Bevi

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Il nostro amico Jacopo ha organizzato il compleanno in discoteca. Compie 35 anni, ormai non è più un ragazzino, ma ama festeggiare in modo classico.
Io e Daniele ci prepariamo per partecipare alla serata in cui ci saranno circa quindici persone, tra amiche e amici di vecchia data. Ci sarà anche Giulia, la figlia di Carla.
Anche se fuori fa freddo, immagino che nel locale la temperatura sarà elevata, quindi opto per una minigonna di pelle nera, top di paillettes e stivaletti.
Arriviamo tardi al locale, e facciamo la solita trafila per sistemarci al tavolo. La zona dei tavoli si trova su un soppalco intorno alla pista, in posizione sopraelevata. Ci sediamo sui divanetti, prepariamo qualche cocktail e balliamo un po' tra noi.
Giulia mi si avvicina e dopo qualche battuta mi dice: "Ma ci credi che c'è anche mia madre? Alla sua età! È nel tavolo laggiù..." e mi indica un gruppo di signori di mezza età.
Carla attira l'attenzione, è inevitabile: capelli biondi sciolti, mossi in una piega fresca di parrucchiere; abitino nero con scollo all'americana e tacchi di vernice.
"Però... Che look!" non faccio a meno di commentare.
"Pensa di essere una ragazzina, ma la vedi? Tra l'altro, ti ringrazio per averla aiutata a pulire il suo salotto l'altra volta...ti devo un favore!"
Arrossisco al pensiero di quello che mi aveva fatto fare Carla. Inginocchiata ai suoi piedi, ho dovuto grattare via lo sporco dal suo pavimento. E non solo.
"Beh, figurati. Mi fa piacere stare con tua mamma, è una donna... Interessante."
Carla si muove al ritmo della musica, poi forse sentendosi osservata, volge lo sguardo verso di noi ed accenna un saluto con la mano. Mi sento avvampare. Sono disinvolta con tutti e tutte, ma con lei... È come se mi spegnesse il cervello.
La serata prosegue, tra balli e brindisi, finché non siamo tutti un po' brilli. Ogni tanto lancio sguardi al tavolo di Carla, finché lei ad un certo punto mi fa un cenno: scendi giù, sembra dirmi con un gesto.
"Vado un attimo in bagno!" dico a mio marito, che si sta intrattenendo con il festeggiato.
Ho interpretato bene i segni, perché al piano di sotto si trovano i bagni e in quello delle donne c'è Carla, impegnata a rifarsi il trucco.
Mi guarda attraverso lo specchio e abbozza un sorriso.
"Devo andare in bagno, mi aiuti con il vestito?"
"Uhm, sì, certo..." rispondo io, sulle spine.
Ci intrufoliamo nel bagno più in fondo, che è libero, e appena si chiude la porta alle spalle, Carla mi sbatte contro il muro.
Io sospiro, incapace di proferire parola. Lei con una mano mi prende per il collo, in una stretta leggera, mentre con l'altra mi accarezza una coscia.
"Ti piaceva guardarmi, eh?" mi domanda, la sua bocca a pochi centimetri dalla mia.
"Sei magnifica vestita così..." replico, ormai consapevole che le mie mutandine sono tutte bagnate.
Carla mi lecca sul collo, tenendomi immobilizzata. Chiudo gli occhi, inerme di fronte al piacere che mi provoca.
Mi lecca l'orecchio, poi scende con la lingua e intrappola il mio lobo nella sua bocca. Porto dei piccoli orecchini a bottone, quindi la mia sensibilità è attiva.
Ansimo leggermente, quella è una zona erogena per me, e lei lo sa, lo fa apposta.
"Con questa gonna di pelle fai venire strane idee..." mi sussurra nell'orecchio, mentre risale la mia coscia con la mano. Porto i collant, del resto è inverno, ma a Carla non importa: con un gesto deciso, li strappa all'altezza del cavallo, per andare oltre e raggiungere il mio perizoma.
"Carla... Ti prego, non è il caso di farlo qui!" le dico, con un tono un po' isterico. Sono brilla e penso a mio marito al piano di sopra.
"Shh piccola Greta, in discoteca si viene per divertirsi, no?"
La mano dal collo sale verso la mia bocca, per tapparmela.
Carla mi accarezza le grandi labbra, sento le sue lunghe dita che stimolano il mio clitoride, poi entra dentro di me, muovendosi ritmicamente. La sua mano soffoca il mio grido.
"Guarda quanto ti piace..." mormora Carla, che lentamente estrae le sue due dita e le porta davanti alla mia faccia. Ovviamente, sono lucide e bagnate.
Lei sorride e se le infila in bocca, succhiandole avidamente.
"Che buon sapore che hai... Ora puoi andare."
Mi abbasso la gonna, incapace di realizzare che per l'ennesima volta mi ha usata, mi ha sovrastata con la sua sensualità ed io non ho fatto altro che godere.
Usciamo dalla toilette e ci troviamo di fronte Giulia, sua figlia, la mia amica, che però ha uno sguardo truce.
"Adesso ho capito.... Fate schifo! Vado subito a dirlo a Daniele! Gli farà piacere sapere che sua moglie si scopa una cinquantenne!"
Urla questa minaccia con tono isterico e scappa via.

Le avventure di una ragazza cattiva (III)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora