Lunedì. Connor Jackson. Otto di mattina. Le tre cose che odio di più al mondo concentrati in una piccola autovettura. Mi lancerei volentieri dall'auto in corsa piuttosto che continuare a sentire le farneticazioni di questa scimmia pompata.
Inalo quanta più aria possibile, tenendo lo sguardo fisso sulla strada che corre sotto i miei occhi. Ignoro lo sguardo che mi riserva Blake, probabilmente mi ha preso completamente per pazza. Non credevo che lo avrei mai detto ma voglio arrivare a scuola il prima possibile.
<Vuoi chiudere quella fogna per cinque minuti?> sbotto al limite della pazienza. Ho dormito tre ore, mi sono attardata a guardare un documentario su un serial killer e ora mi sembra quasi di capire i motivi che lo abbiamo spinto a uccidere.
<Che cazzo di problemi hai?> strepita lui. Sbatto la testa contro il sedile dell'auto, esasperata.
<Tu sei il mio problema. Non puoi comportarti come tutti gli esseri umani e tenere la bocca chiusa? Fai venire il mal di testa e a nessuno importa di come ti sia dimenticato di metterti i calzini> gli rispondo a tono.Blake, in mezzo a noi, si muove a disagio.
<Tu hai seriamente bisogno di scopare! Sei fin troppo stressata, se sei così disperata posso presentarti qualcuno...ah aspetta, non augurerei a nessuno di doverti sopportarne> mi offende.
<E tu sei uno schifoso maschilista io non so né stressata né tantomeno ho bisogno di scopare. Il mio unico problema sei tu che alle otto di mattina mi stai facendo venire il mal di testa perché sei talmente egocentrico da non riuscire a tenere la bocca chiusa per due secondi. E poi se sei così schifosamente ricco mi spieghi perché cazzo devi venire sempre con noi la mattina?>
<Eccola qua! La carta del maschilismo! La tiri in ballo ogni volta che qualcuno respira> alza le braccia al cielo con fare teatrale.
<Considerando che per te le ragazze sono solo oggetti da utilizzare per sfogare i tuoi desideri sessuali e poi abbondarli e denigrarli una volta finito, cosa dovresti essere se non un misogino del cazzo?> lo insulto, incrociando le braccia al petto.<Come ti permetti! Io amo le donne!> ribatte indignato. Ed è a quelle parole che scoppio a ridere amaramente, avendo impresso a fuoco la scena della festa. Connor si zittisce improvvisamente e lo vedo sbiancare, come se mi avesse letto nel pensiero. Sembra essere sul punto di svenire.
<Coglione> sibilo, aprendo la portiera ed uscendo dalla macchina.
Cammino velocemente e a testa bassa, fino a quando non vado a sbattere contro qualcuno e se non fosse per il braccio che mi afferra sarei caduta a terra, in una pietosa figura di merda.
<Ehi, stai bene?> mi passo violentemente i capelli dietro le orecchie, vergognandomi profondamente di me stessa.
<Sì, scusa. Non ti avevo visto> borbotto, sistemandomi gli occhiali. Alzando appena lo sguardo i miei occhi ne incontrano un paio familiari.Christopher Reed mi sorride improvvisamente, cambiando velocemente espressione.
<Rogers! Non ti avevo riconosciuta così coperta> ammicca lui, riferendosi al abbigliamento della festa. La sua battuta non mi diverte per niente e non nasconde un espressione disgustata.
<Devo andare> lo saluto velocemente e mi avvio verso il mio armadietto. Christopher non molla e anzi, inizia a seguirmi.
<Non ti sarai offesa? Stavo scherzando!> mi dice.
<Non mi sono offesa> ribatto, decidendo di voler evitare qualsiasi probabile discussione.Posso litigare solo con un'idiota alla volta.
Apro l'armadietto e il ragazzo mi sfila dalle mani il libro che avevo preso.
<Che lezione hai ora?> mi chiede.
<Astrofisica nucleare> mi invento, cercando di rendere chiara l'antifona. Se il mio commento sarcastico lo ha infastidito, non lo dà a vedere. Si limita a sorridere, un sorriso falso che non si estende agli occhi.
<Però, oltre che bella sei anche intelligente. Anche io ho quella lezione. Andiamo insieme?> mi irrigidisco a quelle parole. Ad ogni suo commento mi sento presa in giro.
<No> e richiudo l'armadietto, incamminandomi per i corridoi quasi deserti.

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Innermost
أدب المراهقينMandy Rogers ha diciassettenne anni e la sua famiglia è ricca. Grazie ai soldi di suo padre, uomo d'affari, non le è mai mancato niente. Timida e saccente, ha pochi amici e non buoni e se ne sta sulle sue per la maggior parte del tempo. Le persone n...