lo sa. È per questo che sono qui e state interrogando tutti 'sti ragazzini?»
«No, signor Rossi. La stiamo interrogando perché Elise Mortmain ha, con la maggiore delle probabilità, rapito e ucciso sua sorella Josephine.»
Luigi scosse la testa. «Ma voi state fuori di testa. Siete proprio fuori di testa. Eli rapire e uccidere Jojo? Ma per chi l'avete presa, una pazza?»
I due poliziotti si guardarono. «Sì, una pazza. È quello che è. Se non ha altro da dirci, alzi il culo e se ne vada.» Samuele aprì la porta e fece segno a Luigi di uscire.
Vittorio si alzò a sua volta. «Potete andare, ragazzini. Tornatevene a casa.»
«Ma che stai a fa?» «Non hai sentito Rossi? Il bar è chiuso il lunedì. Ovviamente non c'era nessuno.»
«Quindi?» «Potremmo chiedere ai compagni di corso di Elise.» «Per cosa, poi? È ovvio che quella ragazza ha rapito la sorella. Dai, chiudiamo il caso e andiamo a prende un caffè. È pure il tuo giorno libero.» «Vabbè, sì. Andiamo.»
ANGOLO AUTORICE
ciao gente come va la vita!!!!! Prendetevi questo prologhino ino ino.
Vi ricordo che se non consegnate gli OC entro il 1 Agosto verrete buttati fuori. Non ci sono OC (tranne l'Ulisse perché lui nel corazon) in questo prologhino ino ino perché non avevo sbattacci di colioni, gente.
Bye<3 -Mela:)
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Il Grave | storia ad OC
Mystery / Thriller(Iscrizioni chiuse. Primo capitolo fuori.) Il Grave è il bar trasandato e sporco dove si riuniscono I ragazzi. Tutti, nessuno escluso, perché al Grave puoi fare di tutto e nessuno ti dica mai niente. Puoi ballare, drogarti, fare karaoke, ubriacarti...