Capitolo 8

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«Che schifo che schifo che schifo!» urlò Clara, facendo cadere il telefono per terra. Lo schermo si ruppe e schizzarono via alcuni pezzi di vetro.

«Credo di star per vomitare.» constatò Federico, tremando. Diana, intanto, era accorsa al suo cellulare per essere sicura di quello che aveva visto: Una chioma bionda vicino al letto.

«Ma che cavolo-» sussurrò, prima che il misterioso numero mandasse un altra foto.

Erano loro, in quelle posizioni, in quell'istante. «Ci sta fissando.»

I tre si girarono a guardarla. «Cosa?» chiese Charlie, confuso. «Ci sta fissando. Ci ha fatto una foto. è qui.» ripeté Diana, mostrando ai ragazzi la foto.

Clara spalancò gli occhi. «Oh mio Dio. Stiamo tutti per morire. Me lo sento.»

Charlie si alzò lentamente dal pavimento. «Ditemi che la vedete anche voi.»

Clara si voltò, il labbro che tremava. «Chi?» Domandò, aggrappandosi alla spalla di Federico e alzandosi.

«La ragazza con i capelli rossicci.»

Diana si voltò. «Oh Dio.»

«È Josephine.» sussurrò il ragazzo.

La ragazza dai capelli rossi si girò.

- - -

Fiammetta corse verso l'amico, seguita dagli altri due ragazzi. «Lo hai visto in faccia?» domandò. «Non proprio. Aveva i capelli scuri, sembrava familiare...» Santiago guardò entrambi. «Dovremmo andare dalla polizia.»

Samu sgranò gli occhi. «Scherzi? Ci arresterebbero in dieci secondi.»

«È un segnaposto.» notò Enea, prendendo il foglio di carta, e poi si girò verso il tavolo. Si avvicinò e lo appoggiò al posto a capotavola.

Gli altri tre si girarono a guardarlo. «Cosa?» domandò Fiammetta, confusa. «è un segnaposto. Guarda, qui c'è scritto Elise.» rispose l'uomo, indicando il posto a destra. «Immagino che in uno di questi due posti ci sia Josephine.»

«Qui.» rispose Santiago, prendendo il pezzo di carta dell'altro posto a capotavola. «E qui c'è scritto... Hercules?» aggiunse poi, aggrottando le sopracciglia.

«Il personaggio della Disney?» chiese Samu, sorpreso a sua volta. «Non credo intendano il personaggio della Disney, picchia specchi.» rispose Fiammetta.

Santiago guardò il posto apparecchiato, con i piatti di tre portate diverse. Si soffermò a guardare il cibo sul piatto, e per poco non gli uscì un conato di vomito.

Budella.

- - -

Mentre le due ragazze parlavano, arrivò l'autobus.

Scese un ragazzo dai capelli arruffati, che si sedette a sua volta alla fermata.

«Quindi non mi stai prendendo per il culo? Ti chiami anche te Andrea?» ripetè Andrea Ascari, la bottiglia ormai vuota appoggiata per terra.

«Sì, te l'ho già detto.»

L'odore dell'erba misto a quello del superalcolico pizzicava al naso del ragazzo, che si girò. «Potete evitare di urlare? è notte fonda, non abbiamo voglia di sentire i vostri cazzo di problemi!» inveii il ragazzo, stringendo il telefono.

Era tutto il giorno che la sua ragazza, Chiara, non le rispondeva, e la sua mente si era affollata di pensieri non molto lusinghieri.

«Calmati, stiamo solo parlando, stronzo.» gli rispose a tono la Silvestrini, prendendo un altra boccata dalla canna.

«Non è così strano che vi chiamate entrambe Andrea, è un nome molto comune!» «Veramente non conosco nessun'altro che si chiami Andrea.» ribatté l'altra Andrea, sbuffando.

«Ma per favore! Guarda che è un nome molto comune. Pure io mi chiamo Andrea.»

«Pure te?» domandarono le due ragazze all'unisono. 

- - -

Tessa Marchesi scese dall'aereo e sospirò l'aria di Bari, prima che il signore dietro di lei la spinse e lei si mise a camminare.

- - -

«I problemi con i tuoi vestiti: 1. Mi stanno larghi, 2. Sono orrendi, 3. Non puoi indossare solo pantaloni gessati. è un crimine alla moda.»

Achille inarcò le sopracciglia. «Accontentati, Elisabetta.» 

Ulisse uscì dalla camera e squadrò il corridoio confuso. «Torno più tardi? Sento una tensione molto strana.» 

Elias si girò verso di lui. «Tuo fratello mi stava giusto insultando.» Achille scrollò le spalle. «Non è colpa mia se non mi piacciono gli scopamici di mio fratello. Sarebbe strano se mi piacessero.» 

«Ha ragione.» aggiunse Elisabetta, «sarebbe strano.» 

«E tu chi sei, di nuovo?» domandò Ulisse, guardando la ragazzina. «Mi chiamo Elisabetta.» «Uh.»


SPAZIO AUTHOR

ehy... non uccidetemi.

BUONA NOTIZIA: ora che ho introdotto tutti i personaggi, i capitoli si concentreranno su uno/due gruppi di persone.

CATTIVA NOTIZIA: non aspettatevi i capitoli tutte le settimane, soprattutto adesso, che è periodo di verifiche e interrogazioni e devo recuperare il mio 30 in mate:3

bye bye, melina 

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⏰ Last updated: Nov 14, 2024 ⏰

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