ℐ𝓃𝒹𝒾ℯ𝓉𝓇ℴ

95 4 0
                                    

I miei pensieri prendono il sopravvento e io non so più che fare.
Mi sento vuota.
E non ci vedo più.
Continuano a chiamarmi, sento delle voci,sento Antonio che mi chiama.
Poi non lo sento più.
Adesso sento solo massi.
Poi sento delle sirene.
No, un'ambulanza, mi sta portando via.
Qualcuno mi sta tenendo la mano, io provo ad aprire gli occhi ma vedo tutto sfocato.



Mi sveglio in un letto d'ospedale.

Accanto a me c'è Massi, che mi tiene ancora la mano.

La mano che sentivo nell'ambulanza era la sua.

"Dottore si è svegliata!" sento che lo sta gridando.

Cerco di alzare la testa e lui mi mette una mano sotto di essa per aiutarmi.

"Piano, piano Marì"

Riesco finalmente a sedermi e a capire cosa sta succedendo cercando anche di ricordare.

Allora...ricorro ai miei pensieri...ero alla Marina e stavo mangiando con Massi.

Poi mi ricordo di che è arrivato Ivan ma non ricordo cosa ha detto, poi ho visto tutto, nero...

E mi sono risvegliata qui.

Cerco di alzarmi in piedi e il mio braccio si sta tirando dietro qualcosa, probabilmente mi hanno attaccato una flebo, faccio il giro del letto e mi siedo in braccio a Massi.
"Amore mì" mi dice strusciando il suo volto contro la mia spalla.
"Cosa è successo?" Ho la voce rotta, debole, sto tremando tutta.
"Hai avuto un attacco di panico quando eravamo in mensa, non rispondevi più e fissavi il vuoto, ho avuto molta paura"
I miei occhi diventano umidi, lo sento.
"Io... sto solo cercando di salvarmi da questo loop infinito,sono stufa che succeda questo ogni volta, sempre peggio e..." mi muoiono le parole in bocca.
"We Marì"
Antonio.
È la sua voce.
Mi ha seguita fino in ospedale sto stronzo?
Mi giro e lo vedo che varca la soglia della porta e si dirige verso me.
Io mi giro verso Massi cercando di trovare conforto ma lui sta già guardando male Antonio.
E se fosse colpa sua?
Se per colpa sua sono finita in ospedale?
Cerco di alzarmi ma Massi mi ferma, facendo un cenno con la testa gli chiedo se posso provare a risolvere questa situazione.
"Vai" sussurra facendomi cenno con la testa di sì.
Mi alzo e vado verso Antonio che con aria strafottente si è appoggiato al mio letto.
"We" dico, ho ancora la voce debole.
"We Marì, guarda, scusa se ti ho fatto finire qui"
Allora è tutta colpa tua brutto stronzo.
"Tu...mi hai mandato qui"
Faccio una pausa per non scoppiare in lacrime.
"Sapevi dei miei problemi con gli attacchi di panico e tu così all'improvviso vieni e me ne provochi uno, poi...pensi di scusarti con delle stupide parole?"
Sono incredula.
"E ya Marì, che ne sapevo che solo il mio nome ti facesse questo effetto"
Resto muta.
"Mica l'ho fatto apposta, anzi volevo parlarti ma Caiazzo me l'ha impedito e ti ha preso in braccio perché fissavi il vuoto"
Mi giro verso Massi...
"Beh sai cosa c'è...ha fatto solo bene, sarei solo peggiorata al solo pensiero di sentirti parlare nel bel mezzo di un attacco di panico"
Sembra non capire.
"Quindi tu sei incazzata con me per questo?"
"Me lo chiedi pure?"
"Eh direi di sì"
Scoppio in lacrime, dopo un anno e mezzo che siamo stati insieme ancora non capisce.
Non riesco a ragionare.
Urlo.
"Ti odio, mi fai schifo, mi fai solo del male, esci fuori dalla mia vita!"
Che cazzo urli, non sei abbastanza
Non appena sento quella vocina risuonarmi nella testa mi abbandono.
Faccio dei passi indietro e sento le braccia di Massi che mi avvolgono immobilizzandomi da dietro.
Urlo ancora.
"Antonio falla finita"
"Possiamo provare a risolvere e rimanere amici"
"Ma che cazzo dici, dopo questa io non voglio aver più niente a che fare con te!"
"Vabbuò io ci ho provato, tu non vuoi, ciao"
Esce dalla stanza.
Io ritorno verso Massi.
Mi ha fatto schifo il modo in cui mi ha salutata, strafottente com'è ma meglio così almeno adesso non fa parte più della mia vita e non ci devo avere più niente a che fare.
Mi siedo di nuovo su Massi.
Ci giriamo tutti e due verso la porta.
Nella stanza fredda entrano i dottori.
"Buongiorno signorina Esposito, dobbiamo vedere come sta così vediamo se dimetterla o tenerla qui fino a domani mattina"

M A S S I M I L I A N O ' S      P O V
Spero vivamente che dimettono Maria oggi così possiamo tornare a casa insieme.
Le fanno la visita di controllo, le misurano la pressione, provano a farla camminare e le danno le medicine.
"Ci sono ancora dei valori sballati, aspettiamo qualche ora e torniamo"
"Signore lui può tornare a casa se vuole, ormai è sera, come vuole lui, per noi non è un problema se rimane qui tutta la notte."
"No io rimango qui"
Lo dico così, subito, senza pensarci, voglio rimanere qui con lei.
"Ok noi torniamo tra 3 ore"
"Arrivederci" diciamo all'unisono.
Mi siedo sul letto, insieme a Maria.

M A R I A ' S       P O V
Mi siedo sul letto vicino a Massi.
Fisso il pavimento, vuoto.
"Massi...mi dispiace..." mi muoiono le parole in bocca.
"Ti dispiace per cosa? È colpa di quello stronzo non tua"
Mi abbraccia e mi sento sicura come sempre.
"Mi sento in colpa perché sono io che sono stata male e che ho fatto stare male te."
"Mi sento un fallimento, non riesco neanche a registrare una scena che finisce così"
"Marì tu non sei un fallimento, tu sei forte, non ti devi far combattere dalla tua ansia, ci deve essere perché fa parte di tutti noi però tu la devi combattere, perché fidati tu sei più forte di lei."
Mi prende la mano e la porta alla mia testa appoggiandola con delicatezza.
"Tu qua dentro hai un mostro che ti ferma da quello che tu, Maria sai cosa riesci a fare"
"Non lasciarti coinvolgere e combatti questo mostro."
Mi vengono gli occhi lucidi e scoppio a piangere abbracciata a lui, finendo poi per addormentarmi.

𝒟𝒾ℯ𝓉𝓇ℴ 𝒾𝓁 𝓈ℯ𝓉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora