Codename: Anastasia

Capitolo 4: Nuova missione: Mettere piede in Russia

Cosa c'è di più inutile che chiedere a un bambino qual è il suo obiettivo futuro? Dal voler essere un presidente al diventare un avvocato, un medico astronauta o un intrattenitore
da un giorno all'altro, i percorsi di carriera spesso cambiano innumerevoli volte. L'infanzia di Taekjoo non è stata diversa anche quando è entrato nell'aula degli esami universitari, non avrebbe mai pensato che sarebbe diventato un agente della NIA, suo fratello era diverso.

Fin dall'inizio parlò seriamente del fatto che sarebbe diventato un soldato come il padre, la madre inizialmente era preoccupata quando suo fratello scelse un libro di teoria militare per il suo primo compleanno. Aveva sempre sperato che i suoi figli non intraprendessero la carriera militare poiché suo marito era nell'esercito e suo padre dava priorità agli affari familiari rispetto ai lavori domestici.

Nei giorni in cui il padre di Taekjoo andava in viaggio d'affari, sua madre spesso restava sveglia tutta la notte con i due fratelli, non volendo trasmettere ai suoi figli le difficoltà della vita militare. Tuttavia le persone spesso dicono che nessun bambino fa ciò che vogliono i suoi genitori. Il fratello maggiore di Taekjoo alla fine ignorò le aspettative della madre e si arruolò nella Marina, solo per morire in combattimento circa dieci anni fa.

Da allora, la loro madre è diventata quasi ossessionata da Taekjoo, il suo unico figlio rimasto. Non appena si fu occupata del funerale del figlio maggiore, abbracciò Taekjoo e lo pregò ripetutamente di non seguire la strada di suo fratello. Ma non poteva esaudire il desiderio di sua madre.

Anche se la NIA non aveva regolamenti per i propri dipendenti che mantenevano segreta l'identità della famiglia, Taekjoo non poteva comunque dire la verità a sua madre. Aveva già perso così tanto per il paese: suo marito, suo padre, il figlio maggiore, se avesse scoperto che Taekjoo aveva in mano una pistola invece delle bacchette, sarebbe stata devastata. Ha sempre creduto che fosse solo un semplice funzionario pubblico di una piccola città.

Non sapeva che anche lui lavorava a Mosca come cittadino giapponese. Chiuse gli occhi mentre ricordava il passato, poi all'improvviso tirò fuori il telefono. I messaggi di sua madre sono apparsi come previsto:

"Figliolo, buon pranzo. Fai del tuo meglio anche oggi!"

L'indagine quotidiana arriva sempre a non . Se non c'è risposta, lo contatterà subito dopo l'orario di lavoro. Quindi, taekjoo ha di rispondere prontamente all'atterraggio, è lunedì e ci sono molte denunce civili che lo aspettano, il che lo rende molto occupato. Sperava che la scusa fosse sufficiente a placare la fiducia di sua madre in lui.

Controllando l'ora mentre reimpostava il telefono, si rese conto che erano passate nove ore da quando era salito sull'aereo e gli mancava ancora circa un'ora prima di raggiungere la sua destinazione.

Sistemandosi la maschera, si alzò dal posto. Per fortuna, il bagno era vuoto mentre si dirigeva verso di esso. Ma proprio mentre stava per aprire la porta, sentì del trambusto provenire dai posti della classe economica, spuntando attraverso le tende, vide un passeggero e un'assistente di volo che litigavano per l'alcol gratis. Perdendo interesse, Taekjoo entrò nel bagno e chiuse a chiave la porta.

Studiando il suo volto sconosciuto allo specchio, si ricordò che al momento era Hiro Sakamoto. Tutto, dal suo orecchio ai suoi occhi jet plack, era modellato su quella persona. Passò le mani sulla sua pelle artificiale, sembrava esattamente la sua.

Dopo essersi lisciato i capelli e essersi asciugato le mani con un tovagliolo di carta, si preparò ad andarsene quando qualcuno improvvisamente sbatté contro il retro della porta, facendo tremolare tutte le luci sul soffitto. Presto scoppiò il caos all'esterno mentre un assistente di volo all'esterno gli chiese se lui stava bene mentre dei passi si precipitavano verso la sua posizione e un uomo urlava senza senso. aprendo la porta e aprendola con forza, Taekjoo si ritrovò faccia a faccia con l'uomo che era appoggiato alla porta fuori.

"Cazzo...Che diavolo?!"

L'uomo impreca mentre cade dentro.

Un uomo russo, che sembrava essere fortemente ubriaco, teneva in mano una bottiglia vuota di vodka. Sembrava che avesse consumato tutto l'alcol che aveva acquistato al negozio duty-free dell'aeroporto e avesse deciso di aprirlo sull'aereo. Taekjoo era sorpreso che qualcuno fosse così audace da bere gratis fino a ubriacarsi, ma la realtà era più problematica. Senza dire una parola, guardò per un momento l'uomo in difficoltà.
L'assistente di volo non era sicuro di cosa fare in quella situazione

"Signore, per favore, si sieda. Ti aiuterò. Cosa? Come osi toccarmi? Lasciami andare! Ahh!"