𝑽𝑰𝑰

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𝑹𝑶𝑺𝑬 𝑷𝑶𝑽

Passeggio nella sala da ballo cercando di scorgere qualche mio famigliare e appena noto Penelope accompagnata da Colin cerco di avvicinarmi ma attorno a me inizio a sentire gente bisbigliare qualcosa sul conto di mia sorella e il Bridgerton a lei più caro.
Appena gli affianco Colin si rivolge verso le signorine che bisbigliavano più arditamente.

<<posso sapere perché bisbigliate?>> si rivolge con un tono spazientito

<<signor Bridgerton ci chiedevamo perché mai un uomo ben apprezzato come voi si presti ad aiutare una zitella a trovare marito>> guardo scioccata sia Penelope che Colin, e guardo irritata quelle signore che si permettono di giudicare

<<e oltretutto con probabilità di successo pari a zero>> Penny sentendo queste parole scappa piena di vergogna, con me e Colin al suo seguito.

Colin per la via incontra Eloise e si ferma per chiedere spiegazioni, mentre io continuo a seguire Penelope fino alla carrozza, dove la consolo per tutto il tragitto verso casa nostra.

Arrivate a casa andiamo subito in camera sua e io rimango accanto a lei senza chiedere spiegazioni, sapendo che lei il giorno successivo mi avrebbe spiegato tutto di sua spontanea volontà.
Ci addormentiamo una affianco all'altra con ancora i vestiti della festa addosso.



"e se le prospettive della signorina Featherington erano in passato quantomeno esigue, quest'ultimo scandalo pone una pietra tombale su ogni futura speranza " legge mia madre indignata

<<non ci posso credere, ci mancava solo questo>> si mette una mano sulla fronte per la disperazione<<lo sapevi che le tue sorelle tutto questo tempo non stavano"fabbricando ", non avevano la più pallida idea di come si facesse un bambino>> si rivolge a me con esasperazione

<<beh, effettivamente se nessuno glielo aveva mai detto come potevano saperlo?>> rispondo a mia madre con gli occhi ancora fissi sul libro che stavo cercando di leggere prima dell'arrivo del Whistledown.

<<non mi piace questo tuo tono accusatorio signorina>> mi rimprovera mia madre.

<<aldilà di qualsiasi cosa, ora come ora dovremmo stare il più possibile accanto a Penelope poiché, come penso che lei abbia notato madre, non sta passando un
bel periodo>> la guardo seriamente negli occhi <<sfortunatamente però sono stata invitata a fare una passeggiata con il signor Bridgerton questa mattina, magari Penelope potrebbe accompagnarmi per distrarsi un po'>>comunico a mia madre.

Penelope alla fine ha deciso che sarebbe stato più cauto non accompagnarmi e quindi ora mi ritrovo da sola con Benedict e il mio chaperon, a passeggiare nel grande parco.
Siamo rimasti per un po' nel silenzio fin quando lui non se ne esce con una richiesta un po' insolita.

<<che ne dici se andiamo a visitare l'università d'arte? nel luogo del nostro primo incontro?>> mi chiede con un po' di speranza

<<adesso?>> chiedo incerta

<<ora, in questo preciso momento>> mi risponde sicuro di sé

un po' titubante annuisco e insieme al chaperon ci avviamo.

Appena arriviamo andiamo dritti nella nostra aula e ci chiudiamo dentro lasciando lo chaperon fuori

<<che ne dici se stavolta faccio io da modella?>> chiedo un po' prendendolo di sprovvista <<così mi fai vedere cosa sai fare>> aggiungo maliziosa

Lui accetta la sfida e inizia a disegnare, sono seduta di spalle così da semplificargli il lavoro e inizio a sentire le sue mani scorrere leggiadre sul foglio, immaginandole scorrere sul mio corpo. Arrossisco a causa dei miei pensieri impuri e ringrazio per aver deciso di dargli le spalle, così da non essere scoperta.
Passano dieci minuti buoni e lui annuncia di aver finito il dipinto.
Mi avvicino a lui lentamente e appena arrivo alle sue spalle rimango senza fiato. Il ritratto è stupendo: le ombre che sono presenti in esso lo risaltano così tanto da sembrare una fotografia.

Vedendomi in difficoltà sorride soddisfatto <<è bello non è vero>> sussurra per non spezzare la magia che si è creata intorno a noi

<<sei bravissimo, non ho mai visto un opera tanto bella>> rimango ancora incantata

<<la madella ha reso il tutto più bello>> mi dice girandosi a guardarmi e io faccio altrettanto

<<mi sembra tutto un deja vu>> rispondo seria

<<questa volta però la storia avrà un lieto fine>> mi risponde come se mi stesse facendo una promessa, e in cuor mio a queste parole ci credo

Rimaniamo a fissarci a lungo e ad un certo punto iniziamo ad avvicinarci. La storia si ripete, con l'unica differenza che adesso non siamo ubriachi e tutto ciò che facciamo lo facciamo per la nostra volontà.
Ci baciamo, ma questa volta non ci fermiamo ad un semplice bacio veloce; lui si alza velocemente e mi prende per i fianchi avvicinandomi a lui il più possibile; io metto le mani tra i suoi capelli scompigliandoli in modo frettoloso.
Il bacio inizia a diventare più rude, esprimendo il bisogno e la mancanza sentita troppo a lungo. Fortunatamente veniamo interrotti da un continuo bussare alla porta e mi allontano velocemente.

Venendo a conoscenza dell'orario mi affretto alla porta con la scusa della tarda ora e lui prima di uscire mi afferra il gomito

<<ti bloccherei al muro, mani intrecciate e baci a non finire>>

SPAZIO AUTRICE

questo è il disegno che ho immaginato

ovviamente non l'ho disegnato io
diritti d'autore: Sarucatepes (immagino, quello è il nome sul disegno)

𝑬' 𝒅𝒊𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒍𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒕𝒊☾︎♡︎☽︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora