Balla

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Ottobre è arrivato, ma sembra ancora estate. Un finale di stagione fatto di serate fresche e di malinconia. Siamo tornati da un mese, ma le vacanze estive sembrano lontane, tanto siamo stati riassorbiti dagli impegni lavorativi.
Io e Daniele, mio marito, abbiamo passato un mese a Lanzarote, dove abbiamo conosciuto Rose, una bellissima ragazza francese che mi ha fatto confermare definitivamente la mia bisessualità.
Poi... Più nulla. Siamo stati tranquilli, confortati dalle nostre abitudini, a tratti annoiati.

Sabato sera, siamo al solito posto per bere un amaro, dopo cena.
"Senti, ma... Che ne dici se più tardi andiamo al Miami Club?" mi propone Daniele, con uno sguardo che conosco bene.
"Perché no? Sono mesi che non ci mettiamo piede..."
Il Miami Club è un night che si trova non lontano da casa nostra, piccolo ma ben tenuto.
Mi alzo dal tavolo e mi sistemo la minigonna a quadretti, simil scozzese, che si abbina benissimo ai miei stivaletti col tacco, poi andiamo verso il locale.
All'ingresso mostriamo la tessera soci e ci accomodiamo al solito tavolo.
Al palo si alternano belle ragazze, le guardiamo distrattamente mentre sorseggiamo un gin tonic. Sto cercando Elena, una ballerina che abbiamo conosciuto mesi fa. E so che anche Daniele sta pensando la stessa cosa.
Dopo un paio di canzoni, è finalmente il suo turno di salire sul palco. Ha le calze a rete come la scorsa volta, e sopra una vestaglietta di seta ricamata, che ricorda un kimono giapponese. I suoi capelli lisci e neri la fanno sembrare quasi orientale.
È una bambola arrampicata su tacchi neri di vernice, le labbra dipinte di rosso carminio.
"Voglio il privè con lei! Chiediamoglielo!" dico a mio marito, presa da una voglia irresistibile. Elena si slaccia il kimono e resta con un intimo nero che le dona molto.
Finita la canzone, Daniele la raggiunge e si accorda per uno spettacolo privato.
La saletta è arredata come quella principale, illuminata da luci soffuse.
Elena mi accarezza i capelli e mi saluta.
"Ti ricordi di me? Io non ti ho dimenticata..."
"È per questo che ti ho chiesto il privè. Avevo voglia di rivederti, e da molto vicino."
Elena sorride e si appresta ad iniziare lo spettacolo. Conosco le regole: non posso toccarla, non è ammesso fare sesso, non si fa uso di droghe.
Devo dire che il primo divieto è quello che mi pesa di più, mentre la vedo volteggiare attorno al palo. Si muove sinuosa, ogni tanto mi lancia occhiate. È concentrata solo su di me, Daniele è come se non ci fosse. Si toglie il reggiseno e balla di fronte a noi, i piccoli seni pallidi che vibrano con la musica.
Poi, si sdraia davanti a noi, muovendosi sensuale con il bacino, ed i miei occhi fissano il triangolo di stoffa nera del suo perizoma. Vorrei strapparlo via, ma mi limito a bere una sorso del mio drink per calmarmi.
Elena rimuove l'ultimo velo con gesti sapienti, mostrandoci quanto è bella anche tra le cosce. Io so che questo è il suo lavoro, so che per lei non c'è alcuna emozione, eppure... Eppure i suoi occhi mi cercano.
Finito lo spettacolo, invece di rivestirsi e di andare via, si avvicina alla mia poltrona, nuda con addosso solo i tacchi. Trattengo il fiato, mentre lei si china e mi dà un bacio veloce sulle labbra. Il suo tocco è bruciante, come il mio desiderio.
"Farlo per una donna è sempre speciale..." mi sussurra allontanandosi, e il suo culo perfetto scompare dalla mia vista ma non dai miei sogni.

Le avventure di una ragazza cattiva (III)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora